Dal 10 giugno l'Italia entrava in guerra.
Il "battesimo del fuoco" provarono a darcelo l' 11 giugno gli inglesi con una piccola squadriglia di aerei partita da una base francese. A causa del cattivo tempo solo due aerei arrivarono a Genova bombardando due edifici in via Rivale. Gli altri sganciarono il loro carico con poca precisione sulla periferia di Torino. Altre modeste incursioni nei giorni successivi da parte di aerei francesi ed inglesi fecero pochi danni.
Il 14 giugno, una piccola squadra navale francese, approfittando delle brume dell'alba si avvicinava non vista da ponente e cercava di bombardare le fabbriche ed i cantieri di Sestri.
A causa della scarsa visibilità l'attacco mancò il bersaglio, colpendo invece le case del quartiere causando 3 morti e numerosi feriti fra la popolazione civile.
L'attacco fu sventato dal provvidenziale intervento della torpediniera "Calatafimi" che, incurante della enorme disparità di forze, attaccò la squadra nemica con artiglieria e siluri, senza essere colpita dall'intenso fuoco nemico.
I Francesi, forse temendo che il Calatafimi fosse solo l'avanguardia di una squadra nemica, rinunciarono ad ogni ulteriore azione bellica e si ritirarono. La Francia firmava la resa alla Germania il 21 giugno e l'armistizio con l'Italia il 24.
La propaganda inglese dette molto risalto a queste prime azioni contro il territorio genovese mentre le autorità italiane invitarono i rappresentanti della stampa "amica" e di quella "neutrale" a constatare che i pochi danni subiti avevano riguardato solamente obbiettivi civili.
Le foto che seguono documentano questa prima fase in cui, per fortuna, e nonostante una feroce propaganda da entrambi i lati, la vita a Genova scorreva "quasi normale" (dati i tempi e le circostanze).
Il comandante del Calatafimi, ten. di vascello e medaglia d'oro Giuseppe Brignole con il Duca di Spoleto. Anche la bandiera della nave verrà decorata con la medaglia d'argento.
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
La stampa internazionale viene accompagnata a constatare i danni alle abitazioni di Multedo
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Storia fotografica di Genova nella seconda guerra mondiale di Tito Tuvo Mondani editore vol 1 |
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Storia fotografica di Genova nella seconda guerra mondiale di Tito Tuvo Mondani editore vol 1 |
Alcuni esempi di propaganda bellica
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
Aggiungo due pagine in originale ed un manifesto il cui contenuto preferisco non commentare.
Tutti tre sono tratti da Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1
Con gran fatica e spese si muniscono le colline prospicenti il mare di grossi pezzi di artiglieria pesante, allo scopo di contrastare gli attacchi dal mare. Qui vediamo il trasporto di un pezzo da 381 sulle pendici di Monte Moro. Purtroppo nei due attacchi marittimi subiti dalla città questi cannoni non c'erano ancora e le altre artiglierie disponibili non riuscirono ad inquadrare i bersagli anche causa la foschia del mattino e gli attaccanti se la cavarono con pochi danni.
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
Ugualmente si muniscono le cime delle colline di pezzi di artiglieria contraerea
Il servizio di artiglieria contraerea era in pratica affidato a civili richiamati allo scopo. Mancavano preparazione specifica ed addestramento sul campo. Parte dei cannoni risalivano alla prima guerra mondiale. Inoltre mancavamo di radar. Si sparava "a vista" di notte, su obbiettivi che non si potevano vedere. Nonostante la propaganda di regime vantasse l'abbattimento sui cieli di Genova di 28 aerei nemici, a terra, caduto, non se n'è mai visto nessuno.
Qui vediamo una centrale di avvistamento con telemetro. (Massimo Rossi la situa sul monte Figogna)
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Nuovo cannone Ansaldosul forte di S.Martino (localizzazione di Massimo Rossi)
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Due batterie di cannoni ante WW1. La prima a S.Martino e la seconda in località non precisata. La stradina ed il muro retrostanti potrebbero rendere facile l'identificazione a chi fosse del posto. (Massimo Rossi e Luca Arvigo hanno identificato il litorale di Quarto presso villa Giulia)
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Esercitazione di tiro .
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Per questa foto il libro cita ancora la batteria di S.Martino ma siamo propensi a seguire l'indicazione di Massimo Rossi che dice essere il forte di San Giuliano.
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Scene di vita ordinaria in batteria : Refettorio (San Martino) ; arrivo del rancio (batt. Bric Tejolo) ; svago (batt. Bric Tejolo); (località indicate da Massimo Rossi)
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Nel frattempo i giovani del GIL cominciavano a rendersi conto che non erano stati invitati ad una scampagnata. Qui un gruppo di ufficiali al campo di addestramento.
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Accampamento del GIL presso Villa Rostan a Multedo
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Visita del prefetto all'acquartieramento dei GIL a villa Rostan
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Si susseguono le partenze dei militari arruolati.
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
Alla stazione viene creato un centro di ristoro per i militari in transito
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Vengono requisiti veicoli atti ad essere trasformati in ambulanze.
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Nel porto di ammassano i rifornimenti destinati alla Libia e all'Etiopia.
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Si reclamizzano le "nuove cancellate autarchiche" in "vetro temperato" perchè in ferro è tutto per l'industria bellica. Viene addirittura organizzata una pubblica esposizione di nuovi modelli con la partecipazione delle solite autorità.
Qui ne vediamo una in "vetro temperato".
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Recinzioni in "cemento fibroso"
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
Mancando benzina e scarseggiando il "gasogeno" le "vetture di piazza" ritornano "a cavallo"
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Le vetture a "gasogeno" sono poche e necessitano di autorizzazione speciale. Qui una alla Foce in corso Marconi
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Nei tram, in sostituzione degli uomini, richiamati per la guerra, ecco apparire la simpatica figura della "bigliettaria"
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In città la vita continua più normalmente possibile. Vengono portati avanti i lavori dei sottopassi ferroviari e l'allargamento della sede ferroviaria a Brignole.
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La Porta Pila, già inserita nel 1899 nel bastione di Montesano, viene ulteriormente spostata per la costruzione di corso Montegrappa e via Montesano. (la foto era già storta nel libro....)
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Si cerca anche di tenere alto il morale della popolazione e della "truppa"
con frequenti manifestazioni e spettacoli. Vediamo qualche esempio.
In piena guerra, il primo dicembre 1940, si svolge a Genova la partita di calcio Italia Ungheria (1-1).
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Un concerto in fabbrica
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Uno spettacolo dell' EIAR (poi RAI) all'ospedale S. Martino per i soldati in convalescenza
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La "festa dell'uva" per i militari allo Stadio della Nafta
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Una rappresentazione dell'EIAR ai bacini di carenaggio per i marinai della Cavour
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Non solo cerimonie allegre. A Genova si svolgono i solenni funerali di Italo Balbo il cui aereo è stato abbattuto per sbaglio dalla nostra contraerea a Tobruk, Cirenaica.
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A Italo Balbo verrà immediatamente dedicata quella che oggi è piazza Rossetti
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Oltre ai tedeschi, ormai ospiti fissi, arrivano in visita di cortesia anche i Giapponesi, per il momento ancora neutrali. Qui li vediamo "fare shopping" all'Ansaldo, molto interessati alla "merce in esposizione".
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