giovedì 23 aprile 2020

Piccola storia del tram a cavalli in quel di Genova.





Il "trasporto pubblico delle persone", come intendiamo noi, è cosa "recente".
Nel lontano passato la gente si muoveva da un posto all'altro, ciascuno come poteva.
I ricchi a cavallo e in portantina o, se la strada lo permetteva, in carrozza, anche quando andavano vicino.

Fontane Marose - da Genova Antica e dintorni  ed. Mondani.

I poveri invece, andavano a piedi, anche quando andavano lontano.

Foto dal Web


Con il miglioramento delle strade e l'aumento dei commerci sorsero servizi di trasporto pubblico (e postale) fra le varie città e fra le città e le località limitrofe. Niente di organizzato, singoli proprietari di carrozze e carrozzoni, o piccole cooperative, o piccoli, imprenditori su licenza delle autorità locali.

Omnibus in servizio Genova-Scoffera  -   Foto di Stefano Finauri




Fino agli inizi del 1800 Genova era piccola, concentrata intorno al porto, "ristretta" entro la cinta delle mura vecchie. Case alte e strade strette, una città da girare a piedi.

  1789 Giacomo Bruschi dis. Cap. Ing. Guidotti, scolpì, Topografia del porto e cittá di Genova


A Genova, per quelli che non le possedevano ma potevano permettersi di noleggiarle, c'erano le carrozze a noleggio.

ospiti dell'Eden Palace Hotel - foto Giancarlo Borgarello


E, dove non passavano le carrozze, c'erano le portantine (di proprietà ed anche a noleggio) , quasi un obbligo per le signore che si recavano in visita o al teatro).

 Bernhard Werner Silesius-S.Domenico- (part.) - da Genova Antica e dintorni  ed. Mondani. 



Poi c'erano carrozze più grandi (omnibus) che facevano servizio pubblico, a pagamento, sempre su licenza comunale, tra il centro e le periferie ed i comuni limitrofi.   I prezzi erano concordati con le Autorità Costituite e le licenze concesse con parsimonia per non inflazionare il "mercato".

La Meravigliosa Storia Di Genova-Dal 1797 ai Nostri Giorni-Maurizio Lamponi-Mondani ed.


Poi la città crebbe. L'industrializzazione creava nuove opportunità di lavoro, richiamando nuovi abitanti, per i quali si costruivano nuove abitazioni, sopratutto nei comuni del ponente,  sulle colline della città, ed in val Bisagno.

ALBARO E LA FOCE Genova Storia dell'espansione urbanistica del novecento - Rinaldo Luccardini - SAGEP


A questo punto nascevano nuove esigenze di "mobilità" e serviva un servizio di trasporto più organizzato ed efficiente, servivano nuove idee e nuovi investimenti nelle "infrastrutture".
Vennero così create diverse compagnie private che esercivano linee fisse di omnibus con partenze regolari ad orari prestabiliti. Iniziava l'era del trasporto pubblico a carattere industriale.

Omnibus Linea orientale capolinea a porta d'Archi


Fin dal 1830, negli USA avevano capito che , facendo transitare gli omnibus su rotaia, si diminuiva lo sforzo fatto dai cavalli, si velocizzava il trasporto e si migliorava il confort dei passeggeri.
L'idea si diffuse anche in Europa e, nel 1876, la Compagnia Generale Francese dei Tramways propone la prima convenzione ai comuni di Genova e Sampierdarena per un servizio di questo genere. Un servizio finora evitato dai comuni genovesi in quanto necessitava di un grande investimento per la posa dei binari e lo scavo di gallerie di collegamento.

Galleria del tram dalla parte di Di Negro - da: Le più belle cartoline di Genova V.E.Petrucci - SAGEP ed.


Infatti viene subito scavata una galleria tra Di Negro e Sampierdarena e nel Marzo del 1878 viene inaugurata la linea tranviaria a cavalli su binari tra i due comuni.




Altre due compagnie tranviarie vengono create per servire le principali linee di comunicazione.
L'espansione delle tranvie a cavalli, nel 1894, è indicata dalle linee rosse sulla seguente mappa. 





Qui vediamo un tram a cavalli su rotaia (giardiniera)





Ma stava già arrivando il tram elettrico, che avrebbe soppiantato immediatamente quello a cavalli, mentre le linee di Omnibus resistettero ancora a lungo sulle tratte meno frequentate, sulle quali l'incasso non giustificava la spesa della posa dei binari e della elettrificazione della linea

Ma questa è un'altra storia.









Nessun commento:

Posta un commento