domenica 22 settembre 2019

Una serata al museo 21-9-2019







Una piacevole serata alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

Il direttore, Dott. Gianluca Zanelli, ci ha illustrato tre opere recentemente esposte nella Galleria, frutto di due recenti acquisizioni e di un importante restauro.




Noi eravamo interessati alle prime due: "dare da mangiare agli affamati" di  Cornelis de Wael  e "Il martirio di S.Erasmo" del Magnasco.




Del primo avevamo già visto nel 2018 alla mostra dei Capuccini una diversa versione (proprietà banco di Chiavari...) ma non eravamo riusciti a fare foto decenti a causa della cattiva illuminazione. Qui invece la luce era perfetta e ci hanno fatto omaggio dell'opuscolo illustrativo dell'evento, quindi abbiamo la scelta fra le nostre foto dal vero, le didascalie proiettate e le immagini della brochure.


Il convento dei Capuccini domina la scena con la grande croce e la statua bianca della Carità che guardano un'umanità dolente che si accalca in attesa di soddisfare il suo bisogno di cibo.
L'immagine del convento è probabilmente di fantasia, anche se l'opera è stata fatta a Genova nel 1645 ca. , e destinata chiaramente ad una comunità di Capuccini Genovesi.

Di  questo quadro, come di altre opere del Cornelis, esistono varie versioni, fra loro leggermente differenti in alcuni particolari, ma era tipico dei pittori dell'epoca sfruttare il fascino di un'opera ben riuscita per venderne più di una, tutte leggermente modificate per non poter essere svilite (deprezzate) dall'appellativo di "copia". Tutti "originali", quindi, simili ma non identici...

Ne vediamo qui un altro, senza la croce, e vi lasciamo cercare un paio di altre piccole variazioni...



Passiamo ora ad ingrandire qualche particolare particolarmente significativo,come i frati capuccini intenti alla distribuzione del cibo


La folla accalcata sulle scale (non sembra si desse la precedenza a vecchi, donne e bambini) ed un vecchio a destra che chiede la carità ai poveri come lui.



Due paralitici si trascinano verso le scale chiedendosi se ce ne resterà anche per loro...



Questi hanno già avuto la loro scodella di zuppa... il cane aspetta qualche boccone anche per lui...





Da una immagine straziante all'altra...  Siamo alle "tinte truci" con cui il Magnasco ci racconta il "Martirio di S. Erasmo", in una "scena"  disegnata per lui da Clemente Spera.



Nulla ci viene risparmiato del cruento supplizio, con il Santo, sbudellato ancora vivo e cosciente, con le budella che vengono arrotolate su una ruota, viene invitato ad abiurare la sua fede dal sacerdote pagano che gli mostra il suo idolo da adorare.



abbandonate a terra, scorgiamo le poche cose del martire tra cui i suoi libri


Solo i due angeli che scendono a recuperare l'anima del martire sembrano dare un poco di luce alla scena
 



Mostriamo ora la terza opera, la "lavanda dei piedi" acquistata nel 1954, ma proposta in mostra solo ora dopo un accurato restauro. Un'opera di scuola napoletana di un autore non ancora identificato indicato come "Maestro di Resina", con influssi Caravaggeschi. La citiamo per dovere di cronaca in quanto, venendo da fuori Genova, esula dagli interessi di questo blog.