lunedì 2 febbraio 2015

Genova: il Porto - il bacino della Lanterna





Nel 1900 fervono grandi lavori in città, ed anche nel Porto.

La città si industrializza, si espande, e così il porto deve trovare una nuova dimensione e cerca spazio a Ponente .

 Nel 1905 il Re  "posa"  la prima pietra del nuovo bacino portuale della Lanterna dando così il via alla prima espansione portuale verso ponente.


Cartolina ed. Gianbruni - NPG - non circolata



Ho messo  "posa" fra virgolette in quanto la pietra è stata " posata" sul bordo di uno scivolo e lasciata cadere in mare. 

da "c'eraunavolta Genova" di S.Finauri e Sara Chiara ed.flli Frilli


Messa la "prima pietra" i lavori languono per mancanza di fondi, con un grande fiorire di progetti, (di cui parleremo altrove) ma nessuna realizzazione.
Ovvero, buone intenzioni, tanta propaganda e niente palanche... quasi vent'anni persi in chiacchere inutili, porto ingolfato e costi di sbarco alle stelle... ma i genovesi a queste situazioni erano abituati, erano già accadute (e si ripeteranno negli anni 1970-80), ed a tutti, portuali compresi, portavano tante palanche, perchè "c'era lavoro" come sento ancor oggi ripetere da chi non riesce ad avere una visione "storica" dei fatti, ma si accontenta di vedere solo il particolare che gli interessa. Genova, "città di particolarismi", non so se la definizione sia mia (originale) o già sentita altrove. Scusate la "digressiome" ma ci è venuta dal cuore (con tanto dolore, per fare una rima facile ma in questo caso appropriata e sincera).


Ma torniamo ai fatti: si arriva alla fine della prima grande guerra con un nulla di fatto e si decide finalmente di iniziare i lavori nel 1920.
 
Si comincia con il prolungamento a Ponente della diga foranea il Molo Duca di Galliera.
Quindi si esegue il taglio di una sezione obliqua della diga  per permettere il transito delle navi dall'avamporto al nuovo specchio creatosi davanti alla Lanterna.
Il tutto è ben  illustrato dalle piantine che seguono.


1911 - Ist. Idrografico M.M.

1922 - CAP

1927 CAP

Il Porto nel  1928 da:  Il Porto Frainteso di Macciò e Migliorino - ed. Costa &Nolan


Si possono quindi spostare gli accosti delle rinfuse (da P.Assereto e P.Caracciolo) nelle aree appena create costruendo allo scopo nuovi grandi elevatori per le rinfuse.


Nascono così:  Calata Stefano Canzio, Calata Bettolo, Ponte Rubattino, Calata Giaccone, Ponte San Giorgio, mentre a Calata Passo Nuovo (o Calata Sanità) e nel lato esterno di calata Canzio, ora protetto dall'avanporto, si sistemano i depositi petroliferi.

In questa foto vediamo i depositi petroliferi a Calata Sanità e Calata  Bettolo già funzionante con una nave in banchina.


Calata Sanità (Olii Minerali)  e Calata Bettolo da guida SAGEP n.42

Calata Bettolo - Sbarco carbone a terra con elevatori e via mare su chiatta con scivolo
P.Rubattino - Sbarco rinfuse - guida SAGEP n. 42




Viene costruita la Centrale Termoelettrica a Carbone con uno scalo a Ponte San Giorgio ed un impianto appositamente dedicato allo lo sbarco del carbone per la Centrale.


dal Bollettino Comunale del 1929





Ed ecco la nuova Centrale Termoelettrica a carbone che  spunta dietro alla Lanterna.







L'espansione del porto a ponente non si ferma qui e prosegue negli anni "30" creando nuovi approdi a scapito di antichi splendidi arenili.  Ma ne parleremo in un prossimo post.


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