C'era una volta...... San Pietro D'Arena ed il suo mare.
A Sampierdarena si respirava da sempre l'aria salata che il vento portava a riva strappandola alle onde che si frangevano sulla battigia.
Aria salata che arrivava dalla lunga spiaggia; una spiaggia erta e breve, continuamente erosa dalle correnti e dalle mareggiate.
Lorenzo Centurione 1863 - via litoranea di Sanpierdarena (oggi v.Sanpierdarena) vista da levante |
L'arrivo della ferrovia, nel 1854, portò la prima di molte "servitù d'uso" a cui gli abitanti non erano certo abituati: i binari. Binari che la attraversavano correndo, sopraelevati e paralleli alla costa, dal Polcevera alla galleria scavata nel colle di S.Benigno.
Era la prima galleria che collegava Sampierdarena a Genova, una vera rivoluzione nella allora "difficile comunicazione" tra i due comuni limitrofi.
Difficile comunicazione che anticamente avveniva attraverso "l'erta" di San Benigno oppure, alternativamente, (e col tempo buono) con un breve viaggio via mare.
"Difficile comunicazione" anche in seguito, quando lungo il mare era stato aperto il percorso che da Sampierdarena portava a Genova passando sotto la lanterna, percorso ben guardato dalla "porta della Lanterna" e dalle incombenti fortificazioni della città. Fortificazioni che sembravano dire ai Sampierdarenesi : "noi (Genovesi) siamo dentro..... voi siete fuori....""
Una "difficile comunicazione" tradizionalmente accettata da secoli dalle due comunità, vicine per contiguità di territorio, somiglianza di lingua e di tradizioni e comunanza di interessi, ma ben "separate" nel sentirsi cittadini di due entità ben distinte e "diverse".
("andiamo a Genova".... si usa ancora dire da queste parti; n.d.r = informazione per i "foresti".... Sampierdarenesi e Genovesi di ciò "nascono già "informati"" )
Qui la ferrovia con vagoni in sosta e la galleria ferroviaria sul lungomare. Questa linea ferroviaria che è di epoca posteriore a quella "originale" (1910?) dà ancor meglio l'idea della "servitù d'uso" imposta agli abitanti da questa "invadente novità". (da GENOVA SCOMPARSA -ed. MONDANI)
tunnel ferroviario da GENOVA SCOMPARSA -ed. MONDANI |
Ma la galleria ferroviaria non bastava, il ponente si stava, suo malgrado, ingrandendo. Servivano migliori comunicazioni con il capoluogo. Così nel 1878 venne costruita la galleria del tram, qui in una immagine del 1904, perché non ne ho di più vecchie.
1904 da Genova in cartolina di V.E. Petrucci ed. Sagep |
Ormai siamo al cambio di secolo e cominciano a venire di moda i bagni di mare.
Quella che era solo una spiaggia di pescatori diventa, nella buona stagione, un punto di ritrovo e di divertimento, in barba alla ferrovia che taglia ormai il percorso dalle case al mare.
cartolina di Vierbucher Milano sped 1900 |
cartolina di Rommer&Jonas Dresden sped 1902 |
Arrivavano industrie e cantieri, arrivano nuove persone da fuori, si costruiscono nuove case, ma Sampierdarena ha ancora il suo bene più prezioso, il suo sbocco al mare. E col mare i suoi pescatori ed i suoi stabilimenti balneari.
Anche Sampierdarena, come tutto il ponente, è stata un centro turistico balneare: se oggi ci riesce difficile immaginarlo ci aiuteremo con un pò di cartoline:
parte orientale di un trittico-cartolina editore Minoli |
parte occidentale di un trittico-cartolina editore Minoli |
cartolina di Manzoni Milano, non circolata |
cartolina edita da ISFIM - non circolata |
immagine tratta da GENOVA SCOMPARSA -ed. MONDANI |
l'interno dei Bagni, stessa epoca della foto precedente, da GENOVA SCOMPARSA -ed. MONDANI |
Bagni Italia da GENOVA SCOMPARSA -ed. MONDANI |
Bagni Savoia da GENOVA SCOMPARSA - ed. MONDANI |
Bagni Colombo - cartolina spedita nel 1923 |
Naturalmente i pescatori c'erano ancora ed il pesce si vendeva in spiaggia, appena pescato.
Un metodo caratteristico, usato in tutta la riviera, ma oggi ormai in disuso, era la "sciabica"
Le barche tendevano la rete parallela alla costa e poi portavano i due bordi esterni a riva. Sulla spiaggia , con gran concorso di popolo, a forza di braccia, si tirava la rete a riva, dove si raccoglieva, selezionava, e vendeva il pescato. Una piccola quota di pescato (di minor valore commerciale) andava ai "volontari" che avevano aiutato a tirare la rete. Da piccolo ho assistito spesso a questa procedura sul lungomare di Chiavari.
da GENOVA SCOMPARSA - ed. MONDANI |
sciabica da Liguria in cartolina di F.Aamirante e P.De Novi edit. Luna |
Questo era il mare di Sampierdarena, libero ed accessibile. Poi venne ampliato il porto a ponente.... ma questa è un'altra storia.
vivissimi complimenti. Immagini toccanti, entusiasmanti e, al tempo stesso "sconvolgenti". BRAVI continuate
RispondiEliminaqualche politico potrebbe azzardare di ridare un po di mare a samp come a oslo
RispondiEliminaMGari
Eliminaqualche politico potrebbe azzardare di ridare un po di mare a samp come a oslo
RispondiEliminaqualche politico potrebbe azzardare di ridare un po di mare a samp come a oslo
RispondiEliminapensate si possa fare come al porto antico
EliminaIl porto antico l'hanno scempiato.....
RispondiEliminaPer Sampierdarena ci sarebbe da fare molto di più.
Esempio come alla foce , anche se non condivido per nulla quello che stanno facendo.
Se il personaggio fantasioso blasonato si dedicasse per Sampierdarena forse sarebbe meglio.
Avrei gradito da cittadino un buon progetto x Sampierdarena che l'inutilità della Foce dove fatto ad arte il decadimento della volontà fieristica a portato alla conseguente demolizione dei padiglioni.
Bravi grandi sono nato alla fine dei riempimenti con i cassoni, là diga era già costruita e mio Padre era al cannone contro gli Inglesi .
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