C'era una volta il Bisagno….
.... un torrente che nasce dal monte Spina vicino al Passo della Scoffera e scende dapprima
veloce e tortuoso lungo la sua stretta valle. Valle che infine comincia ad allargarsi all’altezza di
Prato, dando origine ad una piana una volta ricca di orti e frutteti, ora
intensamente urbanizzata a seguito dei successivi sviluppi della città “fuori
le mura”.
...un torrente “secco”, oggigiorno, visto che la sua acqua viene
quasi tutta captata ben a monte per l’uso della città.
Ben diverso doveva essere nell’epoca pre-romana, quando “sembra”
che fosse navigabile, per le imbarcazioni
del tempo, per ben 5 chilometri, fino alla attuale Staglieno, dove secondo
alcuni, esisteva uno scalo fluviale sulla rotta dei Greci per Marsiglia.
All’epoca aveva però un letto almeno quattro volte più largo
dell’attuale che permetteva di contenere nel suo ampio alveo le inevitabili piene causate, anche allora come
oggi, dalla peculiare orografia del
territorio.
Un letto mantenuto invariato nei secoli sia in epoca romana che in epoca
medioevale, se consideriamo che il ponte medioevale di Sant'Agata, che
andava da Borgo Incrociati alla chiesa di S. Agata, aveva ben 28 arcate,
scavalcando un'ampia area golenale lasciata libera per far scaricare le
cicliche piene del torrente.
Dagli affluenti di destra del Bisagno si cominciò a captare acqua già in epoca romana con la costruzione del primo acquedotto. Acquedotto allungato man mano che la crescita della città richedeva maggiori rifornimenti. Acquedotto che fu ricostruito in epoca medioevale ed allungato poi fino alla località "la Presa", nel comune di Bargagli, con un antico tracciato in buona parte ancora esistente.
Mappa Antico Acquedotto . Da "il Corriere di Struppa" |
...un torrente con un letto ampio e serpeggiante, come quello che vediamo in questa foto, che ci mostra la zona da Prato a Staglieno prima che anche questo tratto del Bisagno fosse costretto negli attuali argini
il Bisagno visto da Creto nel 1929 (particolare da cartolina ed. da Vallebona) |
La valle del Bisagno era parte di un percorso antico che, attraverso il passo della Scoffera, portava al Trebbia e, lungo la sua valle, alla Pianura Padana. Non erano strade facili, ma semplici mulattiere che, di villaggio in vilaggio, congiungevano Genova a Piacenza.
Che ci perdoniate, oppure no, a noi piacciono le mappe. Volevamo metterci qualcosa del Vinzoni ma questa zona ci manca... così (per ora) ci mettiamo una mappa del 1926 che ricorda l'annessione alla "Grande Genova" del comune di Struppa, sulla sponda destra del Bisagno.
Mappa comune di Genova 1926 |
La precedente mappa è poco leggibile, quindi ne pubblichiamo una molto schematica per facilitare la comprensione delle immagini che seguiranno. (mappa della Alta ValBisagno -di Stefano Briata)
In questo post ci limiteremo al ex comune di Struppa sulla parte destra del Bisagno.
Per la località di Prato, abbiamo una mappa ottocentesca, abbastanza dettagliata, che mostra anche parte del tracciato dell'acquedotto. Si vedono anche i mulini con le canalizzazioni che vi portano l'acqua.
"Struppa" era composta da molte frazioni, sparse sia nelle zone collinari che lungo il corso del Bisagno. Sulle colline della sponda destra troviamo: San Cosimo, San Siro, San Martino ed Aggio.
In posizione elevata rispetto al Bisagno troviamo la chiesa di S.Cosmo e Damiano, cui era annesso un antico "hospitale" per i pellegrini.
Da "la Val Polcevera" - di Paolo Stringa - Agis Editore |
Una panoramica della zona, partendo dal Bisagno, vediamo Prato in primo piano e la collina si S. Cosimo a destra, con la sua chiesa. (la didascalia non è esatta)
Foto pubblicata da Alessandro Lombardo - no data |
Un'altra foto della chiesa
Foto "rubata" dal corriere di Struppa |
Ancora più antica ed un tempo importante è la chiesa di San Siro di Struppa, di cui parliamo diffusamente qui: http://ceraunavoltagenova.blogspot.com/2016/06/san-siro-di-struppa.html .
foto degli autori del post |
Non dimentichiamo la chiesa di San Martino di Struppa, che con i suoi 331 metri sul livello del mare, è la più "alta delle 3 chiese testè nominate.
cartolina edita da Piana - non circolata |
Una immaghine della chiesa da una crtolina viaggiata nel 1918 -editore non rilevato |
Sulla strada per Creto incontriamo anche la località di Aggio
Aggio- da "Genova e paesi circostanti" vol 1 ed. Mondani- |
Il Bisagno, prima racchiuso in una stretta valle montuosa, incontra Genova a Prato.
La Prato odierna, si è sviluppata intorno alla strada ottocentesca (tracciata da Napoleone) lungo la sponda destra del Bisagno (via Struppa).
Qui
la valle si allargava, e la poca acqua del torrente si perdeva in una
prateria sassosa.
Ma prima di arrivare al piano c'era un poggio verdeggiante sul quale troneggiava villa Invrea, poi oggetto di una speculazione vergognosa.
Forse questa è la prima foto di Prato che abbiamo. Riguarda l'inaugurazione del servizio tranviario avvenuta nel 1897, con via Struppa pavesata a festa.
Sempre in materia di tram, una foto del 1900 circa. Si attende il tram in mezzo alla strada. Binario unico e strada frequentata da molti veicoli a trazione animale, viste le abbondanti "tracce" lasciate dai quadrupedi.
Questa cartolina, viaggiata nel 1914, mostra, sulla sinistra,
una signora che osserva con curiosità un piccolo veicolo. La scritta a mano dice "salita alla chiesa di S.Cosimo"
La
foto ritrae via Struppa all'altezza della casa dei tramvieri verso
Genova, a una decina di metri comincia via B. Da Porto che è una
traversa di via Struppa.
Una immagine di Prato con la passerella per la Canova. In alto a destra spunta S.Cosimo di Struppa. A sinistra la collina di S. Siro.
Cartolina edita da "M" (Modiano Milano?) viaggiata nel 1914 |
Quindici anni dopo, appena più a monte della precedente, vediamo Prato con le "case dei Tranvieri", la rimessa dei tram, e la costa di S.Siro a salire.
. |
Cartolina edita da Calì - viaggiata nel 1929 |
Qui siamo di poco a valle dell'attuale Ponte Canova (una data ???)
Cartolina edita da Barberis - Non viaggiata |
Qualche metro più a monte della cartolina precedente (le due foto coincidono per qualche particolare) - in alto a destra la chiesa di S.Cosimo di Struppa.
Siamo in località "Cadegalli", In basso a destra c'è la passerella che portava alla "Canova" oggi sostituita dal ponte carrabile. (Informazioni da Rosella Baghino)
Circa duecento metri più a valle, in zona Pontetti, c'era una seconda passerella "il Pontetto".
Oggi sarebbe all'icrocio di via Struppa con via Trossarelli.Passiamo al dopo guerra con una cartolina fine anni 50, con le cime dei monti leggermente strinate di neve.
A sinistra in basso la località collinare "Gambonìa'
con ancora poche palazzine rispetto ad oggi, poi seguendo il Bisagno la località Pontetti con di fronte la Plinthos ove appunto vediamo le
ciminiere, e a seguire, Prato.
Le
case più vicine, da sinistra a destra, fanno parte di Serino, la foto è
stata fatta poco sopra, dalla strada panoramica che va da Sant'Eusebio a
Bavari.
In alto, al centro, il colle a uliveti di San Cosimo e di San Martino di Struppa.
L'Appennino
da sinistra Creto, Gola di Sisa, Alpesisa con dietro il Monte Bano e la
dorsale verso Monte Lago ove sotto c'è Canate di Marsiglia, il borgo
famoso (quasi) abbandonato
Cartolina "rubata" a New Cartoline Genova |
spiegazioni di Daniele Sidari |
Chiudiamo con una chicca... la corriera per Montoggio che arranca sulla strada tra Struppa ed Aggio .
Scendendo ancora lungo il corso del Bisagno lasciamo Struppa e ci troviamo alla Doria (i Doria avevano lo "zampino" anche qui...)
A parte le "facili" battute, dobbiamo ricordare che per lungo tempo, nel medio evo, le zone di Struppa e Molassana fecero parte
di una vasta tenuta vescovile, chiamata "Isola del Vescovo". Questa tenuta, unico
possedimento vescovile nell'entroterra di Genova, nel XIII secolo passò in gran parte alla potente famiglia dei Fieschi e, dopo la nota "congiura" passò ai Doria, insieme ad altri ex possedimenti dei Fieschi (Torriglia etc...)
Ma della Doria parleremo alla prossima occasione
A questo punto è con piacere che ringraziamo di cuore Daniele Sidari, Franco Bonadonna, Rosella Baghino e gli altri amici che, sul gruppo di FB omonimo, ci hanno aiutato ad identificare questi luoghi a noi poco noti ed hanno arricchito questo post con informazioni e commenti .
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