10 giugno 1940 - l'Italia entra in guerra e Genova si prepara al peggio.
Forse sperando che il nemico usi "bombe intelligenti" si provvede a segnalare ospedali e centri culturali smilitarizzati con appositi contrassegni dipinti sui tetti.
In questa foto di palazzo Tursi ho evidenziato con la freccia rossa il contrassegno dipinto sul tetto.
In quella successiva si vede a cosa è servito....
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
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Riv.Comune sett43 n.9 Tursi |
Si provvede a trasportare al sicuro le opere d'arte e gli oggetti di valore nei palazzi pubblici e privati. Qui siamo al Palazzo Bianco
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
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Le cose non trasportabili vengono protette allla meglio sul posto . Qui la Madonna del Puget a Palazzo Bianco.
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Tutto in cantina, in attesa del "tutti in cantina" quando suoneranno le sirene.
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
Escamotages a volte ingenui, quasi patetici, come la striscie di carta gommata applicate ad X sui vetri delle finestre di Palazzo Rosso
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Il portone della cattedrale viene protetto con sacchi di sabbia e muretto di mattoni.
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Storia fotografica di Genova nella seconda guerra mondiale di Tito Tuvo Mondani editore vol 1 |
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Genova nella seconda guerra mondiale di Carlo Brizzolari Valenti editore vol 1 |
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Anche le pareti di Palazzo San Giorgio vengono rinforzate, peccato che bombe caschino sempre sui tetti....
Mentre si cerca si proteggere i monumenti antichi, qui si sostituisce la statua in gesso del "marinaio" alla Foce, con quella in marmo, finalmente pronta. Nel 1938, per la visita di Mussolini, erano state preparate diverse statue in gesso in Piazza Verdi nonchè questa, che coronava la fine della copertura del Bisagno. (stucco e pittura fan bella figura...).
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Storia fotografica di Genova nella seconda guerra mondiale di Tito Tuvo Mondani editore |
Ed eccoci ai rifugi, per chi poteva arrivarci in tempo, agli altri non restava che rinforzare adeguatamente la cantina.
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La lista dei rifugi predisposti dal Comune. Speriamo sia incompleta, perchè i posti offerti sembrano troppo pochi..... Gli altri dove si riparavano? tutti in cantina?
Tutti in cantina, di notte, al suono delle sirene, e di giorno tutti alla Guardia, sperando che la Madonna ci metta una "manina".
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Ma, la guerra? , la guerra arriverà a Genova fin troppo presto con le prime bombe ed i primi morti.
Ne parleremo nella prossima puntata.
elenco piuttosto incompleto, per approfondire l'argomento: www.clsm-ge.org/quaderni
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