LeCittàNellaStoriaD'Italia-Genova-E.Poleggi+P.Cervini1981LaterzaEdit |
Genaua-Kainua-Genua-Ianua, quattro nomi per una città: Genova.
L'ultimo, il più leggendario: Ianua, ha origini medioevali, quando storia, mitologia e leggenda erano confuse in unico mix culturale che comprendeva eroi, draghi, basilischi ed altre creature mitologiche.
In questo contesto, una città che si rispetti doveva avere un fondatore celebre: Ercole, Enea, e via dicendo.
Per una città che voleva farsi un nome, e trovare un posto nella storia, ci voleva un nome antico ed importante che le desse una patina di antichità alle sue origini. Così da questo calderone, era venuto fuori Giano, che era approdato alla foce del Rivo Torbido, aveva fatto una passeggiata fino alla vicina collina di Castello, e vi aveva fondato la Città.
Al luogo di approdo venne dato il nome del fondatore: Seno di Giano ed è appunto di questo luogo che parleremo in questo post.
1 Pianta altimetrica e geologica di Genova di T.Mannoni e E.Poleggi-Lancaster1976 fig2 SAGEP ..... |
Come vediamo nella mappa precedente il Seno di Giano era stretto tra due promontori rocciosi scavati dal Rio Torbido che scendeva dalle alture con una discreta pendenza e scaricava le le sue acque in mare in una zona di acque profonde e piene di scogli. L'approdo consisteva in una piccola spiaggia sassosa e il rio non era navigabile. Era frequentato da imbarcazioni di piccola taglia che potevano essere spiaggiate e, all'occorrenza, tirate a secco. Qui il Barbieri ce la mostra nella "mappa zero" con una spiaggia molto limitata, che presumibilmente nell'anno mille sarà avanzata di qualche metro.
Forma Genuae-Barbieri_stampata a cura del municipio di Genova 1938 |
L'evoluzione della spiaggia del "nostro" Seno di Giano in epoca preromana, romana, e medioevale, deve essere stata piuttosto lenta. Conosciamo l'effetto delle alluvioni, mareggiate ed erosione della costa ai nostri giorni e possiamo supporre che la creazione della spiaggia sia stato piuttosto lenta.
Quindi possiamo passare a questa mappa del XI secolo, perfettamente confrontabile con la "mappa 0" del Barbieri
Una città portuale del Medioevo - Genova nei secoli X-XVI di L.G.Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep |
Un ulteriore confronto si può fare con questa mappa del XIII secolo (dalla stessa fonte), dove troviamo le prime strutture edilizie alla foce del Rivo. (probabilmente connesse allo scalo commerciale e all'esercizio della pesca)
Una città portuale del Medioevo - Genova nei secoli X-XVI di L.G.Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep |
Saltiamo, sempre con Bianchi&Poleggi al XV secolo e troviamo il rivo tombato ed edificato :
Una città portuale del Medioevo - Genova nei secoli X-XVI di L.G.Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep |
Sempre il XV secolo, da un'altro libro, un disegno della valletta del Rio Torbido ci mostra le abitazioni dell'epoca. Vediamo a sinistra un tratto delle Mura del Barbarossa con le prime case "del Colle". A destra la chiesa e convento di Santa Margherita.
XVsec.- da: Ritratto di Genova nel '400- E. Poleggi + I. Croce-Sagep 2008 |
Un secolo dopo (dal 1536...) vennero costruite le mura sul mare ed anche il Seno di Giano fu attraversato dalle mura della città che si portarono via quasi tutta la spiaggia .
Ne abbiamo una immagine dal dipinto del De Grassi che rappresenta il ritorno in parata della flotta organizzata dal Papa SistoIV e comandata da Paolo Fregoso nel 1482. Ovviamente nel 1482 le mura non c'erano ancora, ma il De Grassi ha ridipinto il quadro nel 1597, aggiornando il paesaggio.
Come possiamo vedere, davanti alle mura c'è una nave, il che fa pensare che il tradizionale traffico commerciale sia continuato nel Seno di Giano attraverso un portello che dalla spiaggia immetteva alla valle. A questo proposito, nel gruppo FB omonimo, abbiamo avuto una lunga discussione fra "possibilisti" e "negazionisti", che ha lasciato alla fine ognuno sulla propria posizione iniziale.
Noi, del "partito possibilista", pubblicheremo qui di seguito alcune immagini che appoggiano l'ipotesi che un portello sia rimasto aperto nelle mura per permettere il traffico locale. a cominciare da questi due ritagli di giornale pubblicati da Antonino Vallone.
Questa immagine databile al 1850 ca., ci mostra la piazza della Marina ed un porta monumentale chiusa, forse murata, come ci mostrerà l'immagine successiva.
Immagine di Ruggero Caracciolo - autore a noi ignoto |
Chiaramente scattata dopo la metà del 1800 questa foto di una grande porta murata con un uomo in piedi. Si vede a destra in basso una entrata più piccola o lo scarico del Rivo Torbido (?).
Foto di Ruggero Caracciolo |
La "spiaggia" del Seno di Giano, con barche, scale ed operai : Opere di manutenzione alle mura ?.
Approdo Seno di Giano - Marina-William Stanley HaseItine - 1835-1900-GiorgioGioli |
Una immagine con una imbarcazione che lascia il Seno di Giano...
Carlo Binelli (attivo nella prima metà del XIX secolo)- Mura della Marina |
Qui è fin troppo chiaro che la barca sta portando qualcosa a terra, sulla spiaggetta del Seno di Giano, Merce trasbordata da una imbarcazione più grossa qui fuori campo a sinistra ma ben visibile nel dipinto completo. Inoltre il pescatore lì non ce l'avranno calato con una fune. Lo scoglio Campana qui è un tantino fuori posizione ma fa la sua bella figura.
1854 william Parrot (part), da Una Storia Dipinta ed ggallery |
E se non bastasse abbiamo pure la testimonianza dello sbarco delle truppe francesi nel Seno di Giano... non si saranno certo arrampicati sulle mura con corde e scale... ma avranno avuto un accesso comodo alla città per entrarvi con armi e bagagli... non credete?
Foto dalla raccolta Di Salle |
Questa foto è stata datata da Alberto Maria Di Salle: Degoix 1870, ed è forse l'ultima "istantanea" del Seno di Giano e dello scoglio Campana.
Foto dalla Raccolta Di Salle |
Con queste immagini siamo arrivati già nella seconda parte del 1800, il secolo del "Progresso Industriale" della città. Ed il progresso richiese nuove vie di comunicazione, ampie e veloci, che collegassero il porto con l'entroterra, in tutte le direzioni. Verso levante venne costruita la "Circonvallazione a Mare" che da piazza Cavour arrivava alla Piazza D'armi, sulla riva del Bisagno. Qui siamo circa ne 1873-4 e ne vediamo il primo tratto, da Cavour alle Mura delle Grazie iniziato nel 1871.
foto da "Genova Antica e Dintorni" edita da Mondani |
Al Seno di Giano la Circonvallazione arrivò piano piano... questa foto è databile ai primi anni del 1880 e ci mostra il muraglione di contenimento completato e l'inizio del riempimento del piazzale a livello della nuova strada, una decina di metri superiore a quello della vecchia Piazza della Marina. Non sappiamo quali progetti c'erano inizialmente per questo piazzale, creato negli anni 80 del 1800 e successivamnente svuotato, almeno in parte, nei primi anni del 1900. Ma dello svuotamente parleremo dopo.
da: "I quartieri di Genova Antica" edito da Tolozzi |
Sta di fatto che nel 1890 il primo tratto della Circonvallazione era completato e prendeva il nome dallo sfortunato Principe Oddone (ora corso Quadrio). Qui lo vediamo poco dopo l'inaugurazione già alberato e con il grande terrapieno che sovrastava la piazza della Marina e la via delle Mura della Marina nel tratto che scendeva fino alla piazza.
Foto dalla Raccolta Di Salle |
Foto dalla Raccolta Di Salle |
Un terrapieno senza un progetto di utilizzo? in una città avara di spazi? Fu subito occupato da sfaccendati e giocatori di bocce.
Foto dal 1892 al1902 - Raccolta Di Salle
Ormai il Seno di Giano era stato cancellato, ma a ricordarne per sempre il nome, al di là delle mura della circonvallazione a mare, stava sorgendo un nuovo molo. Ce lo presenta in anteprima , già nel 1879 la "Pianta topografica della città di Genova" di S.Muggiani:
Il porto industriale stava avanzando con le sue industrie di riparazioni navali ed i bacini di carenaggio, trasformando quello che una volta era il Seno di Giano in un molo sporgente dal profilo della costa
E venne il giorno in cui si decise di costruire nel ex Seno di Giano due nuovi palazzi: L'Albergo Popolare Cesare Battisti e la Casa dela Gente di Mare. Il primo ospitava gli emigranti in partenza ed il secondo ospitava i marittimi disoccupati in attesa di imbarco.
Qui la posa della prima pietra dell'Albergo Popolare nel 1905 (l'alto edificio fu iniziato l'anno successivo) :
da Genova come era 1870-1915 di Luciana Frassati Carige |
Naturalmente le fondamenta andavano posate su tereno solido, non certo su quella terra da riporto, quindi il terrapieno fu demolito ed i palazzi ebbero il piano terreno all'altezza di piazza della Marina, una decina di metri al di sotto della Circonvallazione a Monte. Qui li vediamo in costruzione:
Foto pubblicata da Leti Gagge |
Foto pubblicata da Leonardo Zuppardo |
A lavori finiti gli edifici si presentavano così:
2 foto del 1916 da "Genova Antica e Dintorni" edita da Mondani
Sempre del 1916 è la mappa del TCI che useremo per cotestualizzare la situazione della zona:
Il tempo è passato, il molo Giano si è ingrandito con nuovi capannoni e nuovi bacini. I due palazzi sulla Circonvallazione a Mare hanno perso la funzione per cui sono stati costruiti e sono invecchiati. Non chiedeteci se potevano essere salvati, riconvertiti ad altri usi... invece... sono state demolite. Prima la Casa della Gente di Mare e poi, nel 1982, l'Albergo Popolare, meglio conosciuto come Caserma dei Pompieri...
Foto dal web |
Quello che ne è venuto fuori può piacere oppure no, penso che tutti i genovesi lo conoscono... ma lo pubblichiamo ugualmente per concludere il discorso.
google maps |
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