lunedì 3 dicembre 2018

L' Epopea del solare a S. Ilario








L'abbiamo titolata "epopea", una "avventura"  scientifica avvenieristica che purtroppo non ha dato i risultati sperati.
Ma procediamo con calma, presentando il maggiore protagonista di questa avventura che ha visto coinvolti ingegneri e tecnici nella ricerca di un metodo per sfruttare l'energia del sole.





Tutti oggi abbiamo dimestichezza con "pale eoliche" e "pannelli solari" e abbiamo sentito parlare della produzione di energia dalle "bio-masse" (la rumenta ed il letame).

Qui si trattava di produrre vapore e quindi elettricità concentrando la luce solare su un "pentolone" attraverso centinaia di specchi.

Si può fare, si è fatto, si fa ancora oggi.  Ma all'epoca era cosa del tutto nuova, bisognava trovare un modo pratico (e redditizio) per farlo.  Si, redditizio, perché se spendi 100 per ottenere 50 lasci perdere. Fai dell'altro.  Per sapere come fare e se conviene farlo, si fanno dei progetti, poi si realizza un piccolo impianto di prova.  Poi, corretti i difetti, e trovate soluzioni pratiche per gli inevitabili imprevisti, se ne realizza uno più grande, dove si fanno ulteriori test che porteranno al perfezionamento del progetto e alla sua versione definitiva.
Come loro, anche noi cominceremo dal progetto:




Poi vediamo il primo impianto sperimentale:




Quindi vediamo l'impianto n. 2:






Eccoci al terzo impianto, aumenta la potenza e si risolvono i relativi problemi.






Questo articolo riassume il contenuto di uno studio pubblicato dall'Ansaldo alla conclusione del progetto. Questa è l'ultima immagine degli specchi.






Ci siamo limitati alle immagini più significative per i non "addetti ai lavori". Pertanto abbiamo omesso disegni tecnici e liste di dati.

All'epoca erano stati riscontrati due problemi di difficile soluzione per poter garantire un rendimento commercialmente redditizio.  
Il primo è strettamente ambientale, legato alle condizioni climatiche. Per essere commercialmente redditizio questo progetto necessita di una insolazione continua e costante per più di 300 gg. annui.   
Il secondo riguarda la gestione  degli specchi, che devono essere continuamente orientati con precisione in modo da seguire costantemente il corso del sole, cosa che all'epoca di questi studi non era tecnicamente possibile.
Per questo gli esperimenti con questa tecnica sono continuati nel New Mexico e nel deserto Australiano e portati a buon fine grazie ai moderni progressi dell'elettronica e della geo-localizzazione.  
Oggi sono già in funzione nei luoghi adatti alcuni impianti commerciali basati su questa tecnologia.  


1 commento:

  1. Verso la fine degli anni settanta ebbi una piccola partecipazione in un progetto Ansaldo, con la collaborazione del Prof. Francia, creato in occasione di una fiera che riguardava il solare . Il progetto consisteva in una parabola nel cui fuoco si trovava la "pentola" riscaldata dai raggi solari. Il sistema di orientamento automatico realizzava l'allineamento alle coordinate solari, a mezzo plc, in assenza del sole e nelle ore notturne, e in un sistema a fotoresistenze per l'inseguimento automatico in presenza del sole. Ancora oggi sono in possesso del ciondolo in argento creato da Ansaldo nell'occasione. Non sono mai riuscito ad avere informazioni su quella fiera.

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