lunedì 27 maggio 2019

Il monumento a Raffaele Rubattino





Non staremo a farvi la storia del "risorgimento della marineria genovese" del 1800, che in buona parte coincide con quella del nostro personaggio: imprenditore, ed armatore di successo.

Un successo ben riconosciuto dai suoi contemporanei che gli dedicarono un monumento eretto nel 1893, a soli 12 anni dalla sua morte.




Monumento eretto in piazza Caricamento in vista dei "vapori" che avevano costituito la sua principale attività imprenditoriale.

Ma, stranamente, il Rubattino non guardava i "suoi" vapori. La statua era rivolta verso la carrettiera Carlo Alberto, strada di vitale importanza, all'epoca molto trafficata di persone e di merci.  Verso il porto c'era poco da vedere. Sparite da poco le terrazze di marmo, le aveva sostituite la ferrovia fumosa e rumorosa ed i cancelli della dogana.



Forse a questo motivo pensavano gli ideatori della statua, noi di sicuro... ed abbiamo immaginato le seguenti scenette.  "Abbiamo", perché a questo post abbiamo lavorato in due... il solito "io" e la mia "prof. di Genovese"  Ornella Dodero, coautrice del testo e responsabile del "genovese" parlato dal "fu Raffaele Rubattino" (che certamente ci perdonerà la libertà che ci siamo presi).

Scenetta n. 1- il monumento viene portato in piazza e la gru si accinge a sistemarlo "faccia al mare".
al che il Rubattino sbotta: " E basta vapori, ghe n’ò e stacche piñe de vedde vapori e scrive de vapori, oua veuggio vedde un pö de gente; giæme a faccia da-a carretea perché veuggio vedde chi l’arriva"

scenetta n. 2 - il monumento viene portato in piazza e la gru si accinge a sistemarlo "faccia al mare".al che il Rubattino gentilmente... "Se no ve despiaxe, giæme da via a-o ponte Calvi perché aivo mandou o fattorin à accattâme i çigari e veuggio vedde quande o se sbriga a tornâ co-i çigari e co-o resto"".

Detto, fatto.  ce lo siamo visto girato verso via Gramsci  per circa cento anni.





Poi sono arrivate le celebrazioni colombiane ed i relativi lavori  ed il nostro Raffaele è andato qualche tempo in vacanza mentre scavavano a Caricamento ed il vecchio Porto Antico diventava il "Nuovo Porto Antico", con tanto di Acquario, Bigo, Museo del Mare, ristoranti, barche da diporto, cinema, passeggio ed attrazioni varie. 





E venne il momento di riportare il "nostro" Rubattino al suo posto e qui viene il bello. Mica ci voleva stare, come prima, faccia a via Gramsci... a guardare quel mostro di vetro e cemento che avevano costruito dopo la guerra, proprio no. 




Passando, aveva adocchiato gioventù a passeggio nel lungomare, il Globo, i turisti vocianti, i  moli tirati a nuovo.  e così si espresse: "Figgeu, stæme à sentî: giæme in sciô davanti pe vedde o mâ e no quello pacciugo ch’an costruio inta Ripa Maris. Veuggio vedde o mæ mâ, o porto antigo, che oua o s’arve à tutti i zeneixi che ghe passeggian e mi son contento d’avei dæto unnna man into passou".



E così lo vediamo ora, contento di starsene lì in piazza ad ammirare il suo mare ed i suoi moli e le tante cose nuove che ci hanno costruito intorno. 




E chissà, che qualche sera non lasci di nascosto il suo piedistallo per farsi una passeggiata lungo i  moli, visitare l'acquario. 
Ci piace anche immaginarlo mentre, di nascosto, fa una capatina al Museo del Mare per rivedere la sua gente ed i "suoi vapori", di cui dopo più di cent'anni avrà certo nostalgia.

Contrariamente al solito abbiamo trascurato la storia e lavorato un poco di fantasia ma speriamo che ci perdonerete.  Lui, Raffaele Rubattino, di sicuro ci ha già perdonato.







sabato 25 maggio 2019

Palazzo Cesare Durazzo (poi Cattaneo Adorno) via del Campo 12




foto da Wikipedia



Il Palazzo Cesare Durazzo (poi Cattaneo Adorno) è stato edificato su pre-esistenze della palazzata della Ripa e, nel 1664, risulta di proprietà di Cesare Durazzo.  
La Facciata su Via Gramsci è del XVIII secolo, recentemente restaurata.  (foto in alto)

L'ingresso invece si trova nella retrostante via del Campo, al n. 12.
Entrando si trova un atrio dove due teste di leone fanno buona guardia  sopra l'architrave del portale.

foto degli autori del post
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 Il taglio di via Carlo Alberto (nel 1835) ha determinato l’estensione dell'edificio verso il mare, inglobando via "Sottoripa la Scura". In tale occasione venne spostato il vano scala e alterata la distribuzione interna.  Nella foto che segue si vede la balaustra storta rispetto alla facciata. Le due successive sono prese da quel punto fra balaustra e finestra).

foto da Wikipedia
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 Al primo piano nobile si conservano 2 affreschi di Domenico Parodi rappresentanti il Doge Stefano Durazzo nelle vesti di un trionfale Nettuno.

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 Solo questo piano, essendo sfitto, è visitabile, quindi ci manca la vista dei e dai piani superiori.
Anche da questo piano comunque il panorama è splendido, nonostante la presenza della Sopraelevata che ci riporta bruscamente negli anni 2000

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