sabato 27 aprile 2013

C'era una volta il Bisagno (parte settima - Ponte Pila e Porta Pila)




Porta Pila faceva parte delle "Mura Nuove"  erette tra il 1626 ed il 1639  e, insieme alla Porta Romana,  era posta a guardia dell'entrata orientale della città.

Vi si arrivava attraversando il Bisagno sull'omonimo Ponte Pila.

Copertina di pubblicazione periodica (da un dipinto dei XIX secolo)

Il vecchio ponte Pila in una antica stampa. A destra si intravede Porta Pila e sullo sfondo l'imponente doppia cerchia di mura della città.
Le "Fronti Basse" non ci sono ancora e questo farebbe pensate ad una datazione dell'opera intorno oppure anteriormente al 1600.

 I quartieri di Genova Antica ed Tolozzi


Il vecchio ponte in muratura era stato distrutto da una piena del Bisagno nel 1822 ed è stato ricostruito in ferro nel 1841 in asse con i futuri Corso Buenos Aires e via XX Settembre come vedremo nelle immagini che seguono.

Qui il Garibbo ci mostra appunto un momento dellalluvione  in una'acquatinta del 1822

1822  Garibbo Luigi da La Valbisagno ed. Stringa

E qui lo vediamo in una "edizione provvisoria" in parte ricostruito in legno, in contemporanea alla nuova versione in ferro, costruita nel 1836, che si intravede sulla sinistra.

Domenico Pasquale Cambiaso- da La Valbisagno ed. Stringa





Di seguito mostriamo uno stralcio dalla Carta Topografica della Città di Genova edita dalla Libreria Grondona nel 1846 in cui si possono notare i dettagli della zona :
Via alla Porta Pila, Porta Pila con i bastioni delle "Fronti Basse", il ponte "in ferro" sul Bisagno e l'antico Borgo Pila con la "vecchia" chiesa di Santa Zita.
A nord di Via alla Porta Pila vediamo Piazza Colombo con via al Manicomio mentre a sud vediamo la struttura a "stella" del Manicomio.
La cartina riporta il nome di "via della Pace" anzichè "via della Consolazione". Trattasi di una dicitura "arcaica" che risalirebbe ai tempi in cui la chiesa della Consolazione non esisteva ancora ma che abbiamo notato anche in altre mappe dell'epoca. Potrebbe trattarsi di errore "ricopiato" ma anche di una doppia denominazione ancora in uso in quegli anni... quindi ci limitiamo a segnalare la cosa, senza correggere la mappa.


Carta Topografica della Città di Genova ed. Grondona 1846 - di proprietà degli autori


Le mura e la Porta Pila, i fornici laterali sono stati aperti nel 1870 e le mura sono state demolite nel 1890.
Cartolina ed. Mangini - non circolata

Ecco la porta rimasta orfana delle mura ed in attesa di una collocazione stabile altrove.

Porta Pila in demolizione  - Foto d'epoca


Porta Pila era stata lasciata, sola soletta, a fare la guardia alla Spianata del Bisagno, ma presto venne a farle compagnia l'Esposizione Italo Americana del 1892, organizzata nel quadro delle Celebrazioni Colombiane per festeggiare il quarto centenario della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo.  

Copertina del nostro opuscolo sulla expo Italo-Americana edito da Brusa

 

Un gran "remescio" veramente... prima per mettere su tutta la "baracca" di edifici posticci di legno e gesso con un gran via-vai di operai, tecnici e architetti.  

Di tutto questo abbiamo parlato altrove ma qui vorremmo mostrare le immagini che hanno immortalato la nostra Porta in quella occasione.  Ne abbiamo fatto un piccolo collage come segue: 

Foto di Alberto Maria di Salle

 

 Dall'inaugurazione in poi, un "fiume" di folla elegante con gran sfoggio di vanità. 

A proposito di vanità, anche la nostra porta non era da meno, avendo ricevuto un maquillage di prim'ordine nelle parti danneggiate dalla distruzione delle mura.  Se il paramento esteriore era ancora in buone condizioni i lati ed il retro ebbero la loro buona dose di "stucco e pittura" e perfino una grande statua sul retro, a guardare la città. 

 

Foto di Daniele Purrone


 


Ed eccoci al primo trasloco: la Porta nel 1899 venne rimontata sul Bastione di Montesano, all'epoca una zona poco trafficata.

Porta Pila -  primo trasloco - da Album fotografico di Genova antica edito da Mondani


Nel 1940-41, qualche anno dopo l'apertura di Corso Montegrappa, il bastione venne demolito e la Porta fu spostata di lato in via Montesano, nella posizione attuale.
Qui stanno cominciando a demolire le mura

Foto pubblicata sul web da R.M.Dore



Anche qui vediamo la porta poco prima della della sua seconda demolizione, durante i lavori di sbancamento del Bastione per la costruzione di corso Montegrappa.  La foto è un po' sghimbescia, ma non è colpa nostra, l'abbiamo trovata già così.





Ed ecco la porta nella sua posizione attuale

foto dal WEB




Torniamo al  ponte Pila che qui vediamo davanti alla Corte Lambruschini e Corso Buenos Aires

Cartolina ed. non rilevato spedita 1903


Ponte Pila verso Piazza verdi

Cartolina ed. Trenkler  Lipsia  - non circolata




Ponte Pila verso C.so Buenos Aires

Cart. ed. VAT  spedita 1915


Ponte Pila verso Piazza verdi

Cartolina  ed. Circolari sped. 1917



Ponte Pila verso  piazza Verdi e via XX Settembre

Cartolina ed. non identificato spedita  1920



Ponte Pila con via XX Settembre  già completata

Copertina di Pubblicazione Periodica





Con la Copertura del Bisagno, nel 1929  il ponte Pila venne smantellato e tutta la zona cambiò definitivamente aspetto.

foto di Renzo Bonzini






martedì 23 aprile 2013

C'era una volta il Bisagno (parte sesta - Fronti Basse)




Risalendo dalla Foce  verso monte,  passata la collina di Carignano,  nella prima metà del 1600 vennero edificate le "Fronti Basse",  bastioni salienti verso il Bisagno.
Lo scopo era quello di rafforzare le difese della città in quel punto "debole"  dove le "mura nuove" aggettavano sulla pianura e non potevano usufruire del vantaggio di asperità naturali come nella maggior parte delle altre fortificazioni della città.

"fronti Basse",  Ponte Pila e Ponte S.Agata   (cart. ed. Mangini)

Le Fronti Basse si estendevano dalla collina di Carignano a quella di Montesano  e proteggevano Porta Pila e Porta Romana, le quali davano accesso alla città dalla piana del Bisagno
rispettivamente attraverso Ponte Pila e Ponte di S.Agata.


Qui vediamo un prospetto delle fronti basse in corrispondenza all'accesso di Porta Romana e di Porta Pila

particolare dalla Carta Topografica della Città di Genova ed. Grondona 1846 - di proprietà degli autori

La Porta Romana dava sull'attuale Via San Vincenzo ed una volta demolita se ne sono perse le tracce.


Porta Romana da : Vecchia Genova - ed Valenti

Porta Pila invece ha avuto miglior fortuna ed è stata ricostruita in Montesano.

cartolina ed. Dossi e Bolognini - non circolata


Queste fortificazioni sono state demolite tra il 1888 ed il 1892, insieme alle mura ed alle porte che proteggevano, in quanto rese inutili dalla nuova situazione politica e dai progressi  nelle tecniche militari.

La città si aprì quindi a levante con la creazione della "spianata" sul Bisagno e delle opere successive: stazione Brignole e Piazza della Vittoria , ma di queste parleremo in un prossimo post.

Qui vediamo la stessa zona al termine delle demolizioni delle Mura di cinta e delle Fronti Basse
Spianata sul  Bisagno  (ripr. da foto)


Spostiamo l'inquadratura leggermente a ponente per inquadrare le costruzioni adiacenti ed in promo piano vediamo la costruzione a raggiera del Manicomio.
Vista città e Spianata (ripr.Foto)





continua ....

domenica 21 aprile 2013

C' era una volta il Bisagno (parte quinta - Piazza Rossetti)



Rieccoci sul Bisagno,  di nuovo alla Foce,  per documentare nuovi cambiamenti.

Abbiamo già visto  iniziare la costruzione di Corso Italia, cambiando radicalmente la fisionomia di San Pietro e cancellandovi gli stabilimenti balneari.

Nel 1929 inizia la copertura della parte inferiore del Bisagno di cui parliamo diffusamente in un altro post.

Lavori di copertura del Bisagno



Nel 1930 vengono smantellati i cantieri navali e le case limitrofe per far posto alla edificazione di Piazza Rossetti. I primi edifici vengono costruiti dal 1933 al 1937 nella parte orientale della piazza.

Corso G.Marconi e la costruenda piazza Rossetti


Naturalmente il "regime" coglie l'occasione per "marcare il territorio"  con due imponenti piloni.
Nel 1937 inizia la costruzione del blocco di ponente, che sarà sospesa all'inizio della guerra e completata nel 1950- Qui vediamo il primo palazzo di ponente in costruzione.

Corso Marconi  (cart. sped. 1937   ed. Calì)

Dettaglio del pilone





La Foce diventa sede di manifestazioni e spettacoli ospitando anche i circhi itineranti

Circo alla Foce  (cart. sped. 1938)


E, intorno al 1935,  viene creato il "Villaggio Balneare" con attrazioni e divertimenti per tutte le età.

Foto pubblicata su FB da Renzo Bonzini



foto da FB



Archivio storico Regione Liguria


Nello stesso periodo viene sistemata alla Foce la "Statua del Marinaio"  (in gesso nel 1938 e la definitiva in marmo nel 1940)

1935 statua del marinaio - Ornella Dodero - da G.E.Spigno-Foxe de Zena,1966


Poi venne la guerra ed il dopo-guerra.  E nel 1947 alla Foce fecero anche un campo sportivo per giocare al calcio.  Il campo sportivo Libertà di Piazza Rossetti fu inaugurato nel1947 con la partita Foce-Borgo Incrociati 2-2

(Bar Gelli di via Rimassa) - foto pubblicata su FB da Riccardo Grossi



Finita la guerra riprendeva la costruzione del blocco occidentale che terminava nel 1950. Il blocco "a monte" della piazza fu terminato nel 1958 
dal libro della Parrocchia dei Diecimila Martiri Crocifissi

Così, completati i giardini, piazza Rossetti e corso Marconi assunsero l'attuale fisionomia, in attesa della Sopraelevata e delle Fiera del Mare, che non tardarono ad arrivare.












giovedì 18 aprile 2013

C'era una volta il Bisagno (parte quarta Bagni S.Pietro)




Alla Foce, dopo pescatori e cantieri,  arrivano i bagni di mare


Foce 1903, chiesa di S.Pietro e bagni  - cart. ed.  Mangini






Chiesa e bagni   -  cart. ed. Mangini (non datata)



Chiesa e bagni    (autore e data non disponibili)






bagni S.Pietro  -  cart. ed. Varietas (non datata)



La cartolina che segue ha la data sbagliata in quanto la foto è stata scattata certamente  prima del 1908 in quanto nel 1908 è iniziata la costruzione di Corso Italia, che qui non esiste ancora. 

cartolina  (ed. Marconi, non circolata) con data evidentemente errata



Questa cartolina è stata spedita nel 1927,  mostra Corso Italia in costruzione ed il cambiamento nella fisionomia del paesaggio conseguente a tale opera:

La foce durante la costruzione di Corso Italia (cart. ed. Barberis , sped. 1927)






ed. Brunner Como,  non datata nè circolata (ma C.Italia è appena abbozzato)



 inizio  C. Italia appena terminato ( ed. WDG -  cart. non datata nè circolata)


continua .....

mercoledì 17 aprile 2013

C'era una volta il Bisagno (parte terza - i cantieri alla Foce)





c'era una volta ... il Bisagno

che alla Foce aveva formato una spiaggia , in tempi in cui non ci si dilettava ancora di bagni di mare.

La spiaggia era luogo di ricovero delle barche dei pescatori, che vivevano nelle immediate vicinanze e di piccoli cantieri che vi costruivano e riparavano le imbarcazioni del tempo.

Ne fa' menzione anche il Giustiniani nei suoi Annali del 1537.


Poi i Cantieri Navali diventarono una vera  industria:
 
cantieri alla Foce, riva sn. nel 1875 - cart. ed. Mangini  (non circolata)


Foce riva sinistra con cantiere - cart. ed. Rossi spedita 1902


e continuarono a crescere.....

Foce riva sinistra con scalo di alaggio esterno al cantiere -  cart. ed.B&P sped. 1910  (ma la foto è di qualche anno prima)


riva sinistra, mura dei cantieri e doppio scalo di alaggio - cart. ed. Mangini (non circolata ma della stessa epoca della prec.)


Allle case  dei pescatori si aggiungono quelle degli operai dei cantieri ed anche il borgo cresce......

cantieri e borgo visti da levante   (foto non datata)

Una vista da San Pietro del borgo e dei cantieri . Sullo sfondo la città che ci appare forse ancora un pò "Superba" dall'alto delle sue mura.

  I quartieri di Genova Antica ed Tolozzi


Un borgo pieno di vita, commerci ed animazione, un borgo "pedonabile"  che oggi definiremmo "a misura d'uomo"
il borgo antistante i cantieri della Foce - ed. Tolozzi (copertina pubbl. periodica)

Ma alla Foce  non c'erano solo i cantieri ma erano sorte tante attività collaterali, un "indotto" operoso ed industrioso con officine e manifatture.
C'era persino una grossa lavanderia industriale al servizio della flotta della Navigazione Generale Italiana come vediamo dalla illustrazione che segue.  Dalle dimensioni dell'edificio dubito che sciacquassero i panni nell'acqua del Bisagno, anche se nel torrente l'acqua non mancava.

 I quartieri di Genova Antica ed Tolozzi


Chiudiamo il post con una veduta da Corso Aurelio Saffi sulla Foce  "industriale".... e pensare che solo pochi anni prima qui c'era il "prato dei lanaioli" e "l'Oratorio delle Anime Purganti".

cartolina sped. 1909  (editore non identificato)


continua .....