domenica 14 aprile 2013

C 'era una volta il Bisagno .... (parte prima - Struppa)






C'era una volta il Bisagno….

.... un torrente che nasce dal monte Spina vicino al Passo della Scoffera e scende dapprima veloce e tortuoso lungo la sua stretta valle.  Valle che  infine comincia ad allargarsi all’altezza di Prato, dando origine ad una piana una volta ricca di orti e frutteti, ora intensamente urbanizzata a seguito dei successivi sviluppi della città “fuori le mura”.
 
 
...un torrente “secco”, oggigiorno, visto che la sua acqua viene quasi tutta captata ben a monte per l’uso della città. 

Ben diverso doveva essere nell’epoca pre-romana,  quando  “sembra”  che fosse navigabile, per le imbarcazioni del tempo, per ben 5 chilometri, fino alla attuale Staglieno,  dove  secondo alcuni, esisteva  uno scalo fluviale sulla rotta dei Greci per Marsiglia.
 
 
da-Forma Genuae-Barbieri1938
 
 
All’epoca aveva però un letto almeno quattro volte più largo dell’attuale che permetteva di contenere nel suo ampio alveo  le inevitabili piene causate, anche allora come oggi,  dalla peculiare orografia del territorio. 

Un letto mantenuto invariato nei secoli sia in epoca romana che in epoca medioevale, se consideriamo che il ponte medioevale di Sant'Agata, che andava da Borgo Incrociati alla chiesa di S. Agata, aveva ben 28 arcate,  scavalcando un'ampia area golenale lasciata libera per far scaricare le cicliche  piene del torrente.   

Dagli affluenti di destra del Bisagno si cominciò a captare acqua già in epoca romana con la costruzione del primo acquedotto. Acquedotto allungato man mano che la crescita della città richedeva maggiori rifornimenti.  Acquedotto che fu ricostruito in epoca medioevale ed allungato poi fino alla località "la Presa", nel comune di Bargagli, con un antico tracciato in buona parte ancora esistente. 

Mappa Antico Acquedotto . Da "il Corriere di Struppa"

 
 
 
 

...un torrente con un letto ampio e serpeggiante, come quello che vediamo in questa foto, che ci mostra la zona da Prato a Staglieno prima che anche questo tratto del Bisagno fosse costretto negli attuali argini

il Bisagno visto da Creto nel 1929 (particolare da cartolina ed. da Vallebona) 
 
 
 
 La valle del Bisagno era parte di un percorso antico che, attraverso il passo della Scoffera,  portava al Trebbia e, lungo la sua valle, alla Pianura Padana.  Non erano strade facili, ma semplici mulattiere che, di villaggio in vilaggio, congiungevano Genova a Piacenza.

Storia Di Genova-Teofilo Ossian De Negri-CARIGE-1969





Che ci perdoniate, oppure no, a noi piacciono le mappe. Volevamo metterci qualcosa del Vinzoni ma questa zona ci manca... così (per ora) ci mettiamo una mappa del 1926 che ricorda l'annessione alla "Grande Genova" del comune di  Struppa, sulla sponda destra del Bisagno.

Mappa comune di Genova 1926




La precedente mappa è  poco leggibile, quindi ne pubblichiamo una molto schematica per facilitare la comprensione delle immagini che seguiranno. (mappa della Alta ValBisagno -di Stefano Briata)
 

 
 
In questo post ci limiteremo al  ex comune di Struppa sulla parte destra del Bisagno.
Per la località di Prato, abbiamo una  mappa ottocentesca,  abbastanza dettagliata, che mostra anche parte del tracciato dell'acquedotto.  Si vedono anche i mulini con le canalizzazioni che vi portano l'acqua.




 
 
"Struppa" era composta da molte frazioni, sparse sia nelle zone collinari che lungo il corso del Bisagno. Sulle colline della sponda destra troviamo: San Cosimo, San Siro, San Martino ed Aggio.

In posizione elevata rispetto al Bisagno troviamo la chiesa di S.Cosmo e Damiano, cui era annesso un antico "hospitale" per i pellegrini.

Da "la Val Polcevera" - di Paolo Stringa - Agis Editore


Una panoramica della zona, partendo dal Bisagno, vediamo Prato in primo piano e la collina si S. Cosimo a destra, con la sua chiesa.  (la didascalia non è esatta)

Foto pubblicata da Alessandro Lombardo -  no data

Un'altra foto della chiesa

Foto "rubata" dal corriere di Struppa



Ancora più antica ed un tempo importante è la chiesa di San Siro di Struppa, di cui parliamo diffusamente qui:  http://ceraunavoltagenova.blogspot.com/2016/06/san-siro-di-struppa.html .

foto  degli autori del post



Non dimentichiamo la chiesa di San Martino di Struppa, che con i suoi 331 metri sul livello del mare, è la più "alta delle 3 chiese testè nominate.

cartolina edita da Piana - non circolata

Una immaghine della chiesa da una crtolina viaggiata nel 1918 -editore non rilevato


 
 
 
 
Sulla strada per Creto incontriamo anche la località di Aggio

 Aggio- da "Genova e paesi circostanti" vol 1 ed. Mondani-



 
Il Bisagno, prima racchiuso in una stretta valle montuosa, incontra Genova a Prato.
La Prato odierna, si è sviluppata intorno alla strada ottocentesca (tracciata da Napoleone) lungo la sponda destra del Bisagno (via Struppa).
Qui la valle si allargava, e la poca acqua del torrente si perdeva in una prateria sassosa. 

Ma prima di arrivare al piano c'era un poggio verdeggiante sul quale troneggiava villa Invrea, poi oggetto di una speculazione vergognosa.




 
Forse questa è la prima foto di Prato che abbiamo.  Riguarda l'inaugurazione del servizio tranviario avvenuta nel 1897, con via Struppa pavesata a festa.




 
Sempre in materia di tram, una foto del 1900 circa. Si attende il tram in mezzo alla strada. Binario unico e strada frequentata da molti veicoli a trazione animale, viste le abbondanti "tracce" lasciate dai quadrupedi.

da "Le più belle cartoline di Genova"  di  V.E.Petrucci  SAGEP editore
 
 
 
 
Questa cartolina, viaggiata nel 1914,  mostra, sulla sinistra, una signora che osserva con curiosità un piccolo veicolo.  La scritta a mano dice "salita alla chiesa di S.Cosimo"
La foto ritrae via Struppa all'altezza della casa dei tramvieri verso Genova, a una decina di metri comincia via B. Da Porto che è una traversa di via Struppa.
 
Cartolina di Modiano Milano- viaggiata 1914
 
 
 
 
 
Una immagine di Prato con la passerella per la Canova.  In alto a destra spunta S.Cosimo di Struppa. A sinistra la collina di S. Siro.

Cartolina edita da "M" (Modiano Milano?) viaggiata nel 1914

 

Quindici anni dopo,  appena più a monte della precedente, vediamo Prato con le "case dei Tranvieri", la rimessa dei tram, e la costa di S.Siro a salire.

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Cartolina edita da Calì - viaggiata nel 1929

 
 
Qui siamo di poco a valle dell'attuale Ponte Canova   (una data ???)

Cartolina edita da Barberis - Non viaggiata


 
 
Qualche metro più a monte della cartolina precedente (le due foto coincidono per qualche particolare) - in alto a destra la chiesa di S.Cosimo di Struppa.
Siamo in località "Cadegalli", In basso a destra c'è la passerella che portava alla "Canova" oggi sostituita dal ponte carrabile. (Informazioni da Rosella Baghino)
 
cartolina edita da Dell'Armi - viaggiata nel 1940

 
 
 
 
 Circa duecento metri più a valle, in zona Pontetti, c'era una seconda passerella "il Pontetto". 
Oggi sarebbe all'icrocio di via Struppa con via Trossarelli.
 
 
Prato col "pontetto"  nel 1910 (cart. ed. Gonzaga&Barabbi sped.1910)
 
 
 
 
Passiamo al dopo guerra con una cartolina fine anni 50, con le cime dei monti leggermente strinate di neve. 
A sinistra in basso la località collinare "Gambonìa' con ancora poche palazzine rispetto ad oggi, poi seguendo il Bisagno la località Pontetti con di fronte la Plinthos ove appunto vediamo le ciminiere,  e a seguire, Prato.
Le case più vicine, da sinistra a destra, fanno parte di Serino, la foto è stata fatta poco sopra, dalla strada panoramica che va da Sant'Eusebio a Bavari.
In alto, al centro, il colle a uliveti di San Cosimo e di San Martino di Struppa.
L'Appennino da sinistra Creto, Gola di Sisa, Alpesisa con dietro il Monte Bano e la dorsale verso Monte Lago ove sotto c'è Canate di Marsiglia, il borgo famoso (quasi) abbandonato

Cartolina "rubata" a New Cartoline Genova

spiegazioni di Daniele Sidari
 
  

Chiudiamo con una chicca... la corriera per Montoggio che arranca sulla strada tra Struppa ed Aggio .
 
 
 
 
 
 Scendendo ancora lungo il corso del Bisagno lasciamo Struppa e ci troviamo alla Doria (i Doria avevano lo "zampino" anche qui...)
A parte le "facili" battute, dobbiamo ricordare che per lungo tempo, nel medio evo, le zone di Struppa e Molassana fecero parte di una vasta tenuta vescovile, chiamata "Isola del Vescovo".  Questa tenuta, unico possedimento vescovile nell'entroterra di Genova, nel XIII secolo passò in gran parte alla potente famiglia dei Fieschi e, dopo la nota "congiura"  passò ai Doria, insieme ad altri ex possedimenti dei Fieschi  (Torriglia etc...)
 
Ma della Doria parleremo alla prossima occasione

 
 
 A questo punto è con piacere che ringraziamo di cuore  Daniele Sidari, Franco Bonadonna, Rosella Baghino  e gli altri amici che, sul gruppo di FB omonimo, ci hanno aiutato ad identificare questi luoghi a noi poco noti ed hanno arricchito questo post con informazioni e commenti .
 
 
 
 

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