lunedì 23 gennaio 2017

S.Agostino, da convento a Museo




Fin dal 1191 i frati Eremitani di S.Agostino si erano insediati nell'eremo di S.Tecla, dove oggi sorge l'omonimo Forte di Santa Tecla.
Nel 1256 il papa Alessandro IV invita tutti gli Eremitani a lasciare gli eremi e stabilirsi nelle vicine città.   Quelli di S.Tecla, dopo un paio di "traslochi" in sedi provvisorie, trovarono finalmente una definitiva sistemazione in Sarzano, dove eressero una chiesa che dedicarono a Santa Tecla.
Nella cartina che segue vediamo appunto chiesa e convento in una cartina del Poleggi che rappresenta la localizzazione delle comunità religiose dal XIII al XIV secolo.

Una città portuale del Medioevo - Genova nei secolo X-XVI di  L.G.Bianchi e E.Poleggi   ed. Sagep



La chiesa ebbe un gran seguito popolare e numerose corporazioni vi stabilirono le loro cappelle ed i loro altari. I frati godevano di grande prestigio ed ebbero un ruolo di mediazione fra le fazioni che si contendevano il potere nella città.

Con il passare del tempo, il nome di Santa Tecla passò in secondo ordine e chiesa e monastero vennero nominati come "di S.Agostino" con sempre maggiore frequenza. Cosi, andando incontro alla consuetudine, nel 1447 venne loro attribuito "ufficialmente e definitivamente" il titolo di S. Agostino.
Qui però il Poleggi usa ancora il nome S.Tecla nella mappa del XV secolo... (?)

Una città portuale del Medioevo - Genova nei secolo X-XVI di  L.G.Bianchi e E.Poleggi   ed. Sagep



Nel 1700 il complesso monastico si presentava così

S.Agostino-Dizionario delle strade di Genova-T.Pastorino-B.M.Vigliero- edit. Tolozzi



Tanto per dare un riferimento toponomastico possiamo utilizzare la nostra cartina del TCI del 1916 in quanto gli spazi edificati che ci interessano erano rimasti quasi immutati.





Dal XV sec. in poi l'interno della chiesa subì varie trasformazioni seguendo i gusti delle varie epoche e nel XVII sec. l'originale struttura gotica venne completamente nascosta sotto un rifacimento barocco.
Nel 1798 chiesa e convento furono confiscati a seguito delle leggi napoleoniche e per la struttura, priva di manutenzione e spogliata di marmi ed arredi, cominciò un rapido declino.

Già nel 1846 Banchero e Alizeri avevano lamentato le condizioni di abbandono dell'antico edificio ma il comune cominciò ad interessarsene solo nel 1867 quando venne cercata una sede per il neo istituito il museo delle Belle Arti. 

 Ma le trattative con le autorità militari, proprietarie dell'edificio, e le relative pratiche burocratiche andarono avanti per quasi 40 anni finché nel 1902 il comune prese possesso del fabbricato a solo titolo di "custodia" senza ottenerne la proprietà.  Mancando i fondi, e non volendo impegnasi nel restauro di un bene ancora di proprietà statale, il comune si limitò alle urgenti riparazioni del tetto, ed utilizzò la chiesa come falegnameria fino al 1911 quando venne utilizzata come ricreatorio e teatrino.


S.Agostino-Dizionario delle strade di Genova-T.Pastorino-B.M.Vigliero Edit. Tolozzi


Magazzino militare, officina, laboratorio di falegnameria, teatro dei burattini, fino al 1918 la povera chiesa ne vide di tutti i colori...


S.Agostino-Dizionario delle strade di Genova-T.Pastorino-B.M.Vigliero edit. Tolozzi



Infine, nel 1918 il comune "fece un baratto" con il Genio Militare ottenendo la proprietà di  chiesa e chiostro in cambio della cessione allo stesso dell'avancorpo medioevale del Palazzo San Giorgio, che poi, tramite l'intermediazione del Ministero della Pubblica Istruzione cederà al Consorzio Autonomo del Porto di Genova costituito nel 1903).

I lavori di restauro, eseguiti sotto la direzione di Orlando Grosso, andarono a rilento ed il museo venne inaugurato solo nel 1939, giusto in tempo per essere distrutto dai bombardamenti pochi anni dopo. 

Qualche foto del restauro e reimpiego degli anni 30

SAgostino-MarioMercenaro-MedioevoRestaurato-C.D.Bozzo-Pirella

SAgostino-MarioMercenaro-MedioevoRestaurato-C.D.Bozzo-Pirella


SAgostino-MarioMercenaro-MedioevoRestaurato-C.D.Bozzo-Pirella

S.Agostino-Dizionario delle strade di Genova-T.Pastorino-B.M.Vigliero edit. Tolozzi

S.Agostino-Dizionario delle strade di Genova-T.Pastorino-B.M.Vigliero edit. Tolozzi

S.Agostino-Dizionario delle strade di Genova-T.Pastorino-B.M.Vigliero edit. Tolozzi



S.Agostino-Dizionario delle strade di Genova-T.Pastorino-B.M.Vigliero edit. Tolozzi



S.Agostino-Dizionario delle strade di Genova-T.Pastorino-B.M.Vigliero edit. Tolozzi


I bombardamenti, nel 1942 e nel 1944 hanno danneggiato tutti gli edifici del complesso.

Foto da FB di Paolo Bruzzone





Foto da FB di Paolo Bruzzone

Altri lunghi restauri ce lo hanno restituito solo nel 1984.

foto da FB di Paolo Bruzzone


Foto degli autori




4 commenti:

  1. Bel lavoro Gianfranco Curatolo
    Prima di andare a Sarzano gli eremitani ebbero sede nei pressi del monastero s. Seraffa poi intitolato a s. Caterina.
    Da questa localita furono cacciati dalle monache del monastero femminile

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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