La zona nel sec. XIII Da uno studio del Poleggi. La mappa ci mostra la zona del Rivotorbido ancora spopolata.
Rivotorbido sec XIII da Una città portuale del Medioevo di Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep |
Nel XV secolo le sponde del rio Torbido si erano già popolate di case ed attività artigianali e commerciali (tessitori, conciatori, tintori, lanaioli, etc)
sec XV da Una città portuale del Medioevo di Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep 9 |
Col passare del tempo un fitto agglomerato di case finì col popolare tutta la zona dal Rivotorbido, alle vechie mura che ancora cincevano la zona di Sarzano. Il Rivotorbido venne tombinato e divenne un percorso stradale che da ponticello scendeva al mare.
Abbiamo titolato semplicemente Via Madre di Dio, ma avremmo dovuto spiegarci meglio.
Ci riferiamo appunto al suddetto percorso stradale che, seguendo il corso del rio Torbido, portava da Piazza Ponticello (Piazza Dante) al mare, passando sotto al Ponte di Carignano.
Percorso che, all'epoca, prendeva tre nomi in successione: Borgo dei Lanaiuoli, via dei Servi, via Madre di Dio, sbucando in piazza Marco Reodano, fra le mura della Marina ed il retro dell'Albergo Popolare . (qui illustrato da una cartina del 1916).
particolare della cartina del TCI - 1916 |
Un percorso antico, che seguiva il corso del Rio Torbido, e dava origine ad un borgo che costeggiava le mura del Barbarossa e risaliva al XII secolo.
Un borgo originariamente abitato da tessitori di lana provenienti dalla Fontanabuona e perciò denominato Borgo dei Lanaiuoli.
Il borgo, infossato tra il colle di Sarzano e quello di Carignano, mantenne nel corso dei secoli la sua caratteristica edilizia popolare: case alte che davano si viuzze strette su cui si affacciavano numerose "botteghe" artigiane.
Con la costruzione della chiesa di S. Maria dei Servi (sec. XIV - officiata dall'Ordine dei Servi di Maria), il tratto prospiciente alla chiesa prese il nome di via dei Servi.
La chiesa fu poi distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e fu ricostruita alla Foce.
Il tratto finale, che passa sotto il ponte di Carignano, era denominato Via Madre di Dio.
Prendeva il nome dalla chiesa e convento della Madre di Dio fondato nel 1680, che si trovava e (miracolo?) ancora si trova accanto ad un pilone del ponte di Carignano.
La chiesa subì numerose traversie e bombardamenti, a cominciare da quello francese del 1684 e finire con quello della Seconda Guerra Mondiale. Nel dopoguerra rimase a lungo in abbandono e solo nel 2008, dopo gli opportuni lavori di restauro, divenne la sede della Biblioteca Franzoniana.
La parte superiore del quartiere, dall'inizio del Borgo dei Lanaioli fino all'altezza della chiesa dei Servi, era già stata "erosa" nel 1935 con la creazione di Piazza Dante. Qui la vediamo ancora intatta in una immagine di fine 1800.
cartolina ed Valenti non circolata |
Questa immagine, più o meno della stessa epoca della precedente, ci da una vista del campanile e del tetto a terrazza della chiesa dei Servi.
Sempre via Fieschi, nel 1910. A sinistra vediamo il campanile della chiesa dei Servi e le case adiacenti, giù giù fino a piazza Ponticello
cartolina - ed.Ferro - sped. 1910 |
In questa foto del 1935 la "torre Piacentini" (grattacielo di p.Dante) si è già mangiata il Borgo Lanaiuoli e guarda dall'alto in basso la chiesa dei Servi e via Madre di Dio.
Sulla sinistra la chiesa dei Servi, via Fieschi e la chiesa di Carignano. Al centro, via dei Servi ci appare transennata all'altezza del portone della chiesa. Le rovine dell'edificio in basso al centro fanno da deposito all'attrezzatura del cantiere.
Dietro, nei vicoli, la vita scorre normale, almeno per ora.
cartolina - ed. Mangini - non circolata |
Dicevamo poch'anzi che era un quartiere di abitazioni popolari, caruggi, per cui nonostante i tanti secoli di vita intensamente vissuta ci sono pervenute poche immagini del "borgo" e di via dei Servi.
Invece via Madre di Dio, aveva come "attrazione" il pluridipinto e plurifotografato Ponte di Carignano, per cui valeva la pena di fare e spedire una cartolina. Quindi vi faremo vedere via Madre di Dio "in tutte le salse" .
1875 (sostiene il Mangini) - il ponte non ha ancora le inferriate anti-suicidi
cartolina - 1875 - ed. Mangini - non circolara |
Questa immagine è la più bella in quanto rappresentativa della popolazione del quartiere.
In strada solo pochi bimbi ed alcune "comari" mentre un mulattiere conduce due muli carichi, ignaro di passare al ricordo dei posteri. In alto è una vera festa di panni stesi (giorno di bucato ??)
cartolina - ed. Mangini - non circolata |
1902- bottegai (col grembiule), passanti e fanciulli, tutti schierati in posa in mezzo alla strada, fanno "pendant" con i panni stesi al secondo piano
stampa omaggio del SecoloXIX |
La stessa inquadratura nel 1978, dopo lo scempio edilizio del "centro dei Liguri" e dei "giardini di plastica"
stampa omaggio del Secolo XIX |
Due immagini del quartiere ancora intatto visto dall'alto.
v.dei Servi prima della demolizione da GENOVA di E.Poleggi e P Cervini |
immagine tratta da : Viaggio Nei Caruggi di Riccardo Navone - ed. Fratelli Frilli |
La chiesa della Madre di Dio prima della demolizione del quartiere.
riproduzione fotografica non annotata |
La chiesa (a sinistra) a demolizioni iniziate
riproduzione fotografica non annotata |
Demolizioni in via dei Servi.
In alto via Fieschi e Carignano
In basso i "lavatoi dei Servi" (o del Barabino) così detti perchè sorgevano accanto alla chiesa dei Servi. Costruiti nel 1797, ai tempi della Repubblica Ligure (di ispirazione giacobina), sono stati smontati e ricomposti dalla parte opposta della valletta, sotto la via del Colle, dove sorgeva la "piazzetta dei lavatoi del colle" anch'essi cancellati dal "progresso".
riproduzione fotografica non annotata |
Una "panoramica" degli sventramenti, come la si vedeva in quegli anni dal grattacielo di piazza Dante
riproduzione fotografica non annotata |
Non si salvò dal piccone nemmeno la casa natale di Nicolò Paganini, in vico del Colle di Gattamora.
I lavatoi dei Servi sono stati spostati sul lato opposto della valle, nei "giardini di plastica, sotto via del colle e lì abbandonati al vandalismo dei "nuovi barbari".
Foto degli autori |
Risparmieremo ai lettori una foto dei famigerati "giardini di plastica" e dei palazzi che gli fanno da contorno e ci concentreremo su una simpatica iniziativa a perenne ricordo dello scempio edilizio commesso : la targa ricordo posta a cura degli abitanti degli antichi quartieri.
foto degli Autori |
Atto barbaro, stolto e insensato. Che pena al solo pensiero, secoli di storia cancellati per costruire solo delle brutture.
RispondiEliminaSi.parla di via Madre Di Dio di via dei Servi di borgo Lanaioli di via del Colle e non si parla mai di piazza della Villettta la piu' antica e bella della zona. Renzo
RispondiEliminaNel Blog tendo ad usare solamente materiale mio e fino a poco tempo fa non avevo nessun materiale al riguardo. Ultimamente ne abbiamo parlato nel Gruppo omonimo e sono uscite alcune foto e cartine. Se hai materialesulla Villetta e conoscenza diretta del luogo, apri un post sul gruppo e parlacene tu.
EliminaRidicolo che tale oscenità genovese riceva meno attenzione di www.consonno.it
RispondiEliminaBRAVO GIANFRANCO
RispondiEliminaNELLA PRIMA CARTINA... PORTA AUREA sec XIII non riesco a capire verso dove portava , e poi in che anno hanno eretto ospedale PAMMATTONE , nella cartina sembra tutto vegetazione, grazie
RispondiEliminaPORTA AUREA sec XIII portava verso via S.VINCENZO ??, ma quella strada aveva un nome ???
RispondiEliminaDa Porta aurea scendeva più o meno fino a dove oggi c'è l'ex Motta e si chiamava salita cannoni
EliminaGrazie mille e molto interessante ed esaurientie. Complimenti.
Eliminaera salita cannoni che in discesa finiva più o meno dove oggi c'è l'ex Motta
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