Da Porta Pila, attraversando l'omonimo ponte, si incontrava il Borgo Pila. Da qui si andava a levante verso Albaro oppure a sud verso la Foce.
Il borgo Pila era una frazione del comune di S.Francesco d'Albaro che venne annesso al comune di Genova nel 1874.
Il borgo era sorto nel XIII secolo ad opera di un gruppo di Lucchesi che lavoravano la seta. Era composto di poche case ed una chiesa che i Lucchesi dedicarono alla loro patrona, Santa Zita.
Qui vediamo una immagine del ponte e del borgo in una incisione del 1769, piuttosto imprecisa circa la collocazione dei due ponti, Pila e S.Agata, che nella realtà erano fra loro più distanti (licenza prospettica ?).
Particolare da incisione su carta di Antonio Giolfi - 1769 - Museo Galata, Genova |
In questo particolare di una carta topografica del 1846 vediamo riportate le distanze reali anche se il Ponte Pila qui riportato è quello in ferro, costruito nel 1836 in quanto il precedente ponte era stato distrutto dalla piena del 1822.
Il ponte in ferro venne costruito in asse con la "via alla porta Pila" ovvero dava a nord del borgo, mentre il precedente dava sulla piazza della chiesa e sulla strada che attraversava il borgo.
Questo ha permesso poi la realizzazione dell'asse viario rettilineo da Piazza De Ferrari a Piazza Tommaseo attraverso via XX Settembre, via Cadorna e Corso Buenos Aires.
Particolare dalla Carta Topografica della Città di Genova ed. Grondona 1846 - di proprietà degli autori |
La vecchia chiesa di Santa Zita costituiva il cuore del borgo, come vediamo nel particolare dell'immagine precedente.
Particolare dalla Carta Topografica della Città di Genova ed. Grondona 1846 - di proprietà degli autori |
Nella piazza della chiesa si teneva il mercato locale come rileviamo dalla cartolina che segue.
Cartolina ed. Mangini - non circolata |
Vi si teneva anche una fiera annuale nel mese di aprile, ancora oggi molto frequentata.
All'epoca questa fiera primaverile era molto importante per la gente della vallata che vi accorreva a trattare sopratutto bestiame, attrezzi e sementi.
Vediamo il "reparto bovini" con alcuni uomini che esaminano la "merce" ed un codazzo di curiosi, sopratutto bambini.
Una mucca è sdraiata, separata dalle altre. Forse è già stata comprata e pensa : ""la mia bella figura l'ho già fatta, ed ora mi riposo.""
dall'Album Fotografico di Genova Antica - ed. Mondani |
La stada che diventerà Corso Buenos Aires, era stata realizzata nei primi anni del 1800 per collegare la città alle ville ed agli orti di Albaro, e prese dapprima il nome di strada Reale ed in seguito quello di via Minerva. La strada era sopraelevata di circa 5 metri rispetto al piano della campagna circostante per evitare di essere allagata dalle cicliche piene del Bisagno
Con la costruzione di Corso Buenos Aires il borgo venne raso al suolo e ricostruito, a cominciare dalla chiesa, che venne ricostruita con il portale sul corso.
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