L'originaria facciata principale nel disegno di Rubens |
La villa nasce intorno al 1560 (con tutta probabilità) ad opera di Bernardino Cantore, su committenza di Giovanni Battista Lercari. Ne abbiamo notizia in quel periodo da alcune fatture di materiali edili. Nel 1582 ne parla il Visitatore Apostolico, mons. Bossio. La villa merita l'attenzione del Rubens che la disegna e la fa mettere in pianta.
Nel 1592 la villa passa per eredità agli Spinola "di San Pietro" per via del matrimonio di Pellina Lercari con Gio.Maria Spinola.
Il primogenito Gio.Battista Spinola, duca di San Pietro eredita la villa che vi aggiunge due avancorpi laterali porticati.
Secondo i contemporanei che la descrivono, di gran pregio erano anche i giardini.
Quello inferiore arrivava fino al mare, mentre quello retrostante si alzava gradatamente e culminava in una graziosa villetta.
Questa incisione di J.C.Volkammer del 1708 (da Nurbergisches Hesperides) identifica la villa con la lettera "A" per cui abbiamo provato a tracciarvi i confini secondo la piantina del Vinzoni ma abbiamo trovato alcune differenze ovvero un maggior numero di costruzioni entro i suddetti confini.
Agli inizi del 1800 la villa fu poi a vari istituti religiosi (prima le Dame del Sacro Cuore e poi le Figlie della Cerità di S.Vincenzo De Paoli, note come "Cappellone").
La foto della villa è della seconda metà del 1800 , vista dal lato mare, e la brutale presenza di un muraglione fa pensare che il giardino lato mare sia utilizzato per scopi agricoli (sic transit gloria mundi)
L'ipotesi "agricola" dell'uso del giardino è confermata da questa panoramica dei primi anni del 1900
Foto dal Web |
Infine nel 1920 al comune di Sampierdarena che la adibì a scuola.
Nel frattempo tutto intorno si costruivano case di "civile" abitazione.
Con la stessa prospettiva della foto precedente ecco una foto della facciata lato mare degli anni 50 del 1900 con la villa circondata di costruzioni abitative di scarso pregio.
La facciata "lato monte" con l'ingresso della scuola
Luca Dasso 1984 |
La villa è costruita secondo il classico modello Alessiano, ma non si conosce il nome del progettista. È uno dei due palazzi sampierdarenesi descritti da Rubens nel volume "Palazzi di Genova" (l'altro è La Fortezza), dove è identificato come il palazzo "C". Come molte ville del cinquecento fu dotata di una "torretta"
All'interno è presente un importante ciclo di affreschi riferibili a Bernardo Castello, Giovanni Carlone, e Giovanni Andrea Ansaldo.
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