Ci siamo andati con gli amici di GenovApiedi che abbinavano questa visita con quella aell'Accademia di Belle Arti, del cui presepe parliamo in un altro post.
Visita interessante ed istruttiva, che inizia con l'ormai "famoso" presepe meccanico di Franco Curti, per poi approfondire la tematica della tradizione del presepe dai 4 punti di vista religioso, storico, artistico e costruttivo.
Descrivere con pochi fotogrammi un presepe "in movimento" che racconta una storia che incomincia con le profezie sulla nascita del Messia e ne racconta la nascita, continuando con riferimenti ai successivi avvenimenti e luoghi, è impossibile. Per questo vi invitiamo a partecipare ad una visita guidata. Il presepe di Franco Curti non è una semplice esibizione di statuine in movimento ma una "storia", articolata in diversi "quadri" successivi, che va "compresa" e non semplicemente osservata.
Ma andiamo per gradi scoprendo alcuni particolari peculiari e scusandoci per aver tralasciato altri particolari, meno "in luce" e quindi difficilmente documentabili con i nostri mezzi limitati.
Arriviamo al museo dove troviamo, a centro sala il "presepe ligure", ambientato nel ponente con scene di vita quotidiana non molto lontane dai nostri tempi. Scene che i più anziani di noi possono ancora ricordare. Un presepe a "rutto tondo" da girarci intorno realizzato da Emilio Burri e Luciana Scarone con l'aiuto ed i materiali di Claude Carbonel.
I "Macachi" - statuine "dilettantesche" eseguite nei "tempi andati" sia dagli artigiani che dalle donne di Albisola (a casa) per i presepi familiari e per essere barattate con generi alimentari al mercatino di Natale.
Statuine della scuola del Maragliano (attr.) :
Presepe "dei pescatori" :
Le statuine "genovesi" :
Per finire, un trittico appeso alla parete. Pure lui è un presepe, forse messo lì a dare un tocco di classe alla sala.
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