mercoledì 3 ottobre 2018

Poche note sui "Giustiniani"




L'Apoteosi dei Giustiniani, cartone di Giandomenico Tiepolo al Metropolitan Museum di N.Y.     da: Lilli Ghio, in "Genova e l'Europa Mediterranea" - (dir. Piero Boccardo+Clario Di Fabio) - ed. Carige


Non pretendiamo di riassumere qui mezzo millennio di storia di una celebre "famiglia" genovese. Storia che è stata trattata più volte da illustri studiosi alle cui opere vi rimandiamo per un eventuale approfondimento.
Vi mostreremo solo alcune immagini commentandole con i cenni storici necessari alla loro comprensione.
Faremo un breve viaggio nel tempo e nello spazio prendendo spunto da un testo di Lilli Ghio ospitato nel libro "Genova e L'Europa Mediterranea" - Edizioni CARIGE  - (collana diretta da Piero Boccardo e Clario Di Fabio).

Abbiamo messo "famiglia" fra parentesi, in quanto trattavasi si una "maona", ovvero una unione di più famiglie facoltose, in una impresa comune, per la quale assumono un cognome comune : quello di Giustiniani.

E qui veniamo alla "impresa comune" , ovvero la ri-conquista di Chio e Focea, (che i Bizantini avevano da poco strappato alla famiglia Zaccaria).  I Giustiniani  le fanno loro nel 1346 (in nome della Repubblica, che, "graziosamente concede loro" l'amministrazione ed il diritto di sfruttamento).
Così nel 1362 la "maona" si costituisce in "albergo dei Giustiniani", che nel 1367 l'imperatore bizantino "graziosamente" riconosce quali "Signori di Chio".

Noi siamo "fanatici delle mappe" (un bel disegno vale mille parole) quindi vediamo qui di cosa stiamo parlando:

mappa presa da Internet senza riferimenti precisi
per capirci ancora meglio: parliamo dell'isoletta e della baia segnate col circoletto rosso a destra


Come abbiamo visto sulla mappa, non si trattava di un vasto territorio ma di due piccole "enclaves" che però garantivano un reddito altissimo in quanto fornivano materiali allora rari e molto richiesti.

Dalle miniera di Focea si estraeva l'Allume di Rocca, usato all'epoca per fissare i colori dei tessuti.

Foto da Internet origine non specificata

A Chio si coltivava il lentisco (Pistacia lentiscus) da cui si ricavava il mastice (mastica) , una resina allora molto richiesta.

Foto da Internet origine non specificata


Il commercio in esclusiva dell'allume di Focea e del mastice di Chio resero la famiglia ricca e potente.   Ancora oggi abbiamo "via dei Giustiniani", a ricordarcelo.  La "Famiglia" infatti occupava tutta la zona da Canneto il Lungo a via San Bernardo (anticamente detta anche "Giustiniani Lunga"). Qui la facciata di un palazzo che ha visto tempi migliori.

foto di Renzo Bonzini

 Arrivarono i Turchi: Costantinopoli, difesa anche dai genovesi di Giovanni Giustiniani Longo  cadde nel 1453. Genova perse, una dopo l'altra, le sue colonie in oriente. Nel 1455 i Giustiniani persero Focea e si trincerarono nell'isola di Chio, pagando pesanti tributi al Sultano per poterne conservare il possesso. Circa un secolo dopo, nel 1566 il sultano Solimano I fece occupare l'isola e deportare a Costantinopoli i Giustiniani più autorevoli (con le loro famiglie).
Qui (Costantinopoli) si verificò il massacro di 18 giovani della famiglia Giustiniani immortalato nel dipinto di Francesco Solimena, conservato nel museo di Capodimonte.

da: "Genova e l'Europa Mediterranea" - (dir. Piero Boccardo+Clario Di Fabio) - ed. Carige

L'episodio appare anche in un particolare della Cappella Ducale dipinto da G.B. Carlone (Genova-Palazzo Ducale)

da: "Genova e l'Europa Mediterranea" - (dir. Piero Boccardo+Clario Di Fabio) - ed. Carige


Le perdite di Chio e Focea non incisero sulle fortune di famiglia, già impiegate in altri settori altrettanto remunerativi per cui la famiglia continuò a prosperare.


 I Giustiniani diedero a Genova numerosi uomini illustri, ma noi citeremo solo quelli di cui abbiamo le immagini.

Alessandro Giustiniani doge dal 1611 al 1613 (vedi testo sulla foto)

da: "Genova e l'Europa Mediterranea" - (dir. Piero Boccardo+Clario Di Fabio) - ed. Carige


Vincenzo Giustiniani (vedi testo sulla foto)
da: "Genova e l'Europa Mediterranea" - (dir. Piero Boccardo+Clario Di Fabio) - ed. Carige
Luca Giustiniani (vedi testo sulla foto)

da: "Genova e l'Europa Mediterranea" - (dir. Piero Boccardo+Clario Di Fabio) - ed. Carige

Giovanni Antonio Giustiniani (vedi testo sulla foto)

da: "Genova e l'Europa Mediterranea" - (dir. Piero Boccardo+Clario Di Fabio) - ed. Carige



 Un altro personaggio che viene ricordato è Giovanni Giustiniani, non per i suoi particolari meriti, ma perchè a lui volle arrendersi Alfonso, re d'Aragona sconfitto a Ponza (1435) dai Genovesi comandati da Biagio Assereto.  Biagio Assereto, ammiraglio della flotta genovese, era infatti di origini popolari e l'orgoglioso re sconfitto scelse di consegnare la spada ad un Giustiniani piuttosto che all'ammiraglio vincitore.
da: "Genova e l'Europa Mediterranea" - (dir. Piero Boccardo+Clario Di Fabio) - ed. Carige
























 

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