giovedì 10 novembre 2016

Archivio di Stato - i documenti atipici - Bozzetti di opere d'arte - conferenza del 9.11.2016







Mi scuso della cattiva qualità delle foto ma la luce era poca e non era educato usare il flash.


"manifesto" della conferenza


Presentazione della Dott. Giustina Olgiati


Il Dottor Roberto Santamaria ci ha illustrato un aspetto poco conosciuto della raccolta di documenti dell'Archivio di Stato.  Si tratta dei contratti fra committenti ed artisti per l'esecuzione di opere d'arte. Questi documenti venivano registrati dai notai in presenza di testimoni ed impegnavano le parti in contratti dettagliati ed impegnativi, con l'inclusione dei bozzetti delle opere commissionate. Questi disegni, spesso colorati oppure ombreggiati a tratteggio o ad inchiostro, erano allegati al contratto, ed insieme al contratto venivano piegati ed "infilzati" .  Così conservati, in "filze", sono giunti fino a noi e ci rivelano uno spaccato di vita genovese del passato parlandoci di usi e costumi dell'epoca.

Questi contratti erano definiti "promissio" e qui ne abbiamo un esempio



testo del contratto, era piegato e si vedono i segni dei buchi della "filza"

Bozzetto - il foglio era piegato a metà e poi in tre parti (si vedono i segni delle pieghe) - notare i sei buchi che segnalano il punto dove passava il filo della "filza" ovvero al centro del foglio piegato.


Un altro esempio, del 1574 Una tomba commissionata a Taddeo Carlone



E con i dettagli non si scherzava, in quei contratti, tutto era descritto e misurato minuziosamente fin nei particolari... "maninman"




e non si facevano solo contratti locali, ma anche per opere da eseguirsi fuori Genova, specie per sculture marmoree da inviare a Milano, Savona e anche in Francia.  Qui un contratto per marmi da inviare a Messina.




Nel 1664 Tommaso Orsolino riceveva la commissione per una cappella nella chiesa di San Matteo




Dalle "filze" dei notai è uscito anche questo progetto di Domenico Casella per la costruzione di Porta Pila



Che poi verrà costruita così nel 1648.





Ed ecco un progetto del Priamar di Savona





Un altro notaio ha registrato un progetto di un mulino a Montoggio, con tanto di opere idrauliche e macchinario (che ho omesso)







Anche il progetto per Villa Spinola di San Pietro a Sampierdarena era "infilzato" negli atti di un notaio




e così via, filza su filza, progetto dopo progetto, contratto dopo contratto ...










Progetti su progetti, che potrebbero essere confrontati con gli edifici attuali permettendo di rilevare le modifiche intervenute nel corso del tempo.

Ma questi progetti si rivelano ancor più interessanti quando riguardano edifici che non ci sono più, e dei quali rimangono poche immagini e poche notizie.
Faremo qui un paio di esempi:






E, qui ci fermiamo, per non dilungarci troppo, anche se dovremmo mostrare almeno altrettante immagini.
Ci fermiamo e vi invitiamo a visitare la mostra per vedere con i vostri occhi queste meraviglie del passato.




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