Ravattando, ho trovato un disegno (stampa?) che avevo "dimenticato". Invece è interessante in quanto databile a prima del 1536 sia per la assenza delle "mura nuove" e di Porta Pila che del Lazzaretto, alla foce. Qui si vedono i due ponti (Pila e S.Agata ed i due borghi e si può indovinare via al Ponte Pila. Via Minerva non è ancora tracciata ma le 4 arcate di un ponte sulla destra fanno pensare che ci fosse già un percorso viario che portava in Albaro. L'immagine è tratta da "San Francesco d'Albaro", di Sadro Ferrara, edito da Nuova editrice Genovese che lo commenta senza indicare autore e data.
Meno male che c'è Emiliano Beri, che ci ha suggerito la soluzione... si tratta di un pezzetto in bianco e nero della coloratissima veduta di Genova dipinta da Cristoforo Grassi nel 1597 (copiando, su commissione dei Padri del Comune, un precedente del 1482).
Il dipinto rappresenta la partenza della flotta di Paolo Fregoso e Sisto IV per Otranto nel 1480 (o forse, più probabilmente, il vittorioso ritorno nel 1481?) .
Naturalmente ne avevamo una copia anche noi ma in B/N non l'abbiamo riconosciuta...
Un'opera che merita una attenta lettura, che faremo in altra occasione, oggi accontentiamoci di esaminare nel dettaglio l'immagine in B/N che abbiamo qui.
Il dipinto rappresenta la partenza della flotta di Paolo Fregoso e Sisto IV per Otranto nel 1480 (o forse, più probabilmente, il vittorioso ritorno nel 1481?) .
Naturalmente ne avevamo una copia anche noi ma in B/N non l'abbiamo riconosciuta...
Un'opera che merita una attenta lettura, che faremo in altra occasione, oggi accontentiamoci di esaminare nel dettaglio l'immagine in B/N che abbiamo qui.
Il testo fa riferimento alla
"piazza d'armi", ancora localizzata sul lato sinistro del torrente (a
destra nel disegno) dove in seguito verrà costruito il "Lazzaretto" (poco prima del 1537)
Passando alla parte sinistra in
basso vedo lo "scalo della Marina" all'estrema sinistra , poi un "pontone" in una posizione che da da pensare. Proprio sopra al pontone, sembra di
vedere un pontile su palafitte che delimita una spiaggetta. (il che
giustificherebbe la funzione del pontone al servizio del molo per caricare i massi provenienti dalla cava sulle imbarcazioni che fanno la spola tra l'imbarcadero della cava ed il porto. Non saprei dare un nome al torrentello che ha prodotto la
spiaggia in quanto il Rio Torbido sboccava più
a sinistra, nell'insenatura della "Marina" .
Poi ci sono quelle
arcate (Mura, strada, canalizzazione acque x mulino o forgia?)
A me quel "coso" con gli archi pare poco
congruo con il resto del paesaggio ma, se l'hanno ritratto con quel rilievo,
probabilmente c'era ed attirava l'attenzione dell'osservatore.
In genere quelle cose strette sostenute
da archi erano acquedotti, ma uno che portava "al mare" sarebbe
giustificato solo da attività "industriali" nei pressi della spiaggia
(dato che all'epoca Mulini, Segherie, Mulini da ghiaia e Forgie erano tutti mossi da
energia idraulica).
L'ipotesi più probabile però è che quella struttura fosse la strada che portava al pontile i massi prodotti nella Cava.
Dimenticavo la vecchia chiesa di San Giacomo, che si vede in alto a destra nel
"particolare" allegato (inagibile dal 1880, ceduta al comune che la
demolì nel 1905 realizzando al suo posto l'odierno Piazzale della Giovane
Italia).
Questo è un post fatto "a rate" , nel senso che viene modificato man mano che escono nuove informazioni.
L'ultima in ordine di tempo ce l'ha data Alberto Maria Di Salle con questa foto che mostra un "probabile" mulino situato sulla spiaggetta sotto alla "Cava". Qui però manca l'acquedotto ed il pontile su palafitte... ma non si può avere tutto... e tutto insieme... dalla vita.
Mulino da ghiaia, evidentemente, che macinava i detriti originati dal taglio e squadratura dei blocchi di pietra tagliati nella cava. Questo particolare porterebbe a riconsiderare "le arcate" come "acquedotto".
Quindi è probabile che in quel punto si caricassero tutti i materiali: massi e ghiaia, provenienti dalla Cava.
mulino della cava 1573 Alberto Maria di Salle |
A proposito della spiaggia della "cava" è venuto fuori (meglio tardi che mai) un disegno di A.Baratta del 1637 che ci mostra lo scalo della Cava.
A.Baratta 1637 scalo cava da Paesaggio e Immagine di Genova ennio Poleggi Sagep (4) |
Salendo nell'immagine, andiamo
per chiese, e non solo...
Al centro dell'immagine che segue troneggia,
inconfondibile, S.Maria in Via Lata.
A sinistra appena più in basso S.Maria dei
Servi.
Un pò più in alto ed a sinistra rispetto a S.M.in Via Lata troviamo
l'abbazia di S.Stefano con il suo inconfondibile campanile a "torre".
In mezzo alle due, la chiesa di S.Leonardo con la salita omonima in bella vista.
Santo Stefano senbra segnare un crocevia dove confluiscono la futura via della
Consolazione, ancora senza la chiesa della Consolazione (1681) nè quella della
Pace (1132, ci dovrebbe essere) e via San Vincenzo (dove non vedo la chiesa,
ante1059) .
Le due chiese in alto a sinistra rispetto a Santo Stefano non
riesco ad identificarle. (Qui se ne vede solo una; per l'altra guardare la prima immagine in alto). Una potrebbe essere un primo abbozzo della chiesa
della Santissima Annunziata di Portoria (Capuccini-S.Caterina-1488)??
Come riferimento per le due chiese da identificare metto questa porzione di mappa del Poleggi che rappresenta la zona nel 1414 e che riporta ben 4 chiese nella posizione "investigata" .
1414 da Una città portuale del Medioevo di Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep |
Sotto
S.Stefano sembra di vedere delle mura, rientarnti (?). Ma della Porta degli Archi (1536?) non vedo
traccia.
Non c'era ancora... ma allora il "famoso" nonchè
"fantomatico" "ponte degli Archi"? che dicono ci fosse prima della Porta (che da esso "dicono" aver preso il nome)??
Non vedo nemmeno il
"ponte". Sarà "rimasto nel pennello"?, o non c'era
"ancora"? o ci vedo male? Spero sia giusta questa ultima ipotesi, altrimenti...???
Però, se la ben nota "Porta degli Archi" risulta eretta nel 1536, lì dovevano esserci comunque le mura del 300 che arrivavano fino alla Foce, ma non se ne vede traccia nel disegno esaminato.
Il Poleggi le riporta nella sua piantina del XV secolo, dove vediamo che le mura del 300 erano esterne sia rispetto San Leonardo che S.Maria in Via Lata.
sec XV da Una città portuale del Medioevo di Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep |
Possibile che il Grassi si sia "dimenticato nel pennello" tutto quel popo di mura?
Tutto è possibile, anche le cose più improbabili...
Vi lascio con questa considerazione e con diversi interrogativi che spero , prima o poi, verranno risolti..