lunedì 6 aprile 2020

La fine di una Repubblica 1797-1815 - 8




Siamo arrivati all'ultima puntata di questa narrazione. Napoleone se ne andava da Genova il 5 luglio, lasciandoci una pletora di funzionari francesi, cartografi ed ingegneri che si accingevano a fare della città un punto nodale delle comunicazioni commerciali e sopratutto militari.




Infatti le strade progettate: la futura Aurelia da Nizza a Pisa e le carrozzabili da Genova per Piemonte, Lombardia ed Emilia erano strade militari, pensate per il facile e veloce transito di cannoni e carri di provviste militari al seguito degli eserciti.
Anche le fortezze progettate intorno alla città sarebbero servite per evitare il ripetersi di un assedio sangiunoso come quello del 1800.
Genova, col suo porto di grande importanza strategica, doveva diventare una "città fortezza"  piazzata sul mar ligure per la difesa delle strade di comunicazione dell'Impero con la Pianura Padana.

Da: GENOVA E LA SPEZIA DA NAPOLEONE AI SAVOIA  di Emiliano Beri



A Genova e nelle riviere la "leva marittima" rastrellava marinai per la ricostruenda "marina francese" e carpentieri per i cantieri navali che questa marina dovevano ricostruire.
Ricordiamo alcune navi da guerra varate alla Foce in quel periodo: le fregate "Pomona", "Danae", "Breslav", i vascelli "il Genovese" (74cannoni), "Mercury", "Adonis",  il brik "Endimione" ... etc.

La leva "di terra" rastrellava contadini, manovali e disoccupati inviandoli all'estero ed era motivo di profondo malcontento in una popolazione che era stata abituata a imbracciare le armi solo per difendere le proprie cose, in caso di aggressione esterna.




Si manifestarono frequenti disordini, e per sfoltire in fretta gli occupanti delle carceri, nel 1806, arrivò a Genova anche la ghigliottina, sistemata nella futura Piazza Cavour

Non è quella "genovese" ma l'abbiamo messa tanto per dare l'idea 



Per far fronte alle spese dei "lavori in corso", si ridussero ancora le prestazioni di ospedali e ricoveri e si portò la tassazione a livelli insopportabili, scontentando tutti i ceti sociali.

Da: La Meravigliosa Storia Di Genova-Dal 1797 ai Nostri Giorni - Maurizio Lamponi -Mondani edit.


Insomma, la Francia aveva smesso la faccia (mai stata bonaria) dell'amico e protettore per assumere quella autoritaria del "padrone esigente".

Funzionari francesi controllavano ormai ogni aspetto della vita cittadina tanto da farci ricordare, leggermente mutato, il proverbio: "non muove foglia che Parigi non voglia" .

Da: La Meravigliosa Storia Di Genova-Dal 1797 ai Nostri Giorni - Maurizio Lamponi -Mondani edit.



Nel 1811 si giunse a vietare assembramenti, feste pubbliche e processioni, mentre da tempo era già in vigore il coprifuoco notturno e le diligenze lasciavano il centro cittadino solo con scorta armata. 

Nemmeno i mari erano sicuri per la presenza della flotta inglese nel mediterraneo, che faceva ancor più danni dei pirati barbareschi che agivano indisturbati, in quanto la marina da guerra francese era tenuta in scacco da quella inglese.


Nel 1814 i genovesi ne avevano le tasche piene e, quando austriaci ed inglesi si presentarono di nuovo alle porte di Genova, i soldati francesi non ricevettero nessun aiuto dai genovesi e furono costretti alla resa.

Da: La Meravigliosa Storia Di Genova-Dal 1797 ai Nostri Giorni - Maurizio Lamponi -Mondani edit.


Stavolta toccava agli inglesi controllare la città, e l'ammiraglio, Lord Bentink, ristabilì le antiche gerarchie creando un governo provvisorio sotto la presidenza di Gerolamo Serra.

Da: La Meravigliosa Storia Di Genova-Dal 1797 ai Nostri Giorni - Maurizio Lamponi -Mondani edit.


Al successivo Congresso di Vienna la "volontà restauratrice" giunse al punto di abolire il concetto stesso di "repubblica" , Democratica o Aristocratica che fosse, e decretò la fine dell'indipendenza sia di  Genova che di Venezia.
Venezia venne annessa all'impero austriaco e Genova venne assegnata al nemico di sempre: i Savoia.

Da: La Meravigliosa Storia Di Genova-Dal 1797 ai Nostri Giorni - Maurizio Lamponi -Mondani edit.

Invano i delegati genovesi offrirono in alternativa l'annessione alla Toscana, alla Spagna e perfino alla poco amata Austria.   La decisione era stata presa sotto la regia dell'Inghilterra che voleva la creazione di uno stato cuscinetto tra Francia ed Austria e che, anche in futuro, aiuterà l'espansione territoriale del Regno di Sardegna per questo motivo. (sia in funzione anti-francese che anti-austriaca).
Genova diventava quindi, un ducato del Regno di Sardegna.
Il 7 Gennaio Thaon de Revel entra a Genova in veste di "governatore" della città.

Da: La Meravigliosa Storia Di Genova-Dal 1797 ai Nostri Giorni - Maurizio Lamponi -Mondani edit.


Così la storia di una rivoluzione finiva tristemente nella peggiore delle possibili restaurazioni.

Da: La Meravigliosa Storia Di Genova-Dal 1797 ai Nostri Giorni - Maurizio Lamponi -Mondani edit.







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