martedì 31 marzo 2020

La fine di una Repubblica 1797-1815 - 5




Ci eravamo lasciati com Massena che se ne andava da Genova con l'onore delle armi e "la coda fra le gambe" esclamando: "ritorneremo" ... e fu buon profeta.

Il 6 giugno gli austriaci avevano già nominato una "Reale ed Imperiale Reggenza" composta di sette elementi della aristocrazioa genovese, che si dovevano occupare dell'amministrazione della ex Repubblica.

Da: La Meravigliosa Storia Di Genova-Dal 1797 ai Nostri Giorni - Maurizio Lamponi -Mondani edit.


Ma Massena era stato "buon profeta" e meno di  10 giorni dopo Napoleone in persona sconfiggeva gli austriaci a Marengo costringendoli a lasciare Genova in tutta fretta, non senza aver ottenuto dai genovesi, una "buonuscita" di 550 mila lire a titolo di "rimborso spese" (per piombo e polvere da sparo, naturalmente).  A pagare ci eravamo abituati... amici o nemici che fossero...  del resto meglio un pacifico "rimborso spese" che un cruento saccheggio...
Gli inglesi, più "signorilmente" non persero tempo a contrattare una "buonuscita" ma si portarono via tutte le navi da guerra presenti in porto.

I francesi, rientrati il 24 giugno, abolirono l'effimera struttura amministrativa messa su dagli austriaci e ripristinarono l'amministrazione precedente, come vediamo dall'apposito decreto.

Da: La Meravigliosa Storia Di Genova-Dal 1797 ai Nostri Giorni - Maurizio Lamponi -Mondani edit.

In autunno, con 3 mesi di ritardo rispetto agli austriaci, per il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, e sopratutto con le provviste arrivate a blocco finito, andò via anche il colera.
Fra le altre notizie dobbiamo rilevare che, a fine blocco, vittime della ritrovata abbondanza, alcuni genovesi morirono di indigestione ("danni collaterali?").

Restavano, sempre come "danni collaterali", alcune bande armate di ex "combattenti volontari" di entrambi i campi, che avevano rifiutato di farsi disarmare e si dedicavano con successo al brigantaggio. Problema che diede filo da torcere alla Guardia nazionale per un pò, finchè il gruppo principale che faceva capo a Luigi Domenico Assereto, non decise di cambiare aria andando a fare danni altrove.

Problematica restava la gestione degli ospedali genovesi, che prima facevano quadrare i bilanci con le "offerte" dei nobili; offerte che ora venivano a mancare. Le soluzioni prese, diminuire il personale e le razioni di cibo al Pammatone - Incurabili - ed Albergo dei Poveri, non riuscirono a pareggiare i bilanci e crearono malcontento e problemi di gestione.

Pammatone - Da: La Meravigliosa Storia Di Genova-Dal 1797 ai Nostri Giorni - Maurizio Lamponi -Mondani edit.

Intanto Napoleone, esaurito lo "spirito rivoluzionario", stava già cullando "sogni imperiali" e nel 1802 ripristinò a Genova il dogato nella persona di  Girolamo Luigi Durazzo, riservando per sè la carica di Presidente della Repubblica Italiana.

Girolamo Luigi Durazzo - Foto dal web

 
I giacobini genovesi ormai si ritrovavano in una Repubblica Democratica di facciata, governata da un Doge aristocratico, dove imperava la censura politica francese e tutto veniva deciso a Parigi.











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