sabato 24 maggio 2014

Genova : il Porto dal 1850 al 1900






Con l'Unità d'Italia qualcosa si muove,  forse sono solo  i tempi che cambiano, l'industrializzazione del nord del paese,  o le diverse esigenze delle nuove navi a vapore,  chissà ?  (nel 1853 si inaugura la ferrovia Torino/Genova e "nasce" a Genova l'Ansaldo e nel 1880 viene fondata  la Piaggio)
O forse è  l'apertura del Canale di Suez, avvenuta nel 1859, che riporta in auge i porti del Mediterraneo riportandovi, dopo alcuni secoli bui, gli importanti traffici marittimi provenienti dall'Oriente.

Comunque sia,  anche a seguito della generosa donazione di 20 milioni da parte di Raffaele De Ferrari, Duca di Galliera, partono i progetti per l'ammodernamento del porto come mostra la seguente mappa del porto datata 1876 che "dovrebbe" essere tratta dalla guida ufficiale del Consorzio Autonomo del Porto di Genova (ci scusiamo per il condizionale ma non abbiamo ancora  avuto modo di verificare)



Vi si nota:

l'allungamento del Molo Nuovo verso levante 
l'allargamento della Darsena e la creazione una calata unica con riempimento a mare dalla Darsena fin quasi alla Lanterna ovvero il banchinamento di quasi tutto lo specchio portuale.
E finalmente possiamo mostrare qualche immagine fotografica dell'epoca con i lavori in corso per il banchinamento delle prime calate.

Sulla destra si vedono le calate degli Zingari e di Santa Limbania ancora incomplete.
In fondo la Lanterna e le caserme di S.Benigno; sulla destra la Cava della Chiappella
Copertina di Pubblicazione Periodica



Ancora Calata S.Lazzaro in costruzione e sulla destra la Passaggiata Panoramica  sopra ai magazzini portuali.

Cartolina Ed: Leonar - non circolata




La stessa epoca e zona ma vista dalla Lanterna 

Genova Antica e dintorni  ed. Mondani




Altra immagine di ampliamento portuale.
Tolozzi fa riferimento alla costruzione di Calata Lazzarini anche chiamata  S.Lazzaro
Copertina di Pubblicazione Periodica


La situazione nel 1883 è ben descritta da questa planimetria proveniente da un album acquarellato di Pietro Giaccone ( archivio CAP).
Vi si nota la Cava della Chiappella, da dove venivano estratti  i materiali necessari alla costruzione dei nuovi moli; il prolungamento in corso di Molo Lucedio (Duca di Galliera)  ed il banchinamento parziale del Molo Nuovo (molo al Passo Nuovo). Inoltre: un abbozzo del Ponte Federico Guglielmo (Stazione Marittima, ora Ponte dei Mille); Ponte S.Teodoro (ora Andrea Doria) e Ponte S.Lazzaro (ora Ponte Colombo) ed il Ponte Parodi, davanti alla Darsena, appena impostato (in costruzione).
Cosa ancor più importante, si vede il Molo Nuovo, poi Diga di Galliera, ancora in fase di prolungamento a doppio angolo per proteggere il porto dai venti meridionali (libeccio e scirocco). Operazione che verrà completata a breve con la costruzione del Molo Giano, che partendo dalle costa si allungherà verso la nuova diga per proteggere un nuovo ampliamento del porto a Levante.
Ma di questo parleremo diffusamente in un altro post. 


Porto di Genova Storia e Attualità ed. Sagep


Piano delle cave della Chiappella nel 1883 da un album acquarellato di Pietro Giaccone ( archivio CAP).
Porto di Genova Storia e Attualità ed. Sagep

Rappresentazione della costruzione della diga foranea da un album acquarellato di Pietro Giaccone (archivio CAP).
Porto di Genova Storia e Attualità ed. Sagep



Contemporaneamente (1883/1888) veniva creato un nuovo molo a levante, il Molo Giano, che proteggeva l'ingresso del porto a est  del Molo Vecchio.  Qui vediamo i lavori di fondazione in corso.  In rada la nave scuola   "Scuola Officina Redenzione" (Garaventa).

Cartolina Ed. Leonar - non circolata




E finalmente, nel 1890,  terminati i lavori ed i fondi concessi dal Duca di Galliera, la rada interna fu completamente banchinata e dotata di moli sporgenti dalle calate.  come possiamo vedere dalla mappa seguente, anche se in questa data (1890) molte delle strutture riportate non erano ancora operative ed alcune erano solo in costruzione o persino solo in progetto  Col tempo ( e fondi permettendo) i moli sarebbero stati equipaggiati con capienti magazzini e moderni mezzi di lollevamento (almeno per il metro di allora).
 


 Con questa configurazione il porto era finalmente protetto dalle mareggiate di scirocco e libeccio, e presentava strutture portuali all'altezza delle esigenze industriali dell'epoca, anche se il paesaggio era stato snaturato ed aveva perduto il fascino d'un tempo.

Era finita l'epoca dei velieri ed iniziava l'epoca del ferro e del cemento.


Cartolina Ed. Brunner Zurigo


 Il porto nel 1900 sarà oggetto di un altro post,