Manifesto all'entrata - tutte le foto non altrimenti specificate sono degli autori del post |
Come al solito faremo un riassuntino, ma stavolta con un poco di "confusione".
Contrariamente al nostro solito mescoleremo "Storia" e "storie" notizie documentate ed altre "leggendarie"
Manifesto all'entrata |
Oggi facciamo riferimento principale a due "trattati" che su questa chiesa non sempre sono daccordo: La "Guida Artistica per la Città di Genova vol.II" dell'Alizeri e "le Chiese di Genova" di Mons. Lazzaro De Simoni.
L'Alizeri (sempre un pò fantasiso e credulone) sposa alla grande la teoria della fondazione della chiesa nel III secolo a seguito del martirio dei santi Sisto e Lorenzo. (del resto, come da tradizione, citata sulla facciata della chiesa)
Mons. De Simoni sostiene invece che la fondazione del tempio risale "solo" al 1087 quando, il 6 agosto, le flotte congiunte di Genova e Pisa sconfissero i saraceni e saccheggiarono la loro città di Mehdia. Quel giorno ricorreva l'anniversario del martirio del papa S. Sisto II ed entrambe le città avrebbero deciso di erigere una chiesa a questo santo per "grazia ricevuta". Il Mons. cita in proposito gli "Annali del Caffaro" che non siamo stati in grado di verificare .
Una città portuale del Medioevo - Genova nei secolo X-XVI di L.G.Bianchi e E.Poleggi ed. Sagep |
Della "ipotetica" chiesa del III secolo però non si sa proprio niente e non viene citata nell'elenco delle chiese anteriori all'anno mille.
Quindi diciamo che la prima chiesa "nota" venne eretta tra il 1088 ed il 1093 e fu officiata dai monaci Benedettini quasi ininterrottamente fino al 1479. Venne poi data in commenda ed infine passò al clero secolare, ma su queste cose non ci dilungheremo.
Il De Simoni la descrive in stile romanico e cita una tavola del XIII sec. di proprietà del Marchese Eugenio Cattaneo di Rovellasca che non possiamo mostrarvi. In compenso vi mostriamo tale e quale la descrizione che ne fa il Monsignore.
Di questa chiesa si sa che era in riva al mare, e via Prè le passava a monte ad una quota leggermente superiore. Ce la mostra un dipinto, forse molto più tardo in quanto dice essere del XVI sec.(?) che rappresenta il dono alla chiesa del pallio d'oro da parte di Benedetto Zaccaria, il vincitore della battaglia della Meloria del 1284.
Quindi, o abbiamo trovato la fantomatica tavola del XIII sec. del Marchese di Rovellasca, o si tratta di qualcosa di simile rifatto qualche secolo più tardi a memoria di un avvenimento famoso, ma la chiesa sembra proprio quella descritta dal Monsignore.
Ricordiamo anche che questa chiesa, al pari di S.Maria di Castello, fino al 1828 si fregiava di alcune maglie della catena del Porto Pisano.
Foto presa dal Web non siamo in grado di ricordarne l'origine |
Nel 1600, un pò per le mareggiate ed un poco per l'età, rifanno completamente la chiesa, un pochino più a monte, accanto a via Pre. (stile gotico? , l'Alizeri usa l'aggettivo "barbaro")
E siamo arrivati a Napoleone, che la vuole abbattere ma non fa in tempo perchè viene rimpiazzato dai Savoia che si comperano "lì a fianco" il palazzo Durazzo, che aveva anche il teatro, ma non la chiesa.
pal. Reale Giolfi-Torricelli 1769 ex Durazzo |
Nostra mappa Grondona 1846 |
E già che le palanche ce le mettevano i Savoia, risparmiano annettendosi il contiguo campanile della ex chiesa di San Vittore che avevano appena sventrato per farsi caserma e passaggio alla Darsena.
Google map |
Inoltre utilizzano parte della contigua ex San Vittore per creare un passaggio "riservato" tra il "Palazzo Reale" e la chiesa di San Sisto dove si attrezzano un palco "mimetizzato" (Sala Regia) per assistere alle funzioni religiose. Vedere non veduti è il massimo della privacy.
Per la descrizione della nuova chiesa stile "neoclassico savoia" ci affidiamo ancora al Monsignore:
Le foto dei soffitti
e quelle delle pareti
Una chiesa internamente rotonda, che al primo colpo d'occhio da l'idea di essere molto semplice, ingenua, quasi "naif" del tutto diversa da come ti aspetteresti di trovare la "Chiesa dei Re" annunciata dal manifesto all'entrata,
Naturalmente anche questa chiesa non passò del tutto indenne la seconda guerra Mondiale e necessitò a più riprese di riparazioni e restauri che in questa sede non intendiamo approfondire.
Ora la chiesa pare in buone condizioni e aggiungiamo qualche foto recente degli interni.
Altare Maggiore |
Un altare è dedicato al culto della Madonna Bambina, che ha un certo seguito in alcune fasce della popolazione.
Altare della Madonna bambina |
Teca con simulacro della Madonna Bambina |
In questa chiesa, nel 1736 Carlo Goldoni sposava Nicoletta Connio.
La chiesa fu protagonista di un fatto di sangue nel Natale 1601 quando il Priore della chiesa, Gerolamo Lercari, venne ucciso con una fucilata sull'altare della chiesa.
E qui nasce la leggenda che lasciamo raccontare al Mons.De Simoni:
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