Manifesto della mostra al museo dei Cappuccini |
Al museo dei Cappuccini, nell'ambito della mostra sulla "Grande Peste", un interessantissimo cartellone introduce la proiezione delle immagini di una visita speleologica nei cunicoli dell'antico bastione dell'Acquasola effettuata dal CENTRO STUDI SOTTERRANEI, che spero ci perdonerà di aver piratato le sue immagini.
Il cartellone è composto di 4 quadri.
Nella prima foto vediamo il cartellone completo, nelle seguenti vedremo e commenteremo i dettagli.
Nella seconda foto abbiamo l'immagine delle mura orientali nel 1656-7 gli anni della "grande peste". La zona in grigio chiaro sotto i bastioni di destra rappresenta l'area di sepoltura (oggi alcuni metri sotto giardini dell'Acquasola).
La terza foto ci mostra un ingrandimento del bastione dell'Acquasola come era fino al 1825. e le gallerie ancora percorribili.
La quarta foto ci mostra l'esumazione degli scheletri, avvenuta nel 1825, e la loro traslazione nelle gallerie del bastione.
La quinta immagine ci mostra la situazione attuale con il vecchio bastione inglobato nelle mura ottocentesche dell'Acquasola che vediamo ancor oggi.
Ed ora passiamo alle foto della visita speleologica alle gallerie.
Dalla sequenza delle foto risulta che gli speleologi sono entrati da un pozzo situato nel parco dell'Acquasola raggiungendo una delle gallerie di contromina che si trovavano lungo il perimetro del Bastione. Poi da questa sono passati alle gallerie di ri-sepoltura attraversando un passaggio allagato.
Ma procediamo con ordine.
Discesa nel pozzo alla galleria di contromina |
transito nella galleria di contromina |
tratto di galleria di contromina grossolanamente puntellato |
si preparano all'immersione per passare alle gallerie di ri-deposizione delle ossa |
inizia l'immersione |
si entra nel ramo sommerso |
emersione nella galleria delle concrezioni |
le concrezioni |
Il gocciolamento è continuo |
Una cortina di sottili ricami fra cui bisogna transitare con cautela |
dopo aver superato una ostruzione artificiale costituita da un cumulo di macerie si giunge al primo deposito di ossa.
Continuano le infiltrazioni di acqua che in alcuni tratti si accumula sul pavimento. A volte si prosegue "a guado".
Un passaggio laterale è chiuso da una grata ... dove conduce ?
Un'altra ostruzione lascia solo uno stretto passaggio.
L'ostruzione in materiale di riporto chiudeva un altro ossario
E qui finisce l'esplorazione, saranno finite le gallerie? saranno finite le ossa? si saranno esaurite le batterie?
Forse lo sapremo fra qualche giorno... nella prossima puntata.
Una domanda: siamo sicuri che le ossa sepolte all'Acquasola siano (solo) quelle dei morti della peste del 1657? Non è che vi sono state tumulate quelle che si trovavano nelle tre chiese del centro (S. Domenico, S. Caterina, S. Francesco) demolite all'inizio del secolo XIX?
RispondiEliminaGrazie se saprete dire qualcosa di più. Complimenti per il vostro lavoro.
Grazie per l'apprezzamento. Non siamo in grado di sapere se vi furono aggiunte successive di ossa provenienti da altre sepolture. Per quanto riguarda le inumazioni dell'Acquasola è probabile che siano state recuperate anche ossa provenienti da sepolture precedenti a quelle del 1657. Questo perchè all'Acquasola c'erano le fosse comuni del Pammatone (e dell' Ospedaletto), rimaste in uso fino alla creazione di quelle della Foce (vedi post sull'Oratorio delle Anime purganti). Probabilmente all'Archivio di Stato, sapendo dove cercare, si potrebbero trovare documenti relativi a tutte le ri-deposizioni effettuate nelle gallerie di quel bastione. Ma questa ricerca è un compito che non ci sentiamo di affrontare.
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