lunedì 14 ottobre 2019

I Pizzi della CARIGE







Michela Cucicea al Tombolo








Quest'anno la Carige, per la sua partecipazione alle giornate dei Rolli  ha scelto un tema forse poco "bancario" ma che con il passato di Genova ha una buona attinenza : L'abbigliamento di lusso.





Nasce così la mostra "sul filo del lusso nel secolo dei genovesi"  che ci riporta alla moda del 1600.
Un'epoca dove i ricchi erano molto ricchi e non si vergognavano di mostrarsi tali, tanto che il governo della Repubblica cercava di reprimere lo sfoggio di ornamenti preziosi in pubblico per mezzo di apposite leggi.




Così, morigerati nell'apparire in pubblico "per pubblico editto", i genovesi, maschi e femmine, esibivano il massimo sfarzo possibile nelle feste private, che certo non mancavano.
A parte i gioielli, un decoro particolarmente di moda era costituito dagli ornamenti in pizzo.




 
Dalla biancheria intima in su il pizzo doveva abbondare nel guardaroba delle signore e dei signori dell'alta società. 
La "mutanda" di pizzo la portavano anche gli uomini. Qui uno scatto "proibito" concessoci da Michela a dimostrazione della moda dell'epoca.  


Enormi colletti, polsini, sbuffi, e persino orli dei pantaloni esibivano preziosi ricami.




"Come si conviene", iniziamo dalle gentili signore ad entrare nel dettaglio della moda di allora.





Ed a seguire presentiamo la moda dei signori uomini, che all'epoca si presentavano tanto "ingiarmati" di trine e merletti da far invidia alle loro signore.






Persino i "feroci guerrieri" si facevano ritrarre con l'armatura da parata ornata di preziosi ricami, cosa che oggi ci pare poco "marziale".




Questa moda si estendeva anche a personaggi di secondo piano, come nel ritratto di questo ignoto capitano (notare la rima)




Parlando di militari e ricami: abbiamo un esempio di galloni ricamati in filo d'oro. 
(oro?...  finalmente qualcosa da mettere in banca...CARIGE)





Scherzi a parte, continuiamo con moda e merletti.  Per esigenze di spazio abbiamo arbitrariamente accoppiato due ritratti in signore ed una signora, chissà se da cosa nasce cosa...







Vediamo ora qualche esempio di pizzo al tombolo (lavorazione a fuselli)





I pizzi erano lavorati dalle popolane, su ordinazione per lavori specifici  oppure su commissione di un commerciante del ramo, che provvedeva a venderli sia su piazza che sui mercati esteri. Qui vediamo un campionario d'epoca, con la sua lettera di accompagnamento.



Sperando di non avervi annoiati troppo,   premiamo quelli che hanno avuto la costanza di arrivare in fondo alla pagina, con  la cosa più preziosa fotografata nel corso dell'evento:  un panorama di Genova dalla terrazza della CARIGE.


Tutte le foto sono state scattate (maluccio) dagli autori del post.






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