Nel "titolo del post" abbiamo citato il ponte prima della chiesa, in ordine di "presunta anzianità".
Presunta anzianità, perchè probabilmente in quel luogo un ponte c'è stato fin dall'epoca romana, in quanto si trovava sul probabile percorso della strada che da Genva portava a levante, che con un percorso difficile ed accidentato cercava di collegare Genova con la Via Consolare Aurelia. Una via tracciata in fretta in mezzo ai monti e senza gli accorgimenti delle classiche vie consolari, priva delle grandi opere ingenieristiche che hanno permesso alle strade consolari romane di arrivare fino a noi.
La prima citazione a noi pervenuta, di un ponte "de Bisamne", risale al 1140. In seguito lo troviamo citato anche con altri nomi: pons Murteti, pons Maior, pons Lapideus, pons Longus, oltre al nome odierno di ponte di S.Agata.
Il ponte di S.Agata qui rappresentato da Antonio Giolfi Inc. su carta(part.) 1769 Museo Galata |
Il nome di "pons S. Agathae" deriva dal monastero/ospizio con chiesa, denominato anche "Capite Pontis" e dedicato a S.Agata. La prima menzione certa di questo monastero, a noi pervenuta, risale al 1191, anche se è pensabile che un ospizio per pellegrini e viandanti, in quella posizione, risalga ad un periodo più antico.
Luigi Garibbo 1820 ca. - da La Valbisagno ed. Stringa (part.) |
Ed ora una visione d'insieme di F.Schmid(dis.)-E.Ciceri(inc.) 1850 ca ed.Lemercier Paris - da Paesaggio e Immagine di Genova Ennio Poleggi - Sagep |
Come d'uso non staremo a raccontare le vicende del monastero nella alternanza degli ordini religiosi che l'ebbero in custodia. Ci basterà sapere che venne danneggiato dalla piena del Bisagno nel 1452 e nazionalizzato nel 1798 dalla Repubblica Democratica mentre era officiato degli Agostiniani della Consolazione. Il Governo Giacobino lo vendette alla famiglia Pedemonte che abitava in zona e che vi mantenne gli Agostiniani fino al 1827. In questa data fu acquistato dalle Maestre Pie Della Divina Provvidenza (le "Gandolfine") che si occupavano del ricovero ed istruzione delle fanciulle povere, ed oggi vi gestiscono scuola elementare ed asilo.
Dizionario delle chiese di Genova-Mondani edit. |
La chiesa è piccola, a tre navate, nascosta dalle vecchie abitazioni che le circondano, insieme alle quali forma un caratteristico piccolo borgo, una antica isola circondata ed assediata da costruzioni più recenti.
Nel 1942 un bombardamento lasciò la chiesa senza il tetto ma non abbiamo foto al riguardo.
Dizionario delle chiese di Genova-Mondani edit. |
Il Campanile è basso, a forma di torre e "tenta" di passare inosservato
campanile visto dalla piazzetta interna-Dizionario delle chiese di Genova-Mondani edit. |
la stessa immagine , oggi, Foto di Roberto Crisci |
Campanile visto da Ponente Google Maps |
La piazzetta interna con il portale del 1400, da restaurare- Foto Roberto Crisci |
Interno della chiesa, oggi. Foto di Roberto Crisci |
La statua della Santa, oggi. Foto di Roberto Crisci |
Appena fuori dall'ingresso del convento una breve rampa dissestata è quanto rimane dell'antico accesso al ponte di Sant'Agata, del quale si possono ancora vedere due arcate, parzialmente interrate, incluse in un cortile privato.
Inizio del ponte, vicino alla chiesa - Foto di Roberto Crisci |
le prime arcate antiche tamponate. Foto Roberto Crisci |
Il ponte antico era stato distrutto da una alluvione nel secolo XV e ricostruito con 28 arcate (240 metri). Partiva da Borgo Incrociati ed arrivava fino alla chiesa. Era stato ridotto a sole 5 arcate nel 1800 in occasione della costruzione degli argini, cosa che aveva permesso una indebita ed intensa edificazione dell'area alluvionale circostante.
Il Ponte era arcuato come dimostra questa sovrappoizione della Mappa Pagano del 1937 sul rilievo del Porro del 1835), che segue
rilievo del Porro (1835) sovrapposto alla Mappa Pagano del 1937 da Davide Canazza |
1957 Ponte di S.Agata e ponte Castelfidardo - foto Corallo Giorgio |
Nel 1822 il "famoso" "Diluvio di San Crispino" che distrusse il Ponte Pila allagando la piana del Bisagno, danneggiò anche il ponte di S.Agata, come risulta da questo trafiletto della Gazzetta di Genova, interrompendo ogni collegamento carrabile fra Genova ed il levante.
dalla Gazzetta di Genova del 26 ottobre 1922 - Marco Cazzulo |
Nel 1970 l'ennesima alluvione distrusse due arcate del ponte lasciando le altre pericolanti in preda alle alluvioni successive.
Ponte S.Agata 1975ca con passerella - foto di Renzo Bonzini |
Le due arcate oggi superstiti fanno triste mostra di se, tenute
insieme da opportuni tiranti metallici che ne impediscono il crollo e ci
ricordano che i fiumi, prima o poi, si riprendono quello che gli è
stato tolto e puniscono la nostra presunzione.
Quello che resta oggi. |
S. Agata è nota per la sua fiera annuale, la prima domenica di febbraio. Una fiera nata come fiera di campagna, con animali, piante da frutta, ed attrezzature agricole. Oggi una fiera come le altre , ma sempre molto frequentata.
1941FieraS.Agata - Storia fotografica di Genova nella seconda guerra mondiale-(Mondani) |
1955ca.S.Agata- foto di AlbaFurlani |
1955 fiera S.Agata - foto di Renzo Bonzini |
1954 S. Agata - foto di Renzo Bonzini |