Piazza Ferreria - 1600ca. |
Abbiamo esordito con un bel dipinto di piazza Ferraria nel 1600 ca. (poi piazza Nuova, poi Umberto I poi Matteotti) perché è una bella immagine e presenta il post in maniera più allegra della sfilata di mappe che verrà dopo. Già che la vediamo la commentiamo. Poi, con un bel salto indietro nel tempo, cercheremo di partire dal principio (o quasi...)
Piazza Ferreria in un giorno di mercato ... a destra la palazzata di Vico Paglia. A sinistra il Palazzo Ducale con la "cortina", realizzata nella prima metà del 1500. Dietro occhieggia la chiesa del Chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio ed Andrea, che con il successivo abbattimento della "Cortina" tornerà a "farsi vedere! a filo dell'ala destra del Palazzo. Prego notare la fontana in fondo alla piazza. Per non ripeterci ne parleremo più avanti.
Abbiamo parlato della Cortina costruita nella prima metà del 1500 (1532 ?) . Perché prima della Cortina la piazza non c'era. C'era la "ferraria" un quartiere di vicoli e casupole, botteghe ed abitazioni dei fabbri ferrai, e calderai il "Carrubeus Ferrariorum. Lo spiazzo così creatosi prese il nome di "Piazza Nuova di Ferreria" ed era dotato di portici sotto i quali trovavano posto botteghe e banchetti. Nella piazza si trovava anche una fontana, che in seguito venne trasferita di fronte alla chiesa di San Domenico. Quando tale edificio fu demolito durante i lavori che portarono alla realizzazione del teatro Carlo Felice la fontana fu nuovamente spostata in Piazza Marsala.
(qui in grigio l'area del Ducale a fine 1300)
Una città portuale del Medioevo - Genova nei secolo X-XVI di L.G.Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep |
Per proteggere il Palazzo dai frequenti disordini politici dell'epoca... Opizzino D'Alzate, che reggeva il governo di Genova in nome del Duca di Milano, chiuse l'entrata del Ducale fortificandola con la costruzione della "Cortina" e fece piazza pulita delle costruzioni antistanti. Così il quartierino di "ferraria" divenne "piazza Nuova di Ferraria"
Una città portuale del Medioevo - Genova nei secolo X-XVI di L.G.Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep |
Prendiamo ora la mappa di Giacomo Brusco, che qui riportiamo in versione "quasi" integrale per miglior riferimento.
Siamo nel 1766, quasi alla fine della indipendenza della Repubblica Genovese, almeno di quella oligarchica "vecchia maniera".
Già da una prima occhiata "da lontano" si evince che la rete stradale cittadina è complessa, intricata, tortuosa, poco agevole, come si addice ad una città tutta arroccata in posizione difensiva. L'eredità di una città costruita per "fazioni" per "divisioni" con il rifiuto intrinseco di un omogeneo piano regolatore.
L'accesso da ponente è bloccato dalla collina di San Benigno, che rende precari i collegamenti stradali con il ponente.
L'accesso da levante è condizionato dall'imbuto creato dalla porta degli Archi, ottimo per la difesa ma deleterio per lo sviluppo del traffico stradale.
Un carro carico di merci che dal "porto franco" volesse raggiungere l'entroterra (o viceversa) avrebbe vita dura in queste condizioni viarie.
Pianta di Giacomo Brusco 1766 dalla raccolta del Giolfi Palazzo Rosso ufficio Belle Arti |
Ad esempio, venendo da porta d'archi, si trovava via Giulia, abbastanza carrabile fino a piazza S. Domenico, poi giù lungo il Palazzo Ducale per via dei Sellai (via Cardinal Boetto) fino alla "Piazza Nuova" e San Lorenzo .... poi ?? Poi si andava a piazza Campetto e di lì a Banchi e finalmente in Sottoripa. Il resto erano viuzze e vicoli.
Avete appena letto la "new entry" : Piazza Nuova. Già i "ferrai" erano traslocati in Piccapietra, quindi la "ferraria" si perse col tempo e rimase "piazza Nuova" (nome che faceva "pendant" con la "Via Nuova" due cose "nuove" in una città per altro avara di "novità.
P.D. Cambiaso_da Strade Ritrovate - ediz. Reg.Liguria |
Ma i tempi stavano per dare una brusca svolta. Arrivata e trascorsa la "meteora napoleonica" i Genovesi si trovarono "annessi" al nemico di sempre, il Regno Sabaudo, e dopo la breve e sanguinosa rivolta del 1849 dovettero far buon viso alla nuova situazione. Situazione che, nonostante l'orgoglio ferito per la perduta indipendenza, portava con se anche indubbi vantaggi commerciali.
Il primo vantaggio era che, non dovendo più difendersi dalle minacce esterne, la città poteva dedicare più energie al proprio sviluppo urbanistico e commerciale, favorito quest'ultimo dalla nascente industrializzazione e dal fatto che il porto diventava il principale emporio del Regno Sabaudo.
Già nel 1835 Carlo Alberto autorizzava la costruzione della "carreggiabile Carlo Alberto" che copriva il percorso delle attuali via Gramsci e via San Lorenzo creando un collegamento diretto e veloce tra la zona portuale e Piazza Nuova (p. Matteotti) come vediamo nella immagine seguente datata 1846. Qui vediamo anche che si sta aprendo la "Cortina" per cui a piazza assunse l'odierna forma a T negli anni immediatamente successivi.
particolare della Carta Topografica della Città di Genova ed. Grondona 1846 - di proprietà degli autori |
Via San Lorenzo venne creata ex novo, mutilando brutalmente antichi palazzi in modo da creare una carrabile a due corsie tra la Raibetta e la Piazza Nuova
2 via S.Lorenzo da viaggio nei Caruggi di Riccardo Navone - fratelli Frilli editore |
Come vediamo dalla mappa qui sopra, con l'occasione, venne allargata, abbassata e ripavimentata anche la Piazza San Lorenzo. Durante i lavori vennero ritrovati interessanti resti archeologici. (solo per questi servirebbe un post a parte.
1839 s.Lorenzo da Genova Preromana di Piera Melli |
Abbiamo "divagato" a lungo, andando fuori tema col parlare di viabilità e ce ne scusiamo.
Torniamo in "Piazza Nuova" usando il nome che abbiamo letto nelle mappe precedenti e cercheremo di restare in tema.
La località dove sorge la piazza era abitata fino dai tempi antichi come confermano reperti databili al primo secolo d.C.
La chiesa ora chiamata "chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea ha anch'essa una storia antica in quanto costruita dal clero milanese fuggito a Genova nel 569 d.C. per evitare le persecuzioni longobarde.
La cattività genovese durò fino alla metà del VII secolo e la presenza dei milanesi in città necessitò di una chiesa che fu costruita nel loro quartiere e intitolata a sant'Ambrogio.
L'edificio passò poi nelle mani dei Gesuiti, giunti a Genova nel 1522, che la ristrutturarono fino alla forma attuale che risale al 1589 arricchendola di pregevoli capolavori.
Qui abbiamo la chiesa ed un angolo del Palazzo Ducale nel 1904. A destra notiamo i vecchi palazzi demoliti agli inizi del 1900 per far posto alla Via di Porta Soprana.
Ci mettiamo solo una foto perché la chiesa merita un post a parte, tutto suo, che trovate altrove.
cartolina - ed. non rilevato - sped. 1904 |
Anche del palazzo Ducale abbiamo parlato in un post a parte, qui ci limiteremo a pochi cenni indispensabili.
La costruzione del Palazzo Ducale ha inizio alla fine del XIII secolo, all'apice della potenza militare della Repubblica, vittoriosa nel 1284 sui Pisani alla Meloria e sui Veneziani nel 1298 a Curzola.
Giunto alla nostra epoca attraverso numerose ristrutturazioni, ha da sempre l'entrata principale su piazza Matteotti e quella secondaria su Piazza De Ferrari.
Il palazzo era inoltre chiuso da una "cortina" che ne limitava l'accesso dalla parte di Piazza Matteotti. Detta cortina fu demolita nel corso della creazione della già citata "strada Carlo Alberto" nel tratto di via S. Lorenzo, dando alla piazza la sua forma attuale.
cartolina - ed. Dellepiane - sped 1907 |
Agli inizi del XX secolo Piazza Nuova fu ribattezzata Piazza Umberto I in onore del re d'Italia, come vediamo nella cartolina che segue, che non siamo riusciti a datare ma che si colloca senz'altro più vicina alla prima che alla seconda guerra mondiale.
cartolina - ed. Alterocca Terni non circolata |
Anche via San Lorenzo, che si intravede nella immagine precedente, deve la sua forma attuale alla costruzione della Strada carreggiabile Carlo felice del 1840.
La Cattedrale di S.Lorenzo è stata consacrata nel 1118 sul luogo dove sorgeva un cimitero con una cappella dedicata al Santo.
Questa è la versione della facciata realizzata nella metà del XIX secolo
da Genova Antica e Dintorni ed. Mondani |
Questa invece è l'odierna versione della facciata , dopo l'ultimo restauro che ha eliminato il terrazzino che univa la loggia al campanile.
2013 - foto degli autori |
Anche alle vicende di San Lorenzo è stato dedicato un apposito post.
Nessun commento:
Posta un commento