In memoria di Giovanni Assereto , disegnatore e collezionista, immagini e cartoline tratte dalla sua raccolta e dai suoi lavori.
giovedì 29 ottobre 2015
Mappa di Genova del regno Sardo prima metà 1800 di G.Maina dis+inc P.Manzoni scris.
Era nell'armadio delle cose ancora da vedere.... arrotolata insieme a due stampe "anonime" che pubblicherò separatamente.
Mappa di Genova - regno di Sardegna - non datata - reca a margine G.Maina dis+inc e P.Manzoni scris. (prima metà 1800 data per ora da definire)
Interessante trovo la leggenda, ben leggibile sull'originale con lente, mentre i numeri sulla cartina sono microscopici ed a fatica interpretabili.
Altro particolare interessante: riporta in alto le opere a difesa del Forte Sperone ( a sud del Diamante) che ci aveva illustrato Emiliano Beri al Ducale la settimana scorsa.
A questo proposito riporto un commento di Emiliano Beri : ""È strana come mappa, le opere di difesa della dorsale a nord dello Sperone, dei Due Fratelli e del Diamante sono nella configurazione prevista dal De Sicre nel 1747-1748 ma mai portata a compimento.
E anche il circuito murario è in una configurazione pre-1815, manca anche l'opera a Tenaglia (seicentesca) nel sito che ospiterà l'omonimo forte ...""
Si vede anche il percorso dell'acquedotto del 1631 (spacificato nella mappa) e l'abitato di S.Bartolomeo in valbisagno.
Stranamente non riporta il Ponte di S.Agata ma solo il Ponte Pila.
A "mezza costa" In corrispondenza via Canevari/Bobbio riporta il toponimo "le Breccie" (?).
Riporta il "convento diruto di S.Benigno" al n. 79 e non ci sono ancora le Caserme.
Vi sono due piccoli pontili: "AA" S.Lazzaro e "BB" S.Teodoro che non avavo mai visto prima.
Il Bastione di S.Michele è ancora intatto, ma il Carlo Felice (1828) e Accademia (1831)ci sono già, mentre manca il Manicomio in via Galata (1931).
C'è il Castelletto 1821-1849
Nel complesso una mappa "strana", databile intorno al 1830, che lascia molti dubbi sulla molteplicità delle "fonti" alle quali il Maina si sarebbe "ispirato" nel "mettere assieme il puzzle".
Infatti, mentre la zona centrale ci sembra abbastanza aggiornata, la periferia e sopratutto il giro delle mura potrebbero essere state copiate da mappe precedenti senza darsi cura di verificare ed aggiornare i particolari. Ne dedurrei che il Maina era più interessato alle nuove opere monumentali civili che andavano prendendo forma nel centro della città che alla archittettura militare.
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Stai facendo un lavoro preziosissimo !!!!!
RispondiEliminatroppo buono, grazie. é solo divulgazione spicciola, pillole di un passato da non dimenticare.
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