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Mappa di Google |
Piazza Acquaverde, un nome un po' desueto, poco usato, per un posto molto frequentato.
Ma quasi nessuno dice : vado in piazza Acquaverde .... tutti usiamo dire vado a Principe....
La stazione Principe prevale sulla piazza e le impone il suo nome.....
? sarà forse perché "l'acqua verde" non è un nome gradito perché richiama un che di sgradevole, stagnante, puzzolente ?
Mentre invece "Principe" è un nome altisonante, positivo, specialmente riferito a "quel principe" , quel Principe Andrea Doria che rese nuovamente Genova grande fra i grandi prima della inesorabile decadenza, delle occupazioni straniere, dell'annessione all'odiato Savoia.
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ritratto di Andrea Doria di Sebastiano del Piombo - Palazzo del Principe - Genova |
La Stazione prende il suo nome dalla Piazza del Principe che si trova sul lato sud della stazione e su cui danno le entrate di servizio alla stazione stessa.
Con il "senno del poi" pensiamo che il lato della stazione che da sulla piazza del Principe avrebbe meritato, se non proprio l'entrata principale, almeno un ingresso passeggeri ed una architettura scenograficamente migliore.
Una architettura che fosse all'altezza della scenografia del luogo: dell'adiacente Palazzo del Principe e della vicina Stazione Marittima (anche se quando è stata costruita la stazione ferroviaria, nel 1854, la Stazione Marittima non era nemmeno in progetto).
Abbiamo già parlato della origine di piazza Acquaverde parlando di via Balbi ma qui ci ripetiamo (repetita juvant ?)
Prima del 1600 piazza Acquaverde non esisteva come vediamo in questa mappa.
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particolare dalla Mappa di Antonio Lafrery-roma 1537- copia a stampa del 1581 - Palazzo Rosso |
Il Rio S.Ugo, scendendo con forte pendenza dalle alture circostanti si impantanava in uno stagno d'acqua verdastra prima di proseguire e sboccare a ponente della Darsena.
A seguito della costruzione di via Balbi la zona venne bonificata incanalando il
rio S.Ugo e creando la piazza che vediamo segnata nella mappa che segue,
che mostra anche il percorso di via Prè.
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particolare dalla Pianta di Giacomo Brusco - 1766 - dalla raccolta del Giolfi a Palazzo Rosso - ufficio Belle Arti |
Ed ecco finalmente una immagine di piazza Acquaverde, prima della costruzione della Stazione Ferroviaria che ne stravolgerà la fisionomia con la demolizione delle strutture dei conventi e dei Magazzini Annonari. Notiamo le rampe che salivano verso le colline e la sagoma massiccia del Forte San Giorgio, tuttora esistente (ospita l'Istituto Idrografico della Marina Militare).
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Piazza Acquaverde prima della stazione da "Viaggio nei Caruggi" di Riccardo Navone - fratelli Frilli editore |
Siccome siamo fanatici delle mappe, ce ne siamo procurata una molto dettagliata, riveduta e commentata da Marco Cazzulo.
Mappa successiva alla costruzione di via Balbi. La piazza per ora di dimensioni limitate, vi figura al n. 12. Vediamo che, a parte l'Annona (11), i restanti edifici colorati di giallo sono edifici religiosi che saranno oggetto delle confische napoleoniche e sabaude, diventando edifici militari.
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Mappa di Francesco Maria Accinelli 1740 commentata da Marco Cazzulo |
La ferrovia Torino-Genova fu ultimata nel 1853 e la tratta Di Negro - Principe (Caricamento-poi Piazza del Principe) completata nel 1854 come vediamo da questa immagine relativa alla inaugurazione della tratta.
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tratto da "Una Storia Dipinta" ed. ggallery |
Ed ecco la stazione come era "prevista" nella mappa del Foppiani del 1854
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Foppiani - tip. Armanino 1854 da "Città vecchia e Città il tesoro della memoria figurata" di Ennio Poleggi |
La Stazione Principe venne inaugurata nel 1860, nella forma che vediamo nella seguente cartolina.
A sinistra dell'entrata principale c'erano l'arco ed il colonnato, simmetrici a quelli di destra.
Vediamo che sotto l'arco di sinistra c'era giusto il passaggio per due binari del tram, il che era forse appena sufficiente anche per lo scarso traffico di allora, ma l'effetto scenografico era notevole.
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cartolina - ed. B&C Zurigo - non circolata |
Anche il colpo d'occhio dall'arco che dava su via Andrea Doria non era male.
Già, il "colpo d'occhio" sul "nuovo" monumento a Cristoforo
Colombo, costruito a "più mani" durante ben 16 anni ed inaugurato nel
1862.
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Cartolina edita da "Bianco&Pancaldi" spedita nel 1919 |
Altra vista della piazza con sulla sinistra la Villa Faraggiana, che verrà abbattuta alla fine degli anni 20 per la costruzione dell'Hotel Columbia (inaugurato nel 1929)
Sullo sfondo la Commenda di Prè . In primo piano il retro del monumento a Colombo.
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1870 - foto pubblicata su FB da Massimo Padermi |
Ecco come si presentava la stazione fino al 1900, con un servizio promiscuo, merci e passeggeri.
La cupola in ferro venne demolita nel 1940 per recuperare ferro per l'industria bellica.
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Cartolina della "Cartoleria Genovese" - non circolata |
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da "Ferrovie.it" | |
Nel 1860 la linea ferroviaria che proveniva da Torino si divideva prima
di Di Negro, ancora in galleria. Un ramo, scendeva al porto ed un' altro
andava verso la stazione Principe dove terminava la linea.
Come già accennato la stazione era coperta da una cupola a volta in ferro ed era una
stazione "terminale" (stazione di testa) a "binari tronchi" ovvero
costituiva un "capolinea" dove tutti i treni terminavano il loro
viaggio per poi "tornare indietro" .
Nel 1872, terminata la
costruzione della "galleria Traversata" la linea poté proseguire verso
la stazione Brignole e da qui verso sud.
Vennero quindi
approntati nuovi binari verso monte, fuori della cupola, per servire
questo nuovo traffico di "transito" e la stazione diventò una "stazione
mista" (con binari di testa e di transito).
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immagine presa dal web, origine sconosciuta |
Per la costruzione della stazione Principe era stato abbattuto un tratto delle mura, la porta di San Tommaso, e buona parte del Bastione di San Michele (fare riferimento alla mappa di marco Cazzulo
Qui vediamo una fase dei lavori di demolizione delle mura e del Bastione di San Michele. Con la freccia rossa abbiamo segnalato la Porta di San Tommaso che era stata risparmiata pochi anni prima dall'apertura della breccia per la "Carrettiera Carlo Alberto"
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Acquarello a seppia di P.D.Cambiaso (da Medioevo demolito - Genova 1860-1940) |
Qui vediamo la "breccia" fra il bastione di S.Tommaso e quel che resta di quello di S.Michele dal di fuori nel 1890. La stazione "spunta" da dietro le mura.
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Cartolina edita da Mangini, non circolata |
La sede ferroviaria fu ampliata una prima volta nel 1900 (vedi cartolina del 1901) con sbancamento della collina a monte.
Ne
da testimonianza anche questa cartolina di dubbio gusto spedita nel 1922
che a nostro parere avrebbe potuto spedire solo un ingegnere
ferroviario ad un altro ingegnere ferroviario.....
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cartolina - ed. VAT - spedita 1922 |
Dello scavo a monte abbiamo testimonianza nella cartolina che segue, spedita nel 1901.
Al centro il monumento a Cristoforo Colombo. A Sinistra la Caserma Avezzana con sotto lo scavo che ha eliminato l'Arsenale di Terra (ex convento dello Spirito Santo) .
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cartolina - editore non rilevato - spedita 1901 |
Lo scavo visto dalla parte opposta
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Foto dalla conferenza di Vittorio Bagnasco alla Biblioteca Universitaria nel Dicembre 2017 |
Ancora una foto sul tema sempre dalla conferenza del prof. Vittorio Bagnasco.
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Foto dalla conferenza di Vittorio Bagnasco alla Biblioteca Universitaria nel Dicembre 2017 |
La situazione è riportata in pianta nella carina del TCI 1916
Piazza Acquaverde con monumento e carrozze.
Vediamo anche il Grand Hotel Savoia "prima maniera" con sulla destra i lavori in corso per un già progettato ampliamento.
A destra del Savoia vediamo anche il London Hotel che sarà demolito per la sistemazione del nodo viario tra via Balbi e salita Provvidenza.
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cartolina - ed. VAT - non circolata |
Il dettaglio del monumento, con sfaccendati in posa.
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cartolina - ed. non rilevato - spedita 1907 |
Questa immagine del 1919 ci mostra invece le "vetture di cortesia" degli alberghi in attesa dell'arrivo dei treni.
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cartolina - ed Dell'Avo - sped. 1919 |
Anche questo è uno scatto "interessante" perché ci mostra sulla destra un edificio che non c'è più: la palazzina con l'entrata dell'Hotel London.
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cartolina - ed. non rilevato - non circolata |
In questa immagine vediamo la posizione dell'edificio di cui abbiamo parlato prima: si trovava proprio sul bordo delle piazza, davanti alla struttura più grande su cui capeggia l'insegna dell'Hotel London.
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cartolina - ed. Blommler &Jenas , Dresden - non circolata |
Era un modesto edificio a due piani, quasi un anacronismo nella nostra "Genova verticale"
Lo vediamo anche in questa pubblicazione del Mondani, in una prospettiva leggermente diversa, che ci mostra anche un pezzetto di via Balbi.
Entrambi gli edifici del London Hotel verranno demoliti e la stessa sorte toccherà alla bella palazzina di fronte della NGI (Navigazione Generale Italiana) ma questa sarà demolita in un'ottica diversa, non per ragioni di traffico urbano ma per fare posto alla gigantesca struttura del Grand Hotel Columbia.
Gli stessi edifici, visti da via Balbi.
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da: i Quartieri di Genova Antica - ed. Tolozzi |
A fine demolizioni e ricostruzioni salita Provvidenza risultava unita a via Balbi da una strada a due corsie che nella mappa dell'ACI del 1916 abbiamo trovato segnata come via dell'Osservatorio.
Qui la vediamo con le vetrine della nota Thos Cook & Sons sulla destra. In seguito gli uffici della Cook si sposteranno sotto i portici della stazione e quelle diverranno le vetrine della Farmacia Pescetto.
Anche questa, del 1931, è una immagine della risistemazione della piazza, con la costruzione del Columbia in cima di via Balbi
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cartolina - ed. Brunner Como - sped 1931 |
Con un punto di vista ruotato di pochi gradi vediamo ora sulla sinistra il "prolungamento" del Savoia con accanto un edificio di nuova costruzione.
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cartolina - ed.Peloso - sped 1938 |
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La stessa inquadratura, un po' allargata, qualche anno dopo ci presenta una scena un po' più "moderna", con i filobus, le "corriere" e le auto che si usavano subito prima e subito dopo la seconda guerra mondiale. Saremo negli anni 40 o negli anni 50?
In compenso abbiamo la visione "intera" del Savoia dopo l'ampliamento
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cartolina - ed. VAT - non circolata |
Ma ora torniamo all'altro lato della piazza, nel 1924, per vedere una vettura tranviaria appena uscita dall'arco di via Andrea Doria ed un'altra più indietro, che si appresta ad attraversarlo.
Vediamo anche carrozze e calessi di varie forme ed un "omnibus" a cavalli.
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cartolina - ed.B&C Zurich - spedita nel 1924 |
Ed ecco un primo piano del monumento con due lussuose auto.
Non conosciamo la data dello scatto, ma se può aiutare, dietro al monumento, a sinistra si intravedono le strutture della "Caserma G. Avezzana" che ora non c'è più....
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cartolina - ed. IGDA Novara - non circolata |
Un' altro salto avanti nel tempo ci porta a vedere l'edificio della stazione privato del suo arco di sinistra (peccato, ci avevamo fatto l'abitudine a vederlo in cartolina, anche se non lo abbiamo mai visto con i nostri occhi).
Anche qui abbiamo una foto a colori con filobus e corriere.... alcune auto hanno un profilo del dopoguerra, ci sembra persino di scorgere un "maggiolino" azzurro ..... anni 50 ??
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cartolina - ed. VAT - non circolata |
Un ulteriore ampliamento dei binari ebbe luogo a partire da 1939
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Da Il Lavoro 1939 - Marco Cazzulo |
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Da Il Lavoro 1939 - Marco Cazzulo |
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Da Il Lavoro 1939 - Marco Cazzulo |
Per l'occasione vennero demolite due nuove costruzioni del "regime" improvvidamente realizzate sul ciglio del muraglione demolito nel 39: La Casa Littoria Enrico Toti e la scuola intitolata al Duca degli Abruzzi.
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Cartolina spedita nel 1934 - Fotocelere Torino |