mercoledì 30 settembre 2015

L'Ospedale degli Incurabili





L' Ospedaletto  -  Ospedale degli incurabili


Riprendiamo  quanto (poco) abbiamo scritto sull'argomento parlando di Piccapietra.

Carta Topografica della Città di Genova ed. Grondona 1846 - di proprietà degli autori


Poco distante dal "Pammatone", in salita Piccapietra, nel 1499, Ettore Vernazza fondò l' Ospedale degli Incurabili per ospitare i malati "cronici" (che all'epoca consistevano essenzialmente in sifilitici, malati mentali ed epilettici) anche chiamato "Ospedaletto".

Nel corso dei secoli, a seguito di donazioni ed acquisizioni all'edificio iniziale si aggiunsero nuovi padiglioni ed edifici di servizio. Altri edifici di proprietà vennero affittati ad uso abitativo e commerciale. Vedi piantina ( mi scuso per le scritte in rosso. Non siamo abituati a "sfregiare" quello che pubblichiamo ma stavolta dovevamo farlo)



 


L'Ospedaletto inglobava anche la chiesa di San Colombano (sec. XIII) che si trovava appena fuori dalla porta Aurea , vicino alla salita Cannoni come vediamo nella immagine che segue

(sec XV da Una città portuale del Medioevo di Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep)





In merito a questa chiesa non sappiamo nulla ma crediamo di averla individuata fra le macerie dell'Ospedaletto e l'abbiamo contrassegnata dalla freccia rossa . (bombardamenti WW2).


Foto RAF - WW2






L'entrata all'Ospedaletto nel 1800 era quella piccola costruzione bianca indicata dalla freccia rossa nella prossima immagine.

Foto di Maurizio Re




Ed ancora , con una visuale più allargata.





Una curiosità.  Con la costruzione di via Vernazza, agli inizi del 1900, venne costruita una palazzata che si collegava al Carlo Felice.  ( tratteggiata verde )  .
Sull'angolo prospicente all'Accademia c'era l'Hotel Splendide (freccia verde)
 




L'hotel Splendide in una foto fra le due guerre

da : "Le più belle cartoline di Genova" di  V.E.Petrucci SAGEP editore





Con la creazione dell'Ospedale di San Martino, e del nuovo manicomio, nei primi anni del 1900, il complesso ospedaliero fu man mano dismesso e dedicato ad altre attività (uffici pubblici)

Gravemente danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale venne demolito con il resto del quartiere di Piccapietra negli anni "60" per dar "vita" ad un nuovo"quartiere direzionale".





lunedì 14 settembre 2015

Morcento e Vico Dritto Ponticello





Morcento, una antica zona di Genova di cui oggi pochi hanno sentito parlare.

Il nome deriverebbe da "Murus Cintus", anche se aveva già questo nome quando era ancora fuori delle mura della città.   Si trovava ai piedi di una collina su cui sorgevano il convento di S. Andrea e la Torre Friolente, al limiti della strada che da Porta Soprana, attraverso Ponticello portava a Levante. Qui la vediamo descritta come doveva essere nel secoloXI, con la cinta del 900.


Una zona agricola, poco abitata, rimasta fuori anche dalla cinta del Barbarossa (1155), ed inclusa nel circuito murario cittadino solo con la costruzione delle mura del 1300, come vediamo in questa nuova "simulazione" riferita al secolo XV.

Vediamo il borgo di San Defendente, sorto a monte di Vico Dritto Ponticello, mentre rimane non edificata una larga zona tra S.Defendente e S. Colombano.


 

Con un balzo temporale saltiamo al 1785 e troviamo il Morcento ora limitato da Via Giulia, che lo divide da Piccapietra, sorta sulla direttrice da Porta Aurea alla porta dell'Olivella, e che ormai comprende anche l'Ospedale degli Incurabili.



  

A questo punto andiamo nel dettaglio della zona di cui parleremo d'ora in avanti con questa mappa, elaborata e pubblicata sul gruppo omonimo FB, da Marco Cazzulo:


 


Dal 1892 iniziano le demolizioni in via Giulia per la realizzazione di via XX Settembre, coinvolgendo i caseggiati di Morcento che guardano su questa strada:


 

Nella seconda metà del 1800 entriamo nell'epoca della fotografia ma fino ai primi anni del 1900 non possiamo lasciare le "aride mappe" per vedere finalmente "immagini prese dal vero".  Qui siamo in Piazza Ponticello.  Morcento si trova nella metà destra della foto.


 

Nel 1912 Via XX settembre, la Nuova Borsa, il palazzo delle Poste e via Dante hanno quasi circondato i resti del Morcento.

Da:  Viaggio nei Caruggi di Riccardo Navone ed. Fratelli Frilli con didascalie

 

Qui invece abbiamo via Dante alle spalle, la Casa di Colombo a destra 


Qui c'è già il chiostro di S.Andrea, (1922), diamo le spalle a vico Dritto Ponticello e guardiamo via Dante (a sinistra il Palazzo delle Poste) e le case del Morcento.

Nella foto successiva siamo di spalle alla Galleria Colombo (ancora da costruire), sulla scaletta provvisoria che da Via Fieschi, non ancora abbassata, si scendeva in via Dante.  Una delle case di Morcento è stata parzialmente demolita per farci passare via Dante.

Da: DizionarioDelleStradeDiGenova-2aEdiz.-TomasoPastorino+BiancaMariaVigliero-1973-Tolozzi




Qui vediamo l'angolo dell'edificio che ospita la Madonnina. Il vicolo è la parte bassa del Vico Dritto Ponticello.

foto da Facebook



Una scena di vita quotidiana col carretto del gelataio il salita Morcento 


 

Approfittando di una foto aerea di una manifestazione aeronautica riusciamo a vedere i resti del Morcento ante 1934

 

1934 foto daCesare De Vecchi

 

Nel 1934 incominciano le nuove demolizioni dei resti del Morcento per costruire il nuovo quartiere dei Grattacieli.  La distruzione riguarderà anche Piazza Ponticello e la palazzata a mare di Vico dritto Ponticello.


Album Fotografico di Genova Antica - Mondani editore

 

Tutto ciò che abbiamo visto sparirà con la costruzione di Piazza Dante e degli edifici attigui (Torre Piacentini etc) come vediamo nella ultima immagine .

cartolina , anni 60, non circolata, editore WDG













sabato 5 settembre 2015

Ponte Morosini





Ponte Morosini

Nel cuore del Porto Antico, a levante del Vecchio Bacino di Carenaggio della Darsena, c'era una volta (nella seconda metà del 1800) il Ponte dei Salumi. Nel 1800 e fino a circa il 1930 vi ebbe sede la Capitaneria di Porto.

Pianta topografica della città di Genova 1879 di S.Muggiani (salumi)




Verso il 1870 il molo venne ribattezzato Ponte Morosini e la denominazione "Salumi" rimase per la sola adiacente "calata" (Calata Salumi). 

 cartina del TCI 1916







Nella seconda immagine (cartolina di Garzini e Pezzini Mi, del 1904) vediamo Ponte Morosini al centro dell'immagine con a sinistra il Bacino di Carenaggio ed a destra Calata Salumi.








 


La banchina era dotata di magazzini a più piani e gru (foto non datata, presumibilmente scattata fra le due guerre ?) 
 





La quarta immagine ci mostra l'imbarco nell'aprile del 1910 a Ponte Morosini della regina Alexandra moglie di Edoardo VII re d'Inghilterra.


L'immagine del Glascow Herald con traduzione sono gentilmente fornite da Marco Cazzulo





La quinta immagine è la trasformazione attuale del Ponte Morosini in ormeggio turistico. 









Al Ponte Morosini (come a molte altre parti del Porto) sono legati alcuni dei miei ricordi di gioventù. Era infatti lo scalo di due piccole navi della P&O che facevano la linea Inghilterra/Portogallo/Genova: l'Avocet e l'Avonmouth.