sabato 20 luglio 2013

Via XX Settembre - Ponte Monumentale






Parlando della porta d'Archi abbiamo già visto questa istantanea che mostra l'inizio dei lavori per la costruzione del Ponte Monumentale.
Sulla sinistra si stanno posando le fondamenta mentre sulla destra si sta già alzando una parte del muro.
Il campanile della chiesa di Santo Stefano sembra controllare i lavori.

Cartolina ed. Mangini - non circolata


Ancora qualche immagine dei lavori in progresso, sulla destra si alza un terrapieno. Una gru, sistemata su di una piattaforma, solleva i blocchi di pietra fino al piano dei lavori.
Dietro la gru, si vede una breccia o una galleria aperta nel bastione.

da Genova Antica e Dintorni ed. Mondani


Proseguono i lavori. Qui si vede anche la costruzione del nuovo muraglione di Corso A.Podestà.

Cartolina ed. Mangini -  non circolata


Il Ponte comincia a delinearsi con la costruzione delle strutture di sostegno per la posa della volta.

da Album Fotografico di Genova Antica - ed. Mondani

Qui vediamo la struttura principale terminata

Copertina di pubblicazione periodica ed. Tolozzi


Il Ponte Monumentale fu costruito tra il 1893 ed il 1895.  Inaugurato nel 1895 qui lo vediamo in una cartolina spedita nel 1907.

Cartolina ed MC - spedita 1907


Corso A. Podestà, sul Ponte Monumentale collega Piazza Corvetto con Carignano.

cartolina  ed. Gonzaga e Tofanelli - non circolata


Il ponte ha al suo interno una struttura cava piuttosto complessa di cui vediamo un particolare in queste foto.

Foto pubblicata su FB da Corallo Giorgio


Foto pubblicata su FB da Corallo Giorgio









sabato 13 luglio 2013

Via XX Settembre in costruzione ...mezza Genova in demolizione




Titolo esagerato,  per esigenza di .... rima .....
Ma, bene o male,  rende l'idea ......
 
Rende l'idea dello sconquasso provocato dalla costruzione di via XX Settembre:
- ha comportato la distruzione di due chiese (Rimedio e Pace),
- ha cancellato due porte della città (Archi e Pila, i cui paramenti sono stati "esiliati" altrove),
- ha cancellato tre strade storiche:  (Giulia, Consolazione, alla porta Pila)
- ha raso al suolo tutte le costruzioni che vi si affacciavano meno la chiesa ed il convento della            Consolazione.
- ha distrutto la collina di S.Andrea, col relativo carcere (ex convento)

Per chiarici le idee ci mettiamo una piantina della zona interessata allo sconquasso che va da piazza De Ferrari alla Porta Pila.

Mappa edita dal Grondona nel 1846


E mentre guardiamo la mappa teniamo presente la doppia cerchia di mura che vi è rappresentata e cerchiamo di immedesimarci nella mentalità corrente di quei tempi. Si costruiva una unica strada invece delle tre precedenti e si eliminava la strozzatura costituita dalla porta degli Archi che per secoli aveva rappresentato la divisione tra il "centro cittadino" e la "periferia".
Già, via della Consolazione, se pur inclusa nell'ultimo giro di mura, era considerata zona di minor pregio rispetto alla via Giulia ed alle altre zone "cittadine". Era periferia, poco urbanizzata e vi avevano costruito vicino persino il manicomio.

Quindi via XX nasce con due "concetti" diversi : la parte inferiore (edificata per prima e senza i portici)  sarà considerata "meno pregiata". Le sue case saranno meno richieste e verranno vendute ad un prezzo inferiore di quelle costruite a monte del Ponte Monumentale che avranno i portici, e finiture migliori, sia esterne ma sopratutto interne.
Una divisione "di classe" nella stessa strada fra edifici costruiti nello stesso periodo che stupisce noi ma che era considerata del tutto naturale all'epoca in cui la strada è stata edificata
Questo concetto si può trovare espresso anche nelle mappe dell'epoca della costruzione, che ci presentano due lottizzazioni ben separate, persino espresse in fogli separati.

Progetto definitivo del segmento superiore (con portici) da "ViaXXSettembre a Genova" di AnnaMariaNicoletti-Sagep ed.

Progetto definitivo del segmento inferiore da "Via XXSettembre a Genova" di AnnaMaria Nicoletti-Sagep ed.



Ma stiamo andando fuori tema. Stiamo parlando di "costruzione" mentre volevamo parlare di "demolizione" . Allora ritorniamo in tema con qualche immagine.

Già abbiamo visto in un altro post fare piazza pulita intorno alla Chiesa della Consolazione ...

da Genova Antica e dintorni ed.  -  Mondani

La chiesa della Consolazione che si salva giusto  per un paio di metri mentre il suo Chiostro diventa il Mercato Orientale.  Qui lo vediamo ancora vuoto

da "le targhe delle strade" Sagep ed.

Spostiamo l'obbiettivo un tantino a sinistra per avere una visione più completa

da "le targhe delle strade" Sagep ed.


Per vedere il mercato un pochino frequentato dobbiamo cambiare ancora inquadratura e... "fonte"

da "viaggio nei Carruggi" di Riccardo Navone - fratelli Frilli editore-


Non dimentichiamo la Chiesa della Pace, che abbiamo già visto nella prima mappa.
Non abbiamo immagini della sua demolizione ma possiamo farvela vedere a colori ancora in buono stato in questo acquarello del 1820ca di L. Garibbo - (Veduta del convento di S. Maria della Pace e della collina di Albaro dalle mura di S. Chiara).



Sempre la chiesa della Pace, poco prima della demolizione in una foto pubblicata su FB da Franco Risso.




Ma ci chiederete ancora: ma queste demolizioni dove sono? Avete ragione, torniamo in argomento con le macerie in via Giulia, ricordando che la chiesa del Rimedio che qui vediamo ancora intatta, verrà anch'essa demolita e ricostruita in piazza Alimonda.
Qui siamo all'altezza della chiesa di Santo Stefano, che sarà anch'essa privata delle cappelle sul lato destro ed avrà poi problemi di stabilità a causa della demolizione dell'edificio del Genio Militare e della Porta D'Archi.

da album Fotografico di Genova Antica -  ed. Mondani


 Ma per vedere la chiesa demolita abbiamo dovuto "rubare" una anonima foto dal web




Ma questa "doppia foto"  pubblicata da Nico Arena da meglio l'impressione dello sconquasso. Nella foto in alto la chiesa non c'è più e gli edifici circolati in rosso ci fanno capire ciò che manca.




Qui la "visione opposta" da ovest ad est (+ o -).  Sempre nella parte "alta" di via XX.
Riusciamo a riconoscere a destra il campanile di Santo Stefano ed il ponte monumentale.  A sinistra vediamo le rovine della parte orientale dell'Ospedale degli incurabili dove è stato salvato l'ingresso monumentale a "tempietto".  Lì nascerà via Vernazza




Ci giriamo  di 90° verso sinistra per osservare meglio la distruzione degli edifici situati sulla parte nord  (destra salendo) che hanno riguardato anche una parte del complesso dell'Ospedale degli Incurabili (Ospedaletto).
Come anzidetto, quella specie di "tempietto" bianco era l'entrata dell'Ospedaletto e si trovava al centro del complesso. Da queste demolizioni trarranno origine non solo i palazzi di via XX ma anche la nuova strada di via Vernazza.

foto presa dal Web



Scendiamo verso metà di via XX ed ecco la chiesa di S.Stefano in posizione precaria durante gli  scavi nel 1894

Chiesa di Santo Stefano durante i lavori del 1894 da Fotografi Liguri dell'ottocento - ed. G.Mondani


Qui vediamo la distruzione dell'edificio del Genio e della Porta degli Archi, la cui facciata esterna è stata ricostruita su un portello delle mura in via Banderali (tutta la storia è pubblicata in un altro post)

foto pubblicata su FB da Renzo Bonzini


Ed ora vi "tocca" la solita piantina del TCI che usiamo quasi sempre. Vedete la nuova via Ettore Vernazza fra i palazzi di via XX ed i nuovi edifici costruiti sul suo lato nord.
Vediamo anche la nuova Borsa, che chiude l'edificazione di via XX  e  la nuova via Dante. Queste ultime costruite negli anni 10 del 1900 dopo la demolizione della collina di S. Andrea.

piantina del TCI 1916 (part)




E, giusto a fine secolo,  un po' di macerie allo sbocco di via Giulia in piazza De Ferrari. Si demolisce la palazzata davanti alla collina di S. Andrea, proprio di fronte al palazzo dell'Accademia

da Album fotografico di Genova antica edito da Mondani



Qui vediamo all'opera, oltre ai soliti carretti a due ruote (tombarelli) anche un trenino a scartamento ridotto con i suoi vagoncini carichi di macerie.

cartolina - ed. Mangini - non circolata


Siamo nel 1902, ed l'ultimo palazzo della palazzata nord di via XX (alla sinistra scendendo) è già costruito.  Ma la collina di S.Andrea resisterà ancora fino al 1905 per la strenua opposizione del D'Andrade che si aggrappa a tutti i cavilli possibili per opporsi alla demolizione dell'ex monastero.

cartolina di Mangini (ristampa)




E, dalle macerie,  ecco nascere Via XX Settembre, ampia e diritta,  la prima strada a Genova con gli edifici costruiti in ferro e cemento armato.

La vediamo in una cartolina circolata nel 1913, affollata, quasi caotica, con un traffico disordinato, con gente che attraversa in tutte le direzioni.  Pedoni, tram, carretti, carrozze ed auto, alcuni persino contromano come il carretto sulla sinistra con la damigiana.
Nel primo palazzo a destra, al posto dell'attuale Mac-Donald.  la ditta Solari & c. vende liquori, con sala biliardo nell'ammezzato.

cartolina - ed. Alterocca Terni - sped 1913


Ed eccola vista in senso inverso, da Piazza De Ferrari nel 1935

Cartolina datata 1935 - ed. Calì - circolata 1941

Due sole cartoline?  Si qui ne mettiamo due sole, le altre le mettiamo in un altro post, dove non parleremo di demolizioni.



martedì 9 luglio 2013

Prima di via XX Settembre - da Porta d'Archi a Porta Pila





Riprendiamo un attimo la mappa stradale del 1846 per focalizzare l'attenzione sulla Porta d' Archi che vediamo ben evidenziata tra via Giulia e la strada della Pace (via della Consolazione). Si, qui la mappa, come tante altre, riporta il nome di via della Pace anzichè quello di via della Consolazione. A fine 1800 era prevalso il nuovo nome di "Consolazione" mentre il nome di "via della Pace" era rimasto ad una viuzza accanto alla Chiesa della Pace  come vediamo nella seconda piantina. Però tante mappe continuavano a riportare il vecchio toponimo, cosa di cui prendiamo atto senza farne un problema.

Particolare dalla Carta Topografica della Città di Genova ed. Grondona 1846 - di proprietà degli autori


Via XX Settembre- Anna Maria Nicoletti- Sagep


 

Porta degli Archi faceva parte delle mura cinquecentesche. Qui la vediamo rappresentata in una stampa del 1646 , con i suoi imponenti bastioni, sovrastati dalla chiesa di Santo Stefano.

Infatti era anche denominata Porta di S.Stefano ed era appunto la statua di Santo Stefano che appare riquadrata sopra l'arco della porta.

Incisione di G.A.Sasso 1646 - copertina di pubblicazione periodica - ed. Tolozzi


Divenuta strategicamente inutile e troppo angusta per sostenere l'aumentato traffico veicolare verso il levante venne dapprima dotata di due ulteriori passaggi laterali come possiamo vedere dalla immagine seguente, del 1890, quando erano già iniziati i lavori  per il suo smantellamento e la costruzione del Ponte Monumentale.

cartolina ed. Mangini - non circolata


Il suo Paramento, in pietra di Finale, è stato recuperato e ricollocato su un portello delle Mura delle Cappuccine, in via Banderali,  un tantino fuori mano, ma.....  meglio che in discarica......

Foto recente degli autori del post



Via della Consolazione in un particolare del 1849ca di Alfred Guesdon ("Genova vista da levante")

Vediamo la Porta degli Archi e la chiesa della Consolazione (la Chiesa della Pace è fuorti campo a sinistra)


 

Rovesciamo la prospettiva con questo disegno di P.D.Cambiaso che ci mostra l'incrocio tra via della Consolazione e via San Vincenzo visto dalla chiesa di Santo Stefano. 

dal libro:  "VirginiaCenturioneBracelli"  di Gianluigi e Riccardo Magaglio-Edisigma-Genova




Via di Porta Pila e via della Consolazione in una immagine vista da levante a ponente. Vediamo in fondo alla strada la Porta degli Archi  e sullo sfondo il cupolone della Chiesa del Rimedio (nella retrostante via Giulia).   La foto è presa da piazza di Porta Pila, vicino alla porta stessa. Quindi il primo tratto della strada che vediamo è via di Porta Pila. Solo dopo l'incrocio di via Galata la strada prendeva il nome di via della Consolazione, terminando in piazza Frugoni, davanti alla Porta degli Archi .


da Album Fotografico di Genova Antica e dintorni -   ed. Mondani


Qui,  una immagine presa durante le demolizioni,  mostra la Chiesa  della Consolazione ed il caseggiato contiguo, originariamente facente parte del Monastero Agostiniano (poi Mercato Orientale) .  Oggi la strada è più alta dell'ingresso della chiesa in quanto la pendenza è stata livellata,  mentre prima i diversi tratti avevano pendenze diverse.

 Chiesa della Consolazione, via XX - Genova Antica e dintorni  ed. Mondani


Di via a Porta Pila qui vediamo la parte terminale, verso Porta Pila. Per la verità qui saremmo già in "piazza" porta Pila con la tettoia del dazio.  Siamo nel 1890, poco prima della demolizione.  Come ci ha fatto notare Pier Giorgio Gagna, la casetta di sinistra con l'orologio è la stessa che abbiamo visto nella precedente foto di "via della Consolazione" il che rende le due immagini contigue. Via a Porta Pila dovrebbe appunto cominciare dal caseggiato con l'orologio e proseguire fino a via Galata.
Abbiamo messo qualche "condizionale" perchè nel corso dei secoli queste denominazioni si sono in tantino "accavallate" e le mappe disponibili non sono del tutto coerenti fra di loro.

cartolina - edit. Mangini - non circolata


Ed ancora contigua alla precedente è questa ulteriore immagine, un disegno di P.D. Cambiso.   Si tratta di piazza di Porta Pila,  ed ha in comune con la precedente il caseggiato alto a sinistra. Inoltre vediamo anche la Porta  Pila  dall'interno.  Posiamo qui notare la rampa che sale alle mura ed una garitta probabilmente usata dal personale del dazio di guardia alla porta.

Immagine fornitaci da Pier Giorgio Gagna




Per ultime, due immagini della chiesa e convento di S. Maria della Pace, entrambi distrutti all'epoca della edificazione di via XX Settembre.  La prima è un  acquerello 1825 L. Garibbo, (Veduta del convento di S. Maria della Pace e della collina di Albaro dalle mura di S. Chiara). 


La seconda è una foto presa poco prima della demolizione.

Foto di Francesco Ciappei: Chiesa convento S.Maria della Pace. Data (circa) 1890(FrancescoPiredda)










martedì 2 luglio 2013

Prima di Via XX Settembre - Via Giulia e Porta degli Archi




Nel 1846 chi avesse voluto andare da Piazza San Domenico (attuale p. De Ferrari)  al Bisagno avrebbe percorso via Giulia fino a Porta degli Archi,  di lì poteva prendere per via San Vincenzo verso Porta Romana o proseguire "quasi" diritto per via della Consolazione (o via della Pace)  ed infine imboccava la via al ponte Pila , ed usciva dalla città attraverso Porta Pila

Particolare da Carta Topografica della Città di Genova ed. Grondona 1846 - di proprietà degli autori

In questo particolare vediamo il percorso sopra citato leggermente ingrandito per miglior comprensione.

Particolare da  Carta Topografica della Città di Genova ed. Grondona 1846 - di proprietà degli autori

Abbiamo citato il doppio nome per via della Consolazione (ovvero via della Pace) in quanto questo tratto stradale, a seconda delle epoche, probabilmente rispondeva ad  entrambe le denominazioni.

Via della Consolazione prendeva nome dalla Chiesa e Convento della Consolazione (anche conosciuta come chiesa di Santa Rita  da un altare ivi dedicato alla Santa)  tuttora esistente .

Via della Pace prendeva nome dalla Chiesa della Pace, che si trovava quasi di fronte alla Chiesa della Consolazione, un pò più in basso, verso il Bisagno (vedi piantina qui sopra) e che è stata demolita a segiuto della costruzione di via XX Settembre.

Chiesa dell Pace- foto dal Web


Già, via XX Settembre, una della grandi opere della fine del 1800, che corre larga e dritta da piazza De Ferrari a piazza della Vittoria, si è mangiata tre strade, due chiese, e quasi tutte le case circostanti.

Oggi via della Consolazione è una traversa di via XX, che unisce la stessa con via Colombo passando a fianco della Chiesa della Consolazione. La Chiesa è sopravissuta ai radicali cambiamenti della zona ma per accedervi bisogna scendere alcuni gradini in quanto il piano stradale di via XX Settembre è sopraelevato rispetto all'antico percorso.


Ed ecco alcune immagini della zona prima dei "grandi lavori" : 


La via Giulia era stata aperta negli anni intorno al 1650 come strada carrozzabile per agevolare il traffico di carri e carrozze verso il levante e per realizzarla si dovette demolire un tratto delle mura del Barbarossa (ormai strategicamente inutili) in corrrispondenza del Portello di S. Egidio.



Qui siamo in piazza San Domenico (De Ferrari), all'altezza dei portici dell'Accademia e vediamo l'inizio di via Giulia con il campanile della chiesa di Nostra Signora del Rimedio, che verrà demolita e ricostruita in Piazza Alimonda.

Sulla sinistra, all'altezza della edicola del giornalaio, vediamo una vettura a cavalli che  sta imbarcando passeggeri per un viaggio verso il Bisagno; nei pressi uno spazzino con la scopa, mentre un tizio vestito di nero con un fagotto in mano corre per non perdere il "tram".

Sulla destra carrozze in attesa davanti alla farmacia Baudoin 

Cartolina - ed. Dossi e Bolognini - non circolata



Ecco una immagine della Chiesa di Nostra Signora del Rimedio in via Giulia prima della sua demolizione.  Mondani non ci da la data della stampa ma dai costumi  pensiamo che la stessa sia antecedente al 1800.

Partendo da sinistra ci par di vedere una donna con un cesto (di frutta?) sulla testa che fa l'elemosina (un frutto ?) ad una donna inginocchiata a bordo strada.

Due figure al centro sembrano un cacciatore a cavallo col fucile ed un servo a piedi che conduce un grosso cane al guinzaglio.

Completano la scena tre passanti a piedi ed un doppio tiro di buoi che trascinano una slitta con un grosso blocco squadrato di pietra (o marmo?) 


da Genova Antica e dintorni - ed. Mondani



Ancora la Chiesa del Rimedio in una via Giulia affollata nella prima metà del 1800 .

Partendo da sinistra si rileva una bambina che regge un cestino sul braccio destro ed un bidoncino tipo latte con la mano sinistra (ti ha mandato la mamma a fare un pò di spesa?)

Una signora in abito chiaro e capellino scuro sembra accompagnata da un signore in soprabito scuro e cilindro.

Dietro di loro un uomo trasporta a spalla un barile (speriamo per lui che fosse vuoto..... altrimenti gli sarà venuto un bel mal di schiena...)

Dalla parte opposta una "popolana"  con il cestino, ed un drappo di tela impigliato ad un lampione che sporge dalla facciata dell'edificio.

Al centro, in fondo, quasi a chiudere la strada si intravede un edificio con i ponteggi; lì forse già iniziano le demolizioni per far largo a via XX



da Album Fotografico di Genova Antica - ed.  Mondani



Qui invece siamo dalla parte opposta di via Giulia, vista da Porta d'Archi.

Per combinazione incontriamo nuovamente  la vettura a cavalli alla fermata di Porta D'archi  durante il viaggio di ritorno verso il centro, sovrastata da in'alto fanale a gas.

Possiamo notare la Farmacia Bignone al piano terra e l'insegna del Dispensario Medico Chirurgico al primo piano dello stesso edificio.

Sulla sinistra tanti manifesti pubblicitari fra i quali siamo in grado di riconoscere solo quello del Fernet Branca.

Sulla destra, accanto all'edicola un tizio con la camicia bianca espone merci su un banchetto ... sarà il giornalaio stesso che sta ampliando la supefice espositiva ?

Accanto all'edicola le scale portano alla soprastante Chiesa di Santo Stefano.

Cartolina - ed. Dossi e Bolognini - non circolata



La stessa veduta, con un campo più largo ed in un'epoca successiva in quanto vediamo già in avanzato stadio di costruzione i portici sotto la Chiesa di Santo Stefano al posto del muraglione con scala della foto precedente, mentre sulla sinistra vediamo le baracche di un cantiere e l'edicola è stata spostata davanti alla farmacia.

Il "dispensario medico" è diventato "gabinetto sanitario"
A sinistra il manifesto del "Fernet Branca"  in questa immagine ha un look più "moderno" di quella precedente.

Sul marciapiede di destra e sulla strada sono depositati mucchietti  di masselli di pietra del selciato stradale che forse è in riparazione o forse serviranno a ripavimentare le zone ancora transennate su entrambi i lati della strada.

cartolina - ed. Mangini - non circolata

Scendendo lungo via Giulia arriviamo alla chiesa di Santo Stefano (di cui parliamo in un post a parte) ed alla Porta degli Archi.

Li vediamo entrambi in questo acquarello di Cambiaso Domenico Pasquale, ripresi da via Giulia.
Più che la porta degli Archi, qui vediamo la facciata "a monte" del palazzo del Genio Militare che era stato costruito addossato alla struttura interna della Porta, in modo che , entrando in città, si dovesse transitare sotto il Palazzo stesso, il cui cavedio poteva risultare una trappola per un eventuale invasore che avesse sfondato la porta   




Per miglior comprensione ho indicato sulla mappa del Brusco del 1755 la Porta con la freccia nera ed il palazzo del Genio con la freccia rossa .  Da notare che a quel tempo la porta era "dell'Arco" in quanto aveva solo il fornice centrale.
I due fornici laterali sono stati aperti in epoca più "recente" per le aumentate esigenze del traffico essendo anche cessata l'importanza strategico-militare della porta stessa con l'avanzamento delle nuove mura della città verso il Bisagno.



Sulla porta e lungo i bastioni correva una stretta strada che congiungeva i due lati della valle e che veniva chiamata indifferentemente "ponte di S.Stefano" o "ponte dell'Arco" , ma che comunque faceva parte della struttura della porta stessa.

Per la costruzione di Via XX Settembre sia il Palazzo del Genio che la porta degli Archi sono stati smantellati. Pochi metri più a valle della Porta è stato costruito l'attuale Ponte Monumentale (a cui dedichiamo un post tutto suo).
Qui Vediamo il "ponte degli archi" ancora in piedi dopo che è stato smantellato il Palazzo del Genio che vi si appoggiava.

da Genova Scomparsa - edito da Mondani






Qui invece la porta/ponte degli Archi è in fase avanzata di demolizione e lascia scorgere la struttura portante del Ponte Monumentale

Foto pubblicata sul Web da Renzo Bonzini


Il "paramento" principale della Porta degli Archi è stato smontato  e rimontato su un portello preesistente in via Banderali, sotto le mura delle Capuccine.Ci mettiamo due nostro foto recenti.