Una chiesa oggi scomparsa, il cui campanile ancora occhieggia sui tetti di Prè: San Vittore.
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San Vittore, articolo di Alessandra Frondoni su "Medioevo Demolito Genova 1860-1940"
a cura di Colette Doufour Bozzo e Mario Mercenaro, Pirella editore. |
La data di fondazione è incerta, si parla di una chiesa antichissima sulle cui fondamenta i benedettini del monastero di San Vittore di Marsiglia eressero la loro chiesa genovese, sulla spiaggia, fuori delle mura di Genova, intorno all'anno mille.
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San vittore XI sec, da Una città portuale del Medioevo - Bianchi e Poleggi - Sagep |
La prima menzione della chiesa risale infatti al 1095 come "cella" del Monastero marsigliese.
Si trattava di una chiesetta orientata parallela alla spiaggia; con una unica navata, appoggiata al terreno a monte della chiesa ed una ala, lato mare.
Un piccolo monastero sorto in una località disabitata, il cui unico "vicino" era la chiesetta di San Sisto, situata un poco più a levante, sulla strada costiera che oggi identifichiamo con via Prè
Bisogna arrivare al XIII secolo per vedere la zona stabilmente edificata e dotata di "ogni comfort" come testimonia la cartina che segue.
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San vittore XIII sec, da Una città portuale del Medioevo - Bianchi e Poleggi - Sagep |
Verso la fine del 1200 sugli scali di Boccadebò cominciano a sorgere le strutture militari dell'Arsenale e della Darsena delle Galere.
Tra queste due strutture militari e l'abitato nasce quindi una stradina che su una mappa del Brusco troviamo col nome di "strada della Marina" (da non confondersi con quella delle Mura della Marina) mentre in altre mappe la troviamo come "strada lungo l'Arsenale".
Intorno al XIV secolo la chiesa venne sopraelevata, costruendo una nuova chiesa sopra quella preesistente. La nuova chiesa venne questa volta realizzata con tre navate, espandendosi verso monte.
Nello stesso periodo vi sono documentate le presenze di due Oratori.
La chiesa fu anche per qualche tempo la sede della confraternita "Morte ed Orazione" probabilmente insediatasi nella vecchia chiesa inferiore, all'epoca adibita a cripta sepolcrale. In seguito la confraternita si trasferì in sede propria accanto alla chiesa di S.Sabina in via delle Fontane.
Una mappa di Bianchi e Poleggi del XV secolo ci illustra la situazione sopra descritta.
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San vittore XV sec, da Una città portuale del Medioevo - Bianchi e Poleggi - Sagep |
La chiesa non godeva di una buona situazione economica, non avendo rilevanti rendite terriere nè funzioni parrocchiali ed avendo in pratica come unico benefattore la famiglia Centurione.
Poi, nel 1636, avvenne il "miracolo" della Madonna della Fortuna: una ragazzina caduta dalla finestra e rimasta miracolosamente incolume, sostenne di essere stata sorretta da una figura identica alla polena di una nave irlandese, che si trovava in un magazzino sottostante, dopo essere stata recuperata sulla spiaggia .
Il miracolo venne riconosciuto dalle autorità ecclesiastiche e la statua/polena venne restaurata e posta in una cappella della chiesa costruita a spese di Cristoforo Centurione.
La statua fece la fortuna della chiesa generando pellegrinaggi e donazioni, tanto da farle anche mutare il nome. Infatti nel 1735 la chiesa prese il nuovo titolo di " Santa Maria della Fortuna e San Vittore".
Nonostante ciò, alla fine del secolo, la chiesa era in cattive condizioni quando venne chiusa al culto nel 1799 in base alla legge del 1798 sulla soppressione degli enti religiosi.
La statua della madonna della Fortuna fu trasferita alla chiesa di San Carlo in via Balbi, inseme ad arredi e "titoli". In questa cartolina del 1933 vediamo la statua nella sua nuova collocazione .
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N.S.della Fortuna - chiesa di S.Vittore e S.Carlo - v.Balbi 1933 |
La chiesa venne chiusa al culto e, dopo varie vicende che non staremo ad enumerare, venne incamerata nelle strutture del Palazzo Reale che i Savoia acquistarono nel 1823.
Dell'esterno della chiesa ci è pervenuta una sola immagine che abbiamo trovato nell'articolo di
Alessandra Frondoni su "Medioevo Demolito Genova 1860-1940" a cura di
Colette Doufour Bozzo e Mario Mercenaro, Pirella editore. Trattasi della vista laterale dalla parte del mare.
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San Vittore, articolo di Alessandra Frondoni su "Medioevo Demolito Genova 1860-1940"
a cura di Colette Doufour Bozzo e Mario Mercenaro, Pirella editore. |
L'allargamento della via dell'arsenale per la costruzione della nuova strada carreggiabile Carlo Alberto (1831-39) ne portò via una bella fetta, ovvero tutta la navata destra, mentre la formazione della piazza dello Statuto, davanti ai giardini reali, richiese la demolizione di un pezzo della della parte anteriore dell'edificio.
Entrambi i lati sono stati "tamponati" con facciate di stile ottocentesco ancor oggi visibili. Gli interni superstiti sono stati ristrutturati per ospitare pertinenze del Palazzo Reale ed una caserma della Guardia di Finanza. (da qualche anno traslocata altrove)
Solo il campanile esiste ancora nella sua forma originale.
Contemporaneamente a questi lavori, veniva creato il "passaggio al Regio Arsenale" (terminato nel 1839 e collaudato nel 1840) che è entrato nel linguaggio comune dei genovesi come "ponte reale" (da non confondersi con l'antico Ponte Reale situato davanti al Palazzo San Giorgio e noto per il suo "barchile" ) .
Il disegno che segue non mi sembra molto chiaro per quanto riguarda le demolizioni (o si tratta solo di un progetto "preliminare" poi cambiato) in quanto la chiesa verrà poi "tagliata" a filo del "ponte reale" su piazza dello Statuto come dimostrano le foto scattate a lavori ultimati.
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San Vittore, articolo di Alessandra Frondoni su "Medioevo Demolito Genova 1860-1940"
a cura di Colette Doufour Bozzo e Mario Mercenaro, Pirella editore. |
Ed ora la sezione frontale della chiesa e il "ponte reale"
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San Vittore, articolo di Alessandra Frondoni su "Medioevo Demolito Genova 1860-1940"
a cura di Colette Doufour Bozzo e Mario Mercenaro, Pirella editore. |
Noterete che il fornice del ponte è molto più stretto e di forma diversa da quella che eravamo abituati a vedere per tutto il 1900 fino alla demolizione.
Infatti all'inizio si presentava così:
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Foto pubblicata su FB da Luca Dasso |
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Foto di Stefano Finauri |
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Carlo Bossoli - tempera - 1846 |
Nel 1885-86, in concomitanza con l'abbattimento delle Terrazze di Marmo, la Carrettiera Carlo Alberto venne allargata ed i binari del treno furono spostati verso mare. A seguito dell'allargamento della strada anche il "passaggio al regio arsenale" dovette essere rifatto.
Ed ecco una foto presa da ponente che ci mostra la nuova facciata su piazza delle Statuto e l'allungamento del "cosiddetto ponte reale".
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parte cartolina edita da Mangini |
Qui la Piazza dello statuto senza l'attuale mercato . Vediamo i giardini del palazzo reale ed il passaggio sopraelevato tra il palazzo e l'ex chiesa che conduceva al "cosiddetto ponte reale".
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Foto trovata sul Web |
Nel 2010, con il trasloco della Guardia di Finanza, i locali vennero messi a disposizione della Sopraintendenza ai Beni Archeologici che ha fatto ispezioni e rilievi e consentito visite guidate.
Non siamo a conoscenza di pubblicazioni ufficiali su questi studi, salvo quanto riportato in alcuni articoli giornalistici di cui riportiamo i links qui di seguito.
http://genova.repubblica.it/cronaca/2010/03/24/news/chiesa_mille-2857061/
http://genova.repubblica.it/cronaca/2010/03/23/foto/sotto_via_pr_un_altra_commenda-2855379/1/
Abbiamo alcune foto degli scavi effettuati nella cripta della ex chiesa che riportiamo senza commenti.
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Foo di Corallo Giorgio - la cripta |
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Foo di Corallo Giorgio - la cripta in fase di sgombero dei detriti |
Il "cosiddetto ponte reale" , costruito allo scopo di consentire ai Savoia un accesso diretto dal Palazzo alla Darsena senza passare per la città, fu poi demolito nel 1964 per permettere la costruzione della "Sopraelevata"
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Foto di Giangavino Pinna su FB |
Per il momento è tutto qui ma speriamo di trovare notizie sugli studi effettuati in questi ultimi anni.
Nel frattempo abbiamo potuto visitare quel che resta della chiesa, inglobato nel palazzo ottocentesco fatto costruire dai Savoia insieme al "passaggio alla Darsena" (ex sede della guardia di Finanza).
Ne abbiamo fatto un post su FB che potete vedere cliccando qui: https://www.facebook.com/groups/gianfranco.curatolo/permalink/1904464199597855/
Ne parla anche l'amico Claudio Crisci, che come fotografo è molto più bravo di noi e se ci siamo dimenticati qualcosa la trovate di certo qui: https://www.facebook.com/groups/gianfranco.curatolo/permalink/1905006906210251/