martedì 10 marzo 2020

Cristoforo Grassi: La flotta vittoriosa di ritorno da Otranto




Antefatto:   Ritorna la flotta, con gli stendardi catturati al nemico turco che ha sconfitto.




Un nemico che nel 1480 ha preso Otranto e massacrato gli abitanti.  Poi, non avendo ricevuto rinforzi, l'aveva ripersa l'anno seguente ad opera della flotta radunata dal papa Sisto IV sotto il comando del cardinale genovese Paolo Fregoso.


Il dipinto che vediamo è attribuito a Cristoforo Grassi (Cristofaro Grasso?) che, nel 1597, su incarico del senato, ha ricopiato un quadro del secolo precedente, ormai deteriorato, regalandoci l'immagine di Genova al termine del Medioevo.




Una Genova che cercheremo di identificare e di descrivere, con il sostanziale aiuto del Poleggi, grazie ai commenti che ci ha lasciato su questo dipinto nel suo libro: Paesaggio ed Immagine di Genova, dal quale sono tratte tutte le immagini di questo post salvo se diversamente indicato.
Abbiamo visto prima l'immagine a colori e poi quella in bianco e nero con i riferimenti numerici identificati dal Poleggi.
Qui di seguito abbiamo la legenda dei luoghi identificati dal Poleggi, che ci aiuterà a formulare i nostri commenti




Come avrete capito, "l'antefatto" citato è servito solo a giustificare la creazione del quadro, ma non entra nello scopo di questo post.  Quindi continuiamo l'esame del quadro e delle note del Poleggi.

1 Sampierdarena + 2 Lanterna + 3 forche + 4 San Benigno






39 - Molo Vecchio (in ampliamento?) e Torre dei Greci




Da San Teodoro a San Giovanni di Prè (dal 5 al 10 +13 della legenda del Poleggi)





Da San Giovanni di Prè a Ponte Calvi  (dal 13 al 19) - .






Ci spostiamo a levante con un'altra inquadratura importante che comprende la zona da Castelletto a San Lorenzo (Poleggi n. dal 19 al 24).  Una zona affollata di torri che abbiamo numerato per evitare confusione. Il Poleggi non le nomina ed a parte la Piccamiglio e la Grimaldina ci prendiamo tempo per procedere ad un identificazione scevra di errori.




Scendiamo lungo la Ripa per esaminare i ponti e gli edifici che la circondano. 
Nel frattempo abbiamo cercato di dare un nome alle torri incluse nell'immagine e ne pubblichiamo un "tentativo di legenda"  ipotetico e del tutto provvisorio.




Ed eccoci al Molo, da San Marco a Sarzano





Da Sarzano a Carignano.
Poleggi non commenta la grossa struttura ad archi (???) e mette Campo Pisano alla Marina.
Via Ravecca, le case del "colle", e via Madre di Dio si intuiscono appena.
Abbiamo "attribuito" S.Giacomo Vecchio ad un fabbricato un poco troppo verso il Bisagno, ma non c'era altro su quella costiera che potesse assomigliargli.
Il taglio della immagine pone Porta Soprana, S.Leonardo e S.Maria in ViaLata fuori campo (saranno nella prossima foto). La parte bassa di Carignano pertanto pare una località quasi disabitata.
La chiesa della Madre di Dio dovrebbe essere sulla strada omonima alla altezza di S. Salvatore ma, nel dubbio sul edificio esatto, non l'abbiamo indicata.




Saliamo un tantino sul dipinto, per tornare al Castelletto ed esaminiamo  la città fra le mura settentrionali (Castelletto, Torre Luccoli, Acquasola) e la "montata" di Carignano.
Ritroviamo il Bisagno con i suoi due ponti e la campagna circostante.
Abbiamo segnato il probabile percorso di Borgo Lanaioli, Ravecca, e vico Dritto Ponticello e segniamo la probabile posizione di Piazza Ponticello.




Siamo arrivati al Bisagno, di cui abbiamo una vista della sponda orientale, da Marassi a Ponte Pila.




Speriamo che questo piccolo studio si riveli utile ed interessante.
Preghiamo indirizzare eventuali  domande e correzioni nel gruppo FB omonimo   http://ceraunavoltagenova.blogspot.it/ 
in modo da poterne discutere con un contributo di conoscenze più largo possibile


























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