Come al solito partiremo da... da quando la porta non c'era ancora, ovvero dalla mappa del Poleggi del sec.XI.
Vediamo la cinta delle mura del novecento che racchiudeva la città in un semicerchio di circa un miglio romano di raggio. Partendo dalla porta di S.Pietro, e segnata in rosso, l'Aurelia costeggia la chiesa di S.Siro per dirigersi a ponente.
Fuori delle mura spiccano le tre grandi chiese che daranno presto origine ad altrettante borgate : S.Maria (Vigne), San Siro, e Santa Sabina . Santa Fede non c'è ancora.
Una città portuale del Medioevo - Genova nei secolo X-XVI di L.G.Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep |
Facciamo un bel salto temporale... ops... (tutto bene?), ma si , ormai siamo esperti nei viaggi nel tempo, vero ?, e siamo arrivati nel sec. XIII , con le mura del Barbarossa già terminate (ed il Barbarossa morto e sepolto. Un vero peccato perché il secolo precedente doveva essere interessante... ci sarebbe piaciuto veder costruire le mura e vedere il Barbarossa, che a malavoglia, firmava i "privilegi della città".
Ma il Poleggi aveva premura... e così ha saltato il secolo a piè pari e siccome viaggiamo "sulla sua linea temporale" ci dobbiamo adattare a fermarci alle sue "stazioni"...
Tornando seri, ecco le mura del Barbarossa (quelle in nero, le linee viola segnano invece i confini delle parrocchie). Ed ecco la porta dei Vacca, con le sue torri quasi sulla riva del mare.
Venne costruita tra il 1155 ed il 1159, su terre appartenenti alla famiglia dei Vacca, (che avevano case di proprietà in zona) contemporaneamente alla copertura a volta del rio Carbonara, che passa sotto l'attuale via delle Fontane.
La chiesa di Santa Fede, costruita pochi anni prima, rimase "fuori mura" e come da usanza dei tempi diede uno dei due nomi alla porta.
L'altro nome "Vacca" è testimoniato da un documento del 1142, in cui si autorizzava un certo Ansaldo di Vacca a costruire delle abitazioni vicino alla chiesa di S.Fede.
Una città portuale del Medioevo - Genova nei secolo X-XVI di L.G.Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep |
Vi chiederete perché perdiamo tanto tempo in chiacchiere "fuori tema" invece di parlare della "Porta"
e vi darete anche da soli la risposta: "questi non ne sanno quasi nulla".
Infatti avreste indovinato... la porta è rimasta lì per quasi mille anni e non abbiamo trovato nemmeno due righe al riguardo. Possiamo citare solo un "trafiletto" secondo il quale le torri, persa molto presto la loro peculiarità difensiva, vennero adibite ad uffici pubblici (giudiziari, carceri et simili) fino a venire alienate e passare in mano ai privati (proprietari delle abitazioni adiacenti), che le incorporarono nei propri palazzi modificandole ed aprendovi porte e finestre.
Anche le immagini "d'epoca" pervenuteci sono poche e di scarsa qualità (e fedeltà di riproduzione) come questa del 1537. Qui già la porta non è più nella sua funzione originale perché già nel 1350 le mura erano state estese a ponente fino al capo d'Arena, dove la "nuova" porta di San Tommaso era difesa dai bastioni di San Tommaso e S. Michele.
Mappa di Antonio Lafrery-Roma 1537- copia a stampa 1581 Palazzo Rosso ... |
O come questa del XV secolo pubblicata su FB da Elio Berneri (Museo di Pegli o MuMa Darsena?) in cui si vedono sullo sfondo le mura più recenti.
Qui facciamo un altro salto temporale importante (tenetevi forte) e passiamo al 1800 dove invece il materiale finalmente abbonda.
Iniziamo con un bel disegno di M.P. Gauthier del 1818 molto chiaro nei particolari. non è colpa del disegnatore se i palazzi sembrano aver "ingoiato" le torri così mettiamo una evidente freccia rossa per segnalarle, e se roviniamo il panorama (forse) ci perdonerete.
M.P.Gauthier 1818 da SAGEP Porto di Genova (part1) |
Di seguito, nel 1843 Van Loon dipingeva questa scena, pubblicata su FB da Renata Pittaluga. Qui finalmente cominciamo a vedere le aggiunte posticce applicate alle torri nel corso dei secoli precedenti, di cui abbiamo accennato in precedenza. Vediamo pendere le catene di Pisa ma non riusciamo ad indovinare lo scopo della strana incastellatura di pali sulla torre di destra
1843 Pieter Van Loon - FB by Renata Pittaluga |
Nel 1850 ca nasce il Bacino di Carenaggio in muratura che viene dipinto con le torri sullo sfondo.
Galata Museo del Mare |
Così arriviamo alla nostra prima fotografia (senza le catene, siamo nel 1905) .
Cartolina edita da Garzini e Pezzini-Milano - viaggiata nel 1905 |
Ed ecco una vista anche da levante, percorrendo via del campo in tempi più recenti. Ce l'ha data Renzo Bonzini dal quale abbiamo rubato questo scatto su FB.
Sotta la volta, difficile da inquadrare per la scarsità di luce, c'è una "caditoia" chiusa da "tappo in mattoni.
Foto pubblicata su FB da Renzo Bonzini |
Ricordiamo che in origine l'acquedotto seguiva il percorso delle mura utilizzando presumibilmente il cammino di ronda. Arrivato alla "torre a mare" piegava ad est e proseguiva sul percorso dei portici della Ripa. Sul camminamento fra le due torri si trovavano i rubinetti che regolavano il flusso ai bronzini della zona
Concludiamo con questa foto attuale che documenta la differenza tra il restauro del 1782 della torre "a monte" effettuato con un nuovo rivestimento in pietra e quello effettuato negli anni 60 sulla torre "a mare".
Quest'ultimo sarà più "scientifico" e "moderno" di quello antico ma ci ha lasciato una torre tutta "rappezzi" e brutta da vedere (tanto che fra le due, quella rifatta nel 1782 sembra "nuova").
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